"Berlinguer oltre il compromesso storico", di Piero Folena
Il trentennale della morte è già stato un’occasione molto importante per meditare sull’opera di Enrico Berlinguer. A Walter Veltroni occorre riconoscere il merito di aver costruito, col film di cui è stato regista e col libro che ha seguito quella produzione, un evento popolare, di memoria collettiva. Tuttavia Veltroni, in compagnia di molti altri, compie un’operazione revisionistica a senso unico, dando quasi l’impressione di voler iscrivere Enrico Berlinguer al Partito Democratico, venticinque anni prima della sua fondazione; identificando il leader del Pci col solo compromesso storico, e dipingendo la sua ultima stagione -salvo che per la questione morale- come un ripiega mento settario. Proprio sulla questione morale -nelle ore degli scandali del Mose e dell’Expo, e del coinvolgimento di settori dello stesso Pd in questi scandali- occorrerebbe prima di tutto riflettere: e domandarsi quanto la personalizzazione estrema della politica del tempo presente (coi costi che comporta) e il venir meno di un’etica condivisa abbiano aperto la strada ad una nuova tragica degenerazione della politica. Chissà che parole avrebbe usato Berlinguer a fronte di scandali come …
