Tutti gli articoli relativi a: ambiente

"Il fuoco che smaschera il grande bluff del Cavaliere", di Roberto Saviano

«Perché gli abbiamo creduto a Berlusconi, e mò come se ne uscirà?». «Lo sapevo che tornava la monnezza e che Berluscone non aveva risolto niente. Questa è la politica». Sono le prime due frasi che ascolto da una radio locale che lascia sfogare i napoletani, che qui chiamano il primo ministro rendendo al singolare il suo nome: Berluscone, che avevano considerato il risolutore dell´emergenza rifiuti. Oggi tutto è tornato come prima, ad appena un anno dal decreto legge del 31 dicembre del 2009 che sanciva la fine dello stato di emergenza e del commissariamento straordinario. In realtà da mesi stava lentamente tornando la spazzatura ovunque ma parlare di nuova emergenza rifiuti sembrava impossibile, era vietato come la peggiore delle bestemmie. Ma il centro di Napoli è tornato a puzzare come una discarica, la provincia di Caserta ha nuovamente le strade foderate di spazzatura, la popolazione è tornata a ribellarsi per l´apertura di nuove discariche, terrorizzata che queste raccolgano non solo i rifiuti leciti ma anche quelli illeciti, come sempre accaduto nelle discariche campane. Non si …

"Napoli, torna il caos rifiuti: camion sotto scorta", di Conchita Sannino

La violenza era nell´aria da giorni. Si respirava insieme ai miasmi tornati in strada con i cumuli, banchi di rifiuti accatastati per venti metri, sia in provincia, sia nel cuore della Napoli turistica e nelle vie dello shopping. Si sentiva a Terzigno, lungo le contrade del Vesuvio dove i sindaci si ribellano all´apertura di una nuova discarica già progettata da Bertolaso. E anche nella metropoli, dov´è in corso un devastante braccio di ferro tra l´amministrazione comunale e un branco di lavoratori pronti a tutto pur di non perdere la gestione di una fetta di territorio. Un clima cupo, da vecchia emergenza. Che riesplode in un raid inaudito, alle 18, nella luce del pieno pomeriggio. Sessanta uomini armati di spranghe e bastoni. L´azione squadrista scatta alla periferia orientale, via De Roberto, nell´autoparco dell´azienda Enerambiente, che cura la raccolta in quasi tutta la città. E serve a sabotare, ancora per una notte, il servizio di rimozione a Napoli, contro il nuovo appalto che vedrà estromessi alcune centinaia di lavoratori stagionali, legati persino da vincoli di parentela ai …

"Urbanistica impazzita e scarsa manutenzione spiegano i perché delle emergenze Seveso in Italia", di Michela Finizio

«Emergenze come quella del Seveso se ne registrano sempre più spesso sul territorio nazionale. Sono fenomeni che crescono in modo esponenziale in diverse città, da Roma a Torino». A dirlo è l’ingegner Bernardo De Bernardinis del Dipartimento Nazionale della Protezione civile, che in queste ore sta seguendo il caso milanese direttamente da Roma. Conosce bene questi fenomeni e invita le istituzioni a cogliere l’occasione per allargare lo sguardo su scala nazionale. Come è possibile che le nostre città si allaghino con un solo temporale? Oltre a Milano, ci sono tre o quattro quartieri esposti al rischio esondazione anche a Roma. A Torino sono stati rialzati i ponti della Dora. Siamo intervenuti anche a Genova nel quartiere dove scorre il Ferregino, affluente del Bisagno. In via Etnea a Catania è morta una ragazza. Questi fenomeni sono stati esasperati negli ultimi anni, in seguito alla progressiva antropizzazione urbana. Quest’ultima non è mai stata armonizzata con la radicalizzazione degli eventi naturali, sempre più imprevedibili, concentrati, violenti e improvvisi. Quali sono le cause di questi fenomeni? Ultimamente abbiamo cercato …

"Tor Bella Monaca la politica degli annunci", di Vittorio Emiliani

Tutto fumo e niente arrosto, la sortita di Alemanno? Anche il fumo fa male: può avvelenare. La sortita ferragostana del sindaco di Roma in vacanza a Cortina (“Raderò al suolo Tor Bella Monaca e la ricostruirò”) ha raccolto l’applauso sonoro dell’architetto (divenuto, per qualche foglio, urbanista) Paolo Portoghesi aduso a correre in soccorso del vincitore e dell’Ordine degli ingegneri, oltre che del suo partito, il Pdl. Mentre hanno detto un chiaro “no, grazie” i residenti del quartiere, i parroci, urbanisti, economisti, specialisti (non mancano) della cosiddetta “edilizia di sostituzione” praticata anche in Italia (a Torino Mirafiori, per esempio, e anni fa nelle periferie napoletane come San Pietro a Patierno). 
Vediamo cosa caverà ora dal cilindro Alemanno. Forse un privato potente al quale regalare fior di cubature (in più) per demolire e ricostruire “Torbella” altrove? Il sospetto viene quando si osserva che il quartiere è stato edificato sulla tenuta dei conti Vaselli i quali reclamano tuttora maxi-indennizzi dal Campidoglio per gli espropri subiti. Tuttavia, secondo l’ex assessore all’Urbanistica, on. Roberto Morassut, il costo della gigantesca operazione …

«La tragedia del Pakistan e l'indifferenza d'agosto», di Lello Naso

C’è una classifica delle sventure? C’è una priorità della generosità? Ci sono morti – ci si passi l’aggettivo – più simpatici di altri? Disgrazie più mediatiche? Istintivamente, anche con un moto di ribrezzo, verrebbe da dire di no. Invece la cronaca dimostra il contrario. Quest’anno, il mondo intero si è mobilitato per il terremoto di Haiti. Miliardi di euro di aiuti da ogni paese, anche dai più poveri, star di Hollywood in passerella, protezioni civili in campo per contendersi la regia delle operazioni. Navi di soccorsi che partivano e arrivavano settimane dopo. Conti correnti attivi, televisioni in perenne diretta. Il Pakistan è sommerso dalle piogge da un mese. È interessata una superficie pari a venti volte la Lombardia. I morti sono oltre 1.600, un numero imprecisato i dispersi, gli sfollati oltre tre milioni su sette milioni di alluvionati. Secondo i geologi, il riflusso produrrà ancora morte e devastazione. Il resto del mondo, per quel poco che le tv trasmettono, guarda più o meno indifferente. Ci sono paesi più attivi – la Gran Bretagna, la Svizzera …

Risorse energetiche in rosso: l'umanità ha già speso quello che la Terra produrrà nel 2010

La popolazione mondiale ha già speso tutte le risorse energetiche che il pianeta può generare nel 2010. Così, a partire dal 21 agosto e fino alla fine dell’anno, l’uomo vivrà a credito, consumando energia che la natura non produce. Il calcolo, a metà tra scienza e provocazione, è stato realizzato dall’Ong Global Footprint Network, l’organizzazione internazionale non governativa che misura l’impatto dell’esistenza sulla natura, nel suo rapporto annuale. Saremo quindi nuovamente ”in credito” per quanto riguarda la produzione di cibo, la neutralizzazione delle emissioni di anidride carbonica, ma anche la rigenerazione dell’acqua o la capacità di assorbire i rifiuti, che sono solo parte delle cose che la natura quotidianamente ci offre. La terra, i suoi abitanti, inizieranno a vivere al di sopra dei propri mezzi ecologici. A misurare il numero massimo di giorni che la biosfera può approvvigionare in l’indice tra l’impronta ecologica globale – un indicatore statistico di 150 Paesi che mette in relazione il consumo annuo di risorse ecologiche con la loro disponibilità – e la capacità della natura di rigenerarsi nel corso …

"Senza decisioni il paradiso sarà perduto", di Mario Tozzi*

Qual è il futuro dell’isola più famosa del mondo? I nuovi tagli del governo italiano, appena varati, non concedono molte alternative: o l’isola deve essere chiusa per l’impossibilità di esercitare un controllo degno di questo nome – e tanto vale allora blindarla sul serio – oppure tornerà in gioco la speculazione e la volontà di farne albergo di extra lusso per vip e ricchi che non vedono l’ora di violarne la acque trasparenti e i bastioni di granito. Montecristo è una di quelle isole italiane degne di rilievo mondiale, non solo per il diploma europeo che le è stato conferito per i meriti nella conservazione e tutela dell’ambiente naturale, ma anche perché è l’archetipo dell’isola, l’isola per antonomasia. Reminiscenze letterarie e la difficoltà di accesso l’hanno resa proibita, e nulla affascina di più al mondo di questa parola. Perfino i quotidiani coreani battono tempestivamente le notizie che riguardano Montecristo, quasi sempre per ribadire che è stata riaperta al pubblico. In realtà l’isola è stata chiusa per decenni e ha funzionato da riserva di caccia per …