Tutti gli articoli relativi a: ambiente

count.gif

"Riso amaro. Quei nove centesimi nelle tasche dei contadini", di Carlo Petrini

Che cosa si può comprare oggi con 9 centesimi di euro? Non bastano per un sms, forse sono sufficienti per pochi chiodi. Non mi viene in mente molto altro, se non che è il prezzo all´ingrosso di un chilo di carote. Ma è soltanto uno dei tanti esempi possibili se parliamo di cibo. È probabile che i lettori non se ne siano accorti perché a loro costa sempre uguale se non di più, ma i prezzi che spuntano i contadini sono in declino costante da anni. Le aziende agricole producono quasi tutte in perdita e la cosa passa sorprendentemente sotto silenzio. A qualcuno importa ancora della nostra agricoltura? Dal dopoguerra a oggi il settore non è mai stato così in crisi come adesso: si pensi soltanto che un quintale di grano viene pagato tra i 13 e i 15 euro, a un prezzo decisamente più basso di addirittura vent´anni fa, quando ne costava 25. Solo nell´ultimo quinquennio ha perso il 30% circa. E nel mezzo c´è stata l´inflazione dei costi di produzione: come rilevano le …

"Stato e Comuni, il baratto dei pezzi d'Italia", di Mario Tozzi

Quanto vale una spiaggia dell’arcipelago toscano o una torre calcarea delle Dolomiti? O, come sembra paventarsi in questi giorni, l’isoletta di Folegandros in Grecia? O, comunque, quanto vale una bellezza naturale nel mondo del terzo millennio, dilaniato da una crisi economica che rischia di confondere i valori con i prezzi? In Italia la risposta a questa domanda è obbligata: nessun valore economico o finanziario può essere assegnato ai beni culturali a carattere naturalistico, semplicemente perché il solo pensare di metterli in vendita (o porli a garanzia di prestiti bancari) è pura follia. Sarebbe come alienare i gioielli di famiglia nella speranza di una congiuntura migliore che, però, sempre provvisoria sarà. E non si capisce cosa si potrà mettere in vendita la volta successiva. Non sappiamo ancora se il passaggio dei beni demaniali alle amministrazioni locali diventerà realtà, permettendo di fare merce di natura e paesaggio. Quello che è certo è che la tutela sarà allentata, per almeno due ragioni. La prima è che i sindaci hanno, come si è visto recentemente, il cappio stretto al …

Allarme inquinamento. Coste e isole a rischio

Legambiente presenta il rapporto ‘Mare Nostrum 2010’: “Cattiva depurazione e cementificazioni abusive restano i mali endemici”. E tra i nuovi nemici delle nostre acque arrivano le trivellazioni petrolifere off-shore VENEZIA – Crescono i reati di inquinamento e abusivismo sulle coste italiane, sono a rischio aree di pregio e le isole minori. L’allarme viene lanciato da Legambiente nel rapporto ‘Mare Nostrum 2010’ presentato oggi a Venezia. “Cattiva depurazione, inquinamento e cementificazioni abusive restano i mali endemici del mare italiano, che niente e nessuno sembra poter scalfire”, spiega Legambiente. Il rapporto è stato presentato in occasione della partenza della Goletta Verde, la campagna di monitoraggio delle acque marine dell’associazione ambientalista. Le percentuali. Il 2009 ha visto una crescita dell’abusivismo edilizio del 7,6% rispetto all’anno precedente. L’inquinamento per scarichi fognari illegali, cattiva depurazione e inquinamento da idrocarburi è aumentato addirittura del 45%. I sequestri sono saliti del 46,2% passando dai 4.049 del 2008 ai 5.920 del 2009. Calati invece del 40% circa i reati accertati fra la costa e il mare, 8.937 infrazioni nel 2009 a fronte delle …

"Viaggio nella Palermo sommersa dall'immondizia", di Felice Cavallaro

Per loro fortuna i duemila turisti sbarcati ieri mattina da due palazzi galleggianti come la Fantastica e la Concordia per scoprire la città fra carrozzelle addobbate come carretti hanno seguito la direttrice che dal porto arriva a Piazza Politeama, lungo via Emerico Amari, cinquecento metri puntellati da cassonetti sporchi e scoperchiati, lerci e maleodoranti, ma svuotati nella notte. Così, forse, Palermo ha evitato di offrire ai croceristi per l’ennesima volta l’immagine e il disastro di una nuova Napoli. O, come ha sferzato con un titolo della scorsa settimana Le Monde, di «città pattumiera». Sporca, ma senza montagne di rifiuti. Anche se resta nelle foto ricordo il profilo tetro di contenitori simili a bocche spalancate di vecchi sdentati, i coperchi piegati o spezzati. Poteva andare peggio, direbbe con una delle sue battute Fiorello. Sarebbe bastata, infatti, una piccola deviazione sulla destra, prima della cupola del Teatro Politeama, per restare ancora più sconvolti davanti alla discarica a cielo aperto del Borgo Vecchio, un mercato nel cuore della vecchia Palermo dove si può comprare di tutto, anche la …

"Napoli, Tornano i rifiuti, ma non erano mai scomparsi", di Anna Ferrigno

Il problema dei rifiuti a Napoli e Caserta è tutt’altro che risolto. Le discariche presidiate giorno e notte dai soldati sono ormai esauste e traboccano di “ecoballe” da tutti i lati. Questa volta però le protagoniste non sono i centri di raccolta ma i dipendenti del Consorzio Unico Napoli Caserta che effettuano il prelievo dell’immondizia nei 62 comuni incriminati. I sacchetti giacciono per strada in attesa di essere raccolti perché è in atto una protesta, che dura da 6 giorni, di 1300 operatori ecologici. I lavoratori lamentano il mancato pagamento della retribuzione del mese di gennaio e febbraio e sono preoccupati per una politica di tagli al personale, annunciata nei giorni scorsi. Gli esuberi di risorse non potranno essere stabilizzate come richiesto dal piano di Bertolaso, fanno sapere all’unanimità sindaci e presidenti di Provincia. I debiti dei Comuni inadempienti ammontano a 140 milioni di euro e occorrerebbero almeno 4 milioni di liquidità per risolvere la questione momentaneamente. Il premier Silvio Berlusconi, in visita oggi a Napoli alla Mostra d’Oltremare per appoggiare il candidato del Pdl …

"La protesta continua", di Vincenzo Mulè

Scendono ancora in piazza gli abitanti de L’Aquila, trasferiti in paesi irraggiungibili ed esclusi da ogni tipo di ricostruzione. Intanto nel centro della città tutto è fermo e il governo non ha i soldi per proseguire. Il suo volto peggiore, L’Aquila lo rivela di notte. Quando le case, che di giorno sembrano “normalmente” abitate, rimangono buie. E in silenzio. Quando cala il buio, poi, il centro vive un’anomala agitazione. Proprio nella zona rossa, quella interdetta agli abitanti e dove in molti nella fretta di fuggire al sisma hanno lasciato tutto, uno strano via vai di furgoni attira l’attenzione. «è il secondo turno degli operai – affermano gli aquilani -. Di giorno sono impegnati nella ricostruzione. Di notte, arricchiscono il proprio portafogli entrando nelle case ormai abbandonate». Un meccanismo perverso, spiegano le stesse persone che ne sono rimaste vittime. «Chi ha ottenuto un’abitazione con il pano C.a.s.e., infatti, è costretto a lasciare tutto nelle strutture pericolanti. Questo perché nei nuovi alloggi «non si può attaccare nemmeno un quadro». L’Aquila è un caso che andrebbe attentamente studiato. …

"Attenti al cemento. Ogni giorno persi mille ettari di terra", di Franco Binello

E’ un grido d’allarme finora rimasto inascoltato. «Ogni giorno in Italia scompaiono quasi 1000 ettari di suolo destinato all’agricoltura: produzione agroalimentare, turismo e ambiente». Ma Vittoria Brancaccio, simpatia tutta napoletana (è di Sorrento) e battagliera presidente di Agriturist, l’associazione agrituristica di Confagricoltura (riunisce circa 5 mila aziende) insiste su una battaglia che si annuncia non solo professionale, ma che potrebbe diventare il manifesto di una nuova filosofia cultural-agricola. «Tutti convengono sulla necessità di rilanciare il turismo valorizzando i nostri paesaggi e l’offerta enogastronomica; tutti concordano sulla necessità di tutelare le produzioni agricole italiane e di conservare il nostro patrimonio ambientale per difenderci dall’inquinamento e favorire l’ossigenazione dell’aria. Ma pochi sanno che tutto questo è fuori della realtà» annota. E spiega, dati alla mano: «In 25 anni, fra il 1982 e il 2007, abbiamo perso 3,1 milioni di ettari di superficie agricola utile (Sau) e 5,8 milioni di ettari di superficie agricola totale (Sat) – sulla base di dati Istat – Parte di questa terra sottratta all’uso agricolo è stata convertita in bosco, ma 1,8 milioni …