Tutti gli articoli relativi a: lavoro

“Cassa in deroga firmato il decreto. Pronti 550 milioni”, di Valerio Raspelli

Mentre il Pd presenta un dossier con gli ultimi dati sulla crisi, il ministro Saccomanni e Giovannini firmano il decreto sugli ammortizzatori in deroga che assegna 550 milioni a Regioni e Province autonome per la concessione o la proroga della cassa integrazione in deroga per il 2013 ai lavoratori delle aziende in crisi. L’importo, che trova copertura nel Fondo sociale per l’occupazione, comprende il trattamento di sostegno al reddito e il riconoscimento della contribuzione figurativa. TRE PUNTI CHIAVE Un provvedimento atteso e dovuto, specie se si guarda al dossier presentato ieri dall’associazione Lavoro e Welfare. Negli ultimi quattro anni l’occupazione in Italia è scesa, in valori assoluti, da 23 milioni e 376mi1a a 22 milioni e 919mila unità. Un calo di 465mila lavoratori, che rappresentano il 2 per cento. Occorre evidenziare che, nel solo quadriennio 2008-2012, il calo dei lavoratori dell’industria (senza le costruzioni) è stato di 392.562 unità lavorative. E questo nonostante il fatto che il numero delle persone in età di lavoro sia nel frattempo aumentato di circa 500mila unità. Sintetizzando: più aspiranti …

“Sconfitta la filosofia dei patti separati”, di Umberto Romagnoli

Probabilmente, gli esperti diranno che quella pronunciata ieri appartiene alla categoria delle sentenze manipolativo-additive. Di sicuro, sancisce l’incostituzionalità dell’art. 19 dello statuto dei lavoratori «nella parte in cui», come si legge nella nota. «non prevede che la rappresentanza sindacale aziendale sia costituita nell’ambito di associazioni sindacali che, pur non firmatarie di contratti collettivi applicati nell’unità produttiva, abbiano comunque partecipato alla negoziazione relativa agli stressi contratti quali rappresentanti dei lavoratori dell’azienda». Insomma, il testo legislativo rimane invariato, ma d’ora in avanti sarà costituzionalmente obbligatorio leggerlo come se la sua capacità inclusiva fosse esplicitata. Per un giurista è imbarazzante commentare una pronuncia giurisdizionale senza averne letto il testo. Cionondimeno, questo è uno dei casi in cui ciò che conta, e fa notizia, è la decisione in sé. In effetti, l’art. 19 era stato utilizzato per negare alla Fiom il diritto di cittadinanza nel gruppo Fiat a mo’ di sanzione per la mancata sottoscrizione e, al tempo stesso, per blindare un mini-sistema relazionale nel quale l’escluso non può essere ammesso. Come è noto, dopo la modifica referendaria de11995 …

“Famiglie il tesoretto è finito”, di Ettore Livini

Lo stop all’aumento Iva e la cancellazione dell’Imu? Una passeggiata. La vera finanziaria italiana, roba da Nobel dell’Economia, è quella che da quattro anni a questa parte hanno mandato in porto senza fanfare le famiglie tricolori. Siamo oltre le lacrime e il sangue: nel 2012, per dire, abbiamo tagliato 4 milioni di telefonate al giorno, ridotto di un quarto gli acquisti di case, comprato 80mila auto in meno, sforbiciato 3,4 miliardi di litri di benzina dal pieno (quanto basterebbe per girare 846mila volte la terra all’altezza dell’equatore). Ma essere formiche, ormai, non basta più: le uscite, causa crisi, superano le entrate. E l’Italia – per la prima volta dal Dopoguerra – è stata costretta a rompere il salvadanaio e mettere mano ai soldi risparmiati negli anni del boom per tirare avanti la carretta. I conti della serva sono facili come un compito di ragioneria. Voce “avere”: guadagniamo di meno – 98 miliardi in quattro anni per Confesercenti – e la nostra capacità di spesa è scesa dell’8,7% dal 2008, come dire che abbiamo perso per …

“Sindacati e imprese cercano lo sviluppo”, di Massimo Franchi

Duecentomila posti di lavoro in più per gli Under 30. Il tasso di disoccupazione giovanile in calo di due punti. Le promesse di Enrico Letta e di Enrico Giovannini sul pacchetto Lavoro varato dal governo sono importanti e impegnative. Pubblicato definitivamente sulla Gazzetta ufficiale, il decreto Lavoro del governo può essere analizzato, sviscerato e soppesato. Come sempre avviene i testi approvati dal Consiglio dei ministri vengono ulteriormente limati e passano il vaglio della Ragioneria dello Stato e del presidente della Repubblica, che prima di mettere la sua firma vaglia con attenzione le norme contenute. Autorevoli commentatori, a partire da Tito Boeri de lavoce.info hanno criticato duramente il provvedimento, sostenendo che servirà solo a pagare alle imprese assunzioni già decise. Prendendo come riferimento gli effetti dei 231 milioni di sgravi decisi dal governo Monti al tempo del Salvaltalia che ebbero come effetto netto pochissime assunzioni. Imprese e sindacati invece, seppur con molti distinguo e per ragioni diverse, apprezzano il decreto. Sia nel merito, la decontribuzione per le nuove assunzioni e le norme sull’autoimprenditorialità; sia per il …

Con la "garanzia europea" 450 mila posti da trovare, di Marco Sodano

Dovrebbe succedere a partire da gennaio 2014: entro quattro mesi dal titolo di studio o dal giorno in cui hanno perso il lavoro tutti i neodiplomati e i neolaureati dovranno ricevere un’offerta di impiego. Vista dall’Italia, la Garanzia per i giovani su cui l’Europa ha deciso di investire fino a nove miliardi ha il sapore della sfida impossibile. Togliendo luglio e agosto, quando la burocrazia italiana gira al minimo, significa che abbiamo quattro mesi per mettere in piedi un’organizzazione dalle dimensioni ciclopiche. Il primo termine del problema è noto. Nel 2012 si sono diplomati 448 mila studenti, 225 mila dei quali hanno deciso di non proseguire gli studi. Dalle Università, invece, sono uscite 229 mila persone tra lauree brevi e specialistiche. Il totale dei candidati a godere della youth guarantee assomma a 454mila ex studenti. Anche il secondo termine del problema è noto: il sostegno al lavoro, dice il piano europeo, dovrà passare attraverso i Centri per l’impiego. Tornando a spulciare i dati sul 2012 si scopre che i posti ottenuti via Cpi sono stati …

"Poveri agricoltori", di Carlo Petrini

«La recente conclusione a Bruxelles dei negoziati sulla nuova PAC, delude chi ha a cuore l’ambiente e l’agricoltura sostenibile di piccola scala. L’Europa sembra rimanere ancorata ai vecchi schemi del liberismo e delle lobbies multinazionali ». Siamo uniti nella diversità o diversi nell’unità? La recente conclusione a Bruxelles dei negoziati sulla nuova Politica Agricola Comune, la Pac, pur con qualche interessante novità delude chi ha a cuore l’ambiente e l’agricoltura sostenibile di piccola scala, ma più di tutto ci pone domande sull’Europa. Ci interroga sulle prospettive future, su che cosa è comune e su che cosa non lo è. La riforma che dovrebbe orientare la qualità del nostro cibo, un possibile e auspicabile ritorno alla terra delle nuove generazioni, la cura dell’ambiente e dei territori, ha perso un’occasione storica. È stata dibattuta come non mai, partecipata dalla società civile e dalle associazioni che hanno fatto sentire forti e chiare le loro istanze, ha coinvolto per la prima volta il Parlamento europeo per dar voce ai cittadini. Ma gli obiettivi di una politica agricola più verde, …

"Un passo è stato fatto", di Nicola Cacace

Per capire le soddisfazioni contenute insieme alle proteste di chi voleva di più dal pacchetto lavoro, dobbiamo guardare i dati dell’occupazione e le risorse limitate. Confrontando il tasso di occupazione italiano con quello medio europeo (il 56% contro il 64%) significa che in Italia ci sono tre milioni di occupati in meno rispetto all’Europa.̀ E’ evidente che rispetto a questi dati i provvedimenti Letta-Giovannini sono un pannicello caldo, forse l’unico oggi possibile, limitati a un miliardo di euro per sgravi fiscali per giovani sino a 29 anni, assunti in aggiunta agli occupati in essere, oltre ad una serie di provvedimenti «post-Fornero» come la riduzione degli intervalli per passare da un contratto a tempo determinato ad un altro, dai 2-3 mesi di oggi ai 10-20 giorni stabiliti dalle nuove normative. Intanto va detto che le nuove norme non peggiorano l’esistente come spesso è successo in passato, ad esempio con la defiscalizzazione degli straordinari considerati in tutta Europa norma anti occupazione e tuttora valida solo in Italia. Se però vogliamo lavorare per un futuro meno nero dell’attuale …