"La Cig a Melfi mette a rischio tutto l'indotto", di Massimo Franchi
Sarà, come dice Marchionne, che la notizia dei due anni di cassa integrazione a Melfi era scontata. Però il giorno dopo i mercati reagiscono allo stesso modo di chi è rimasto sorpreso. E vendono. Il titolo Fiat che è ancora a piazza Affari, in attesa di sapere dove sarà quotata la nuova società nata dalla fusione con Chrysler, ieri ha chiuso a -1,99%, il peggiore fra i titoli industriali. Ad incidere sono arrivati i dati sulle vendite di auto in Europa che per l’ennesimo mese consecutivo vedono la Fiat arrancare. CGIL: SERVE CONFRONTO Ma la preoccupazione per il futuro dell’intero settore auto è fortissima. Ieri anche la Cgil nazionale ha fatto sentire la sua voce nella vicenda di Melfi. «Pur compatibilmente alla necessità di sospendere la produzione per adattare le linee, il fermo comporterà un lunghissimo periodo di inattività e di cassa integrazione per i lavoratori. Tutto ciò avviene in assenza di una chiara esplicitazione del piano industriale e delle intenzioni produttive della Fiat in merito allo stabilimento di Melfi. C’è dunque preoccupazione immediata per …