Tutti gli articoli relativi a: lavoro

“Mezzo milione di lavoratori in cassa a zero ore”, di Marco Tedeschi

Più di un miliardo di ore di cassa integrazione da inizio anno a novembre; 520 mila lavoratori coinvolti nei processi di cassa a zero ore; una decurtazione del reddito, al netto delle tasse, per oltre 3,8 miliardi, pari a circa 7.400 euro per ogni singolo lavoratore. Sono i numeri principali contenuti nel rapporto della Cgil di novembre sulla cassa integrazione, frutto di elaborazioni dei dati Inps da parte dell’Osservatorio Cig del sindacato. Con 1.004 milioni di ore di Cig in 11 mesi e, con il dato di novembre, ancora una volta oltre 100 milioni registrate in un solo mese, il trend della cassa ripercorre le tappe del catastrofico 2010 che si chiuse con poco più di 1,2 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzate. Con quello passato, inoltre, come si segnala nello studio del sindacato, arriviamo al 47esimo mese di una lunga crisi, «che dovrà ancora a lungo dispiegare i suoi effetti negativi», mentre esplode l’allarme sui fondi a disposizione per finanziare la cassa integrazione in deroga nel 2013. Secondo il segretario confederale della Cgil, …

“Piombino, i fantasmi di un’altra Ilva”, di Adriano Sofri

Piombino e Taranto hanno mare e acciaio, e un po’ si assomigliano, fatte le proporzioni – Piombino ha 36 mila abitanti. Di Taranto si sa. Anche Piombino se la vede bruttissima. Alla Lucchini, 2.100 dipendenti (di cui quattro donne operaie, e sessanta stranieri) più 1.500 dell’indotto, età media 32 anni, giovedì mattina si è fermato l’altoforno, in teoria fino all’11 gennaio. Spiega Mirko Lami, operaio e sindacalista: «La produzione era già bassa, dunque anche la temperatura della parte inferiore, il crogiolo, sicché c’è il rischio che la ghisa si rapprenda. Successe già nel 1989, bisognò forare e piazzare la dinamite, poi entrare con le motopale, ma viene giù anche il refrattario e bisogna ricostruire tutto, e costa carissimo. L’altoforno è una bestia larga 14 metri e alta 30, può sfornare 2,3 milioni di tonnellate di ghisa, nell’ultimo anno ne ha tirate fuori solo 1,2 milioni, il minimo. Siamo preoccupati». Gli impianti siderurgici a ciclo integrale in Italia sono due, Taranto (che di altoforni ne ha cinque, e ne ha appena spento uno) e Piombino. L’Ilva …

“La crisi alimenta le diseguaglianze al 10% degli italiani metà dei patrimoni “, di Elena Polidori

In media ogni nucleo ha da parte 140 mila euro, ma cresce il numero degli indebitati e di chi è in bolletta. Cambia il portafoglio: meno risparmi anche se si torna a comprare Bot e la casa resta tra i beni preferiti. Povere famiglie. La crisi entra nelle case degli italiani e riporta la loro ricchezza agli anni Novanta. Fa aumentare le disuguaglianze tra ricchi e poveri. Fa lievitare il numero di chi si ritrova «in bolletta». Contraccolpi e trasformazioni in tempi di vacche magre, secondo uno studio periodico della Banca d´Italia. Molti numeri, pochi commenti, com´è nello stile di questi economisti. Ma certe cifre fanno ben capire quanto pesa la recessione. Per esempio: nelle mani del 10% degli italiani si concentra il 45,9% della ricchezza totale. La metà più povera del paese ne detiene solo il 9,4%. O anche: dal 2007, al 2011 la ricchezza delle famiglie è diminuita del 5,8% in termini reali. Significa che si assottiglia il valore delle case, che calano i risparmi di una vita. E, non ultimo, il 2,8% …

“Uscire dalla crisi con più lavoro alle donne”, di Titti Di Salvo*

C’è un filo doppio che tiene insieme l’assemblea di giugno, i semintari di questi tre giorni, le assemblee territoriali che faremo e la prossima Assemblea nazionale:la convinzione che il lavoro produttivo e riproduttivo delle donne crei valore per tutti e che dunque per uscire dalla crisi l’Italia e l’Europa debbano investire sul lavoro delle donne. Per farlo non serve un capitolo di una relazione, il comma di un decreto, la citazione in un discorso politico. Serve un approccio differenti alla crisi e l’analisi delle cause strutturali che l’hanno determinata senza la quale è impossibile definire le scelte giuste per superarla. E una delle cause principali è l’emarginazione delle donne dal lavoro, dal discorso pubblico, dalle classi dirigenti. Lo dice la Banca d’Italia, l’Ocse, le statistiche. L’Italia dell’86° posto nel Gender Gap, della disoccupazione giovanile e femminile che sfiora il 50 per cento al Sud, delle 800.000 donne che lasciano il lavoro per le dimissioni in bianco, del Parlamento maschile con meno del 20 per cento di parlamentari, della maternità che può diventare un evento da …

“Il diritto sospeso all´Ilva di Taranto”, di Adriano Sofri

Il governo contro una giudice. O piuttosto il governo e l´Ilva contro una giudice e la sua città. E i lavoratori in mezzo. A Taranto e poi a Genova e a Novi e così via. Stamattina l´azienda comunica ai sindacati le decisioni cui la giudice l´ha “sorprendentemente costretta”. Ma no! Si sapeva che la giudice Patrizia Todisco avrebbe confermato il sequestro del materiale prodotto illegalmente dall´Ilva, come le chiedeva di fare la Procura tarantina. La sorpresa è finta. Questa volta gli avversari sentivano di avere una carta in più nella lunga partita per far passare la signora giudice come fondamentalista: in missione per conto di qualcosa di estraneo al codice. C´erano – ci sono ancora – un milione settecentomila tonnellate di prodotti giacenti sulle banchine in attesa di essere smerciati a clienti o forniti alle altre lavorazioni in Italia e fuori: il buon senso stava per intero dalla parte dell’autorizzazione a usare quei prodotti, che oltretutto andavano sgomberati perché la produzione andasse avanti. Si è letto che il miliardo di valore attribuito a quei prodotti …

“Tagli e risparmi per 33 miliardi ecco la spending review delle famiglie”, di Ettore Livini

Le forbici degli italiani su casa, carburanti, regali e telefonate. Con le “finanziarie fai da te” meno benzina e gasolio auto per 6 miliardi, chiamate per 1 e compravendite immobiliari per 18. Conti domestici difficili: in un anno la pressione fiscale è salita dal 42,5 al 44,7% e il potere d´acquisto è crollato del 4,1%. Un miliardo di euro di telefonate in meno. Sei miliardi (potenziali) risparmiati su benzina e gasolio per l´auto, 18 miliardi sulla casa. Basta cappuccino al bar e niente macchina nuova. Le famiglie tricolori festeggiano, si fa per dire, il successo della loro personalissima spending review. I conti domestici faticano non tornano da tempo: la pressione fiscale è salita in un anno dal 42,5% al 44,7%, il potere d´acquisto è crollato del 4,1%. Ma le migliaia di finanziarie fai-da-te avviate tra le mura di casa – un lavoro certosino di forbice su entrate e uscite che ha cambiato molte delle nostre abitudini quotidiane – ha già regalato agli italiani tagli (o mancate spese) per almeno 33 miliardi. Risparmi a quattro ruote …

“Dal lavoro ai migranti, come cambiare l’Italia”, di Pietro Soldini

La crisi della politica si combatte con la politica ed il dibattito sul merito è ancora inadeguato. Penso che il problema principale, oggi in Italia, sia riuscire a dare un’altra offerta di partecipazione, di cittadinanza attiva e di devoluzione di poteri dai partiti e e dalle istituzioni verso i cittadini. Le primarie sul leader del centro sinistra hanno sicuramente alzato la qualità e quindi bisogna insistere con le primarie per scegliere i parlamentari. Ma si deve anche andare oltre e sperimentare nuove forme di partecipazione democratica. Per esempio si può pensare di far eleggere il presidente della Rai dagli abbonati, quello dell’Inps dagli assicurati o quello dell’Acea dagli utenti utilizzando i nuovi strumenti comunicativi e tecnologici della rete. Sarebbe una nuova idea di «comunitarizzazione» dei beni comuni alternativa alle liberalizzazioni e di irrobustimento della democrazia e dei suoi corpi intermedi. L’altra questione riguarda il Piano del lavoro: c’è la necessità, infatti, di puntare su un progetto di messa in sicurezza del territorio, degli ambienti di vita, di studio e di lavoro, su un piano di …