Tutti gli articoli relativi a: lavoro

“Licenziate e senza pensione per 7 anni ecco le esodate prive di salvaguardia”, di Valentina Conte

Donne licenziate, a un passo dalla pensione. Poi, all’improvviso, quel traguardo si sposta. E in mezzo si apre il baratro di lunghi anni senza entrate, l’impossibilità di trovare lavoro a sessant’anni, il figlio disoccupato da sostenere, l’anziano da accudire. La vicenda “esodati”, tutt’altro che risolta dal fondo creato dal ddl Stabilità, nasconde un caso nel caso. Sono i licenziati, e soprattutto, le licenziate. Fuori da aziende che ristrutturano o falliscono o chiudono. Ma anche fuori dalla coperta della mobilità. E fuori dagli accordi “incentivati” all’esodo, con la transizione verso la pensione accompagnata dagli scivoli. Tutte prerogative proprie delle aziende medio-grandi, ora pure rafforzate da due decreti e dal fondo che di questi “esodati” ne salvano 130.130. Ma gli altri? E le altre? Le donne, innanzitutto. Le più penalizzate, perché per loro l’età della pensione, con la riforma Fornero-Monti, si è allungata, senza transizioni né gradua-lità, anche di 7-8 anni in un colpo solo. E chi è stata licenziata, senza altri aiuti che qualche mese con il sussidio di disoccupazione, ora con dignità manda curriculum in …

“Il momento delle risposte”, di Guglielmo Epifani

La giornata europea di mobilitazione contro l’austerità e per l’occupazione e lo Stato sociale ha rappresentato effettivamente una novità e un bisogno. Al di là delle diverse scelte fatte, tra chi ha scioperato e chi ha manifestato in altro modo, il mondo del lavoro continentale ha espresso con forza l’insostenibilità sociale crescente della ricetta di più rigore e più disoccupazione, e l’inquietudine verso un presente ed un futuro in cui non si vedono rapide fuoriuscite dalla crisi. Non è più solo la Grecia il caso emblematico di questa vera e propria trappola in cui siamo caduti; e non sono soltanto sindacati, movimenti e forze progressiste a richiedere un cambiamento di scelte e strategie. Se è vero, come è vero, che da fonti insospettabili e dallo stesso Fondo monetario ormai si discute senza reticenza dei famosi moltiplicatori che oggi determinano, contrariamente ad altre fasi del ciclo economico, un rapporto superiore a due della incidenza dei tagli rispetto al prodotto interno lordo. Anche in Italia sciopero e manifestazioni hanno avuto un carattere importante, e hanno visto una …

“Due violenze sbagliate”, di Massimo Giannini

Ribellarsi è giusto. Non c’è bisogno di rispolverare Jean Paul Sartre, per sapere che le migliaia e migliaia di donne e uomini, giovani e meno giovani che hanno riempito le piazze d’Europa hanno ragione. Nell’Occidente disorientato, dove una finanza senza regole ha divorato l’industria manifatturiera e un mercato senza Stato ha prodotto la disuguaglianza di massa, uno «sciopero europeo» è sacrosanto, quando invoca pacificamente più lavoro, più diritti, più giustizia sociale. Dopo mesi di scontri e di manifestazioni in Grecia, in Portogallo, in Spagna, era ovvio che l’onda della protesta tornasse a sommergere anche l’Italia. A meno che non si pensi (o non si voglia) che l’immaginesimbolo dei ragazzi italiani di oggi sia solo quella dei 50mila spensierati teenager accorsi sabato scorso al flash-mob di Piazza del Popolo, per ballare sulle note di un rapper coreano. Quello che non è affatto giusto è che la rabbia di una generazione, derubata del futuro da una stagione di sacrifici che non promettono il riscatto ma producono solo altri sacrifici, sfoci in una violenza altrettanto cieca e fine …

“Noi con la lotta dei lavoratori europei”, di Emilio Gabaglio*

Rispondendo all’appello della confederazione europea dei sindacati (CES), i lavoratori di tutti i Paesi dell’Unione saranno oggi, 14 novembre, protagonisti di una forte giornata di mobilitazione e di lotta. La diversità delle iniziative programmate, dagli scioperi alle assemblee nei luoghi di lavoro, ai presidi ed alle manifestazioni nelle capitali e in molte altre città europee, nulla toglie al significato unitario e corale di questa giornata che vuole dare voce alle rivendicazioni comuni del sindacalismo europeo. La convinzione è che l’uscita dalla perdurante e devastante crisi in cui siamo immersi non dipende solo da risposte nazionali, ma richiede che queste siano parte integrante di un disegno europeo condiviso, orientato alla ripresa della crescita dell’economia nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e di una maggiore e migliore occupazione. Tutto l’opposto di quanto sta avvenendo a causa delle politiche di austerità adottate dall’Unione europea che, come la Ces denuncia, inascoltata, da tempo, non solo sono socialmente ingiuste in quanto peggiorano le condizioni dei lavoratori e ne comprimono i diritti, ma si rivelano ogni giorno di più inefficaci dato che, …

“Vita da precari”, di Saviana Colazza

Siamo senza certezze, e intanto facciamo lezione, consigli di classe, verbali, prospetti gite, correzioni, in una scuola che cade a pezzi… In una scuola con alunni difficili, in una scuola dove mancano ancora professori, dove bisogna consolare i colleghi che escono in lacrime perché non riescono a fare lezione, perché sono considerati Nessuno Ci sono alcuni giorni che non si amano per se stessi ma per l’attesa che lì prepara. Uno di questi, è il primo giorno di scuola per noi precari di terza fascia. Quelli che, come me, non hanno passato il test Tfa, quelli che non possono fare il concorso perché troppo giovani (laureati dopo il 2003). Quelli che ogni hanno mandano avanti la scuola pubblica. Il nuovo anno scolastico inizia così, nell’attesa di ricevere un sms, una mail, una telefonata. Nel frattempo, faccio il solito giro di fax e raccomandate alle scuole paritarie, almeno lì ci assicurano la continuità, almeno lì, sottopagati, ci assicurano punteggio. I giorni passano nell’attesa e nello scambio di telefonate consolatorie con amici–colleghi. Ecco che agli inizi di …

“La Ragioneria frena: esodati ancora in bilico”, di Bianca di Giovanni

Ancora un brivido per gli esodati. Dopo il sospiro di sollievo tirato l’altroieri con la presentazione dell’emendamento che punta a coprire tutti i non tutelati da quest’anno al 2014, ieri sono piombate in commissione Bilancio le osservazioni della Ragioneria. Il testo così com’è non va. Per i tecnici è da riscrivere sia nelle parti che definiscono la platea di riferimento, sia in quelle sulle coperture. Il confronto è andato avanti per tutta la giornata, per ora senza esito. I parlamentari hanno chiesto un confronto con i ministri di Economia e Lavoro e con i tecnici per sbloccare la situazione. ,Ancora una volta ci sono problemi di copertura per la Ragioneria dichiara Cesare Damiano Ma noi pensiamo che le misure siano coperte. Per noi la proposta dei relatori non può essere abbassata». Il nodo ha impegnato i relatori e il governo per gran parte della giornata domenicale. E in Parlamento a seguire la vicenda è arrivato di corsa il vice-ministro al Lavoro Michel Martone. La soluzione fino a pomeriggio inoltrato ancora non c’era anche se i …

“Emilia, la protesta delle imprese”, di Natasha Ronchetti

Allo studio la presentazione della dichiarazione dei redditi senza versamenti. Nel Modenese si stima che per la fine dell’anno si registrerà un calo del fatturato intorno al 40%. Per ora paventano il rischio di forti tensioni sociali. Ma non è escluso che le aziende emiliane colpite indirettamente dal terremoto del 20 e 29 maggio mettano in atto una sorta di sciopero fiscale. Protesta che potrebbe prendere forma attraverso la regolare presentazione della dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 16 dicembre ma senza versamento di imposte e tributi. Una scelta drastica di fronte al decreto 174 che, convertito in legge, corre verso l’approvazione da parte del Senato, per ora senza le modifiche chieste dalle associazioni di categoria per ampliare la platea dei beneficiari della rateizzazione delle tasse (con interessi a carico dello Stato, a partire dal 30 giugno 2013), anche alle imprese che non hanno subito danni materiali ma sono collassate dopo il blocco forzato delle attività di fornitori e committenti colpiti dal sisma. Nel Modenese e nel Ferrarese, le due aree più colpite, il …