Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"Produttività, accordicchi no", di Luigi Mariucci

Sul tema della produttività si sta svolgendo una strana trattativa. A quanto risulta sono oggetto di negoziato tra associazioni di impresa e confederazioni sindacali questioni di grande rilevanza. E cioè: un ulteriore depotenziamento del contratto nazionale, di cui verrebbe messa in discussione la funzione di recupero salariale sull’inflazione, uno spostamento del baricentro contrattuale verso il livello aziendale (quando è noto che la contrattazione si svolge solo in una minoranza di unità produttive), nonché la deroga a un insieme di garanzie disposte dallo Statuto dei lavoratori a partire da quelle in tema di professionalità (cosiddetto de-mansionamento). Che vi sia la necessità di un nuovo patto sociale tra le forze produttive è indubbio: si tratta di uno strumento essenziale, da collegare a coerenti politiche di intervento pubblico, per contrastare la fase recessiva che stiamo attraversando, il basso utilizzo della capacità produttiva potenziale a seguito della caduta della domanda, interna e estera (basti pensare al settore auto) o i differenziali in termini competitivi di costi strutturali, a partire dalla energia e dal rispetto dei vincoli ambientali (si veda …

“Produttività, accordicchi no”, di Luigi Mariucci

Sul tema della produttività si sta svolgendo una strana trattativa. A quanto risulta sono oggetto di negoziato tra associazioni di impresa e confederazioni sindacali questioni di grande rilevanza. E cioè: un ulteriore depotenziamento del contratto nazionale, di cui verrebbe messa in discussione la funzione di recupero salariale sull’inflazione, uno spostamento del baricentro contrattuale verso il livello aziendale (quando è noto che la contrattazione si svolge solo in una minoranza di unità produttive), nonché la deroga a un insieme di garanzie disposte dallo Statuto dei lavoratori a partire da quelle in tema di professionalità (cosiddetto de-mansionamento). Che vi sia la necessità di un nuovo patto sociale tra le forze produttive è indubbio: si tratta di uno strumento essenziale, da collegare a coerenti politiche di intervento pubblico, per contrastare la fase recessiva che stiamo attraversando, il basso utilizzo della capacità produttiva potenziale a seguito della caduta della domanda, interna e estera (basti pensare al settore auto) o i differenziali in termini competitivi di costi strutturali, a partire dalla energia e dal rispetto dei vincoli ambientali (si veda …

"Ilva, così si chiude", di Mariantonietta Colimberti

I custodi tagliano i rifornimenti. Oggi Clini incontra l’azienda Se Clini oggi non tirerà fuori un coniglio dal cappello (ma quale?) quando incontrerà i vertici dell’Ilva, la lunga e controversa storia del più grande siderurgico d’Europa potrebbe avviarsi davvero verso un esito drammatico. Ieri i custodi giudiziali hanno vietato all’azienda di scaricare quantitativi di minerali superiori a 15 mila tonnellate. La disposizione è arrivata dopo un sopralluogo nello stabilimento. «L’Ilva consuma 50 mila tonnellate di materie prime al giorno – è stata la risposta immediata venuta da fonti interne – limitare lo scarico a 15 mila tonnellate e porre il vincolo della giacenza di 15 giorni vuol dire una cosa sola: chiudere tutti gli impianti nel giro di pochi giorni». Non solo, aggiungono le fonti aziendali, intervenire in questo modo significa anche chiudere male gli impianti perché non ci sono più le materie prime per alimentarli, non si rispettano le procedure di sicurezza per la fermata e li si danneggia. A questo punto – è la minacciosa conclusione filtrata dall’azienda – «non è più questione …

“Ilva, così si chiude”, di Mariantonietta Colimberti

I custodi tagliano i rifornimenti. Oggi Clini incontra l’azienda Se Clini oggi non tirerà fuori un coniglio dal cappello (ma quale?) quando incontrerà i vertici dell’Ilva, la lunga e controversa storia del più grande siderurgico d’Europa potrebbe avviarsi davvero verso un esito drammatico. Ieri i custodi giudiziali hanno vietato all’azienda di scaricare quantitativi di minerali superiori a 15 mila tonnellate. La disposizione è arrivata dopo un sopralluogo nello stabilimento. «L’Ilva consuma 50 mila tonnellate di materie prime al giorno – è stata la risposta immediata venuta da fonti interne – limitare lo scarico a 15 mila tonnellate e porre il vincolo della giacenza di 15 giorni vuol dire una cosa sola: chiudere tutti gli impianti nel giro di pochi giorni». Non solo, aggiungono le fonti aziendali, intervenire in questo modo significa anche chiudere male gli impianti perché non ci sono più le materie prime per alimentarli, non si rispettano le procedure di sicurezza per la fermata e li si danneggia. A questo punto – è la minacciosa conclusione filtrata dall’azienda – «non è più questione …

"Lettera di una precaria ai suoi figli", di Claudia Pepe

Tante volte mi chiedo se è giusto che mi vediate sempre così: assurdamente giovane e caparbia. Tante volte troppo arrabbiata per essere una madre di due splendidi ragazzi. Essere precaria non è da tutti, ci vuole forza, ci vuole carattere, ci vuole il cuore gonfio di passione e di memoria. Oggi, ragazzi, non ci siete. Tutti e due siete ad incontrare la vostra vita, siete presi con un futuro da costruire e un bagaglio in più: una mamma che non smette di lottare. Tante volte mi chiedo se è giusto che mi vediate sempre così: assurdamente giovane e caparbia. Tante volte troppo arrabbiata per essere una madre di due splendidi ragazzi. Non sono qui per chiedervi scusa ma per spiegarvi perché avete una mamma così diversa, una mamma che qualche volta pensa più alla scuola che a stirare bene le camicie o a rattoppare un buco nei vostri jeans o a infornare torte di mele. Essere precaria non è da tutti, ci vuole forza, ci vuole carattere, ci vuole il cuore gonfio di passione e …

“Lettera di una precaria ai suoi figli”, di Claudia Pepe

Tante volte mi chiedo se è giusto che mi vediate sempre così: assurdamente giovane e caparbia. Tante volte troppo arrabbiata per essere una madre di due splendidi ragazzi. Essere precaria non è da tutti, ci vuole forza, ci vuole carattere, ci vuole il cuore gonfio di passione e di memoria. Oggi, ragazzi, non ci siete. Tutti e due siete ad incontrare la vostra vita, siete presi con un futuro da costruire e un bagaglio in più: una mamma che non smette di lottare. Tante volte mi chiedo se è giusto che mi vediate sempre così: assurdamente giovane e caparbia. Tante volte troppo arrabbiata per essere una madre di due splendidi ragazzi. Non sono qui per chiedervi scusa ma per spiegarvi perché avete una mamma così diversa, una mamma che qualche volta pensa più alla scuola che a stirare bene le camicie o a rattoppare un buco nei vostri jeans o a infornare torte di mele. Essere precaria non è da tutti, ci vuole forza, ci vuole carattere, ci vuole il cuore gonfio di passione e …

"Crolla il reddito delle famiglie: una perdita di 90 miliardi in 7 anni", da ilsole24ore.it

Il reddito disponibile delle famiglie italiane ha subito, e subirà almeno fino al 2014, un vero e proprio crollo da quando é esplosa la crisi economica. La contrazione che ha perso avvio nel 2008 si protrarrà, infatti, fino al 2014 per una perdita totale di quai 90 miliardi di euro, il 10% in meno rispetto al 2007. È il dato che emerge da una ricerca condotta dal Centro Europa Ricerche (Cer) in convenzione con l’Ires Cgil centrata sull’emergenza redditi e «le ipotesi sciagurate, esplicitate dal ministro Fornero, per indebolire la copertura dei contratti nazionali«, come denuncia il segretario confederale, Danilo Barbi. Contrazione massima quest’anno Nell’analisi dell’andamento del reddito disponibile delle famiglie italiane lungo sette anni (2008-2014), lo studio mette l’accento inoltre sul fatto che la contrazione che si registrerà quest’anno sarà la massima di sempre, pari al -4,3 per cento. Un dato che va ben oltre il precedente “picco”, registrato nel 2009, quando la diminuzione é stata del -2,5%. Una contrazione “monstre”, si legge nello studio, «nella quale si stanno volatilizzando tutti i guadagni realizzati …