Tutti gli articoli relativi a: lavoro

“Crolla il reddito delle famiglie: una perdita di 90 miliardi in 7 anni”, da ilsole24ore.it

Il reddito disponibile delle famiglie italiane ha subito, e subirà almeno fino al 2014, un vero e proprio crollo da quando é esplosa la crisi economica. La contrazione che ha perso avvio nel 2008 si protrarrà, infatti, fino al 2014 per una perdita totale di quai 90 miliardi di euro, il 10% in meno rispetto al 2007. È il dato che emerge da una ricerca condotta dal Centro Europa Ricerche (Cer) in convenzione con l’Ires Cgil centrata sull’emergenza redditi e «le ipotesi sciagurate, esplicitate dal ministro Fornero, per indebolire la copertura dei contratti nazionali«, come denuncia il segretario confederale, Danilo Barbi. Contrazione massima quest’anno Nell’analisi dell’andamento del reddito disponibile delle famiglie italiane lungo sette anni (2008-2014), lo studio mette l’accento inoltre sul fatto che la contrazione che si registrerà quest’anno sarà la massima di sempre, pari al -4,3 per cento. Un dato che va ben oltre il precedente “picco”, registrato nel 2009, quando la diminuzione é stata del -2,5%. Una contrazione “monstre”, si legge nello studio, «nella quale si stanno volatilizzando tutti i guadagni realizzati …

"Non permettiamo alla crisi di contagiare i nostri valori", di Carla Cantone*

Ma cosa ci sta succedendo? Dove è finita la solidarietà, l’idea di libertà e di democrazia, la volontà individuale e collettiva di difendere i diritti di cittadinanza conquistati con le tante battaglie sociali e civili della seconda parte del Novecento? Non sto sostenendo che in quel tempo stavano tutti bene, che c’era armonia, e che i diritti erano sempre rispettati. So bene che non è stato così, anzi abbiamo attraversato anni difficilissimi, con eventi tragici come terrorismo e mafia, stragi eversive e violente. Anni di lotte sindacali e di discriminazione di classe, di un bigottismo che tentava di frenare il cammino delle donne. Malgrado tutto ciò abbiamo strappato diritti nel lavoro, nella società, di riscatto e di emancipazione, di riforme sociali e civili. La casa, la sanità, la scuola, lo Statuto dei lavoratori, la parità fra i sessi, la contrattazione collettiva, le rappresentanze unitarie, la concertazione. Eravamo vicini all’unità sindacale (almeno ci credevamo). Si leggevano più giornali e si guardavano meno dibattiti televisivi. Si contestava la violenza di piazza, e partecipavamo con entusiasmo alle manifestazioni. …

“Non permettiamo alla crisi di contagiare i nostri valori”, di Carla Cantone*

Ma cosa ci sta succedendo? Dove è finita la solidarietà, l’idea di libertà e di democrazia, la volontà individuale e collettiva di difendere i diritti di cittadinanza conquistati con le tante battaglie sociali e civili della seconda parte del Novecento? Non sto sostenendo che in quel tempo stavano tutti bene, che c’era armonia, e che i diritti erano sempre rispettati. So bene che non è stato così, anzi abbiamo attraversato anni difficilissimi, con eventi tragici come terrorismo e mafia, stragi eversive e violente. Anni di lotte sindacali e di discriminazione di classe, di un bigottismo che tentava di frenare il cammino delle donne. Malgrado tutto ciò abbiamo strappato diritti nel lavoro, nella società, di riscatto e di emancipazione, di riforme sociali e civili. La casa, la sanità, la scuola, lo Statuto dei lavoratori, la parità fra i sessi, la contrattazione collettiva, le rappresentanze unitarie, la concertazione. Eravamo vicini all’unità sindacale (almeno ci credevamo). Si leggevano più giornali e si guardavano meno dibattiti televisivi. Si contestava la violenza di piazza, e partecipavamo con entusiasmo alle manifestazioni. …

"Allarme pensioni, esodati nuovo stop", di Bianca di Giovanni

La precarietà pesa sui conti della previdenza. E con la riforma Fornero si crea un combinato disposto esplosivo. A lanciare l’allarme è la Corte dei Conti. I magistrati contabili sottolineano che la riforma ha certamente introdotto nel sistema maggiore equità, con il legame più stretto tra assegno e contributi versati, ma ha abbandonato il principio dell’adeguatezza previdenziale. Le «crescenti forme di precarietà del mercato del lavoro (nei posti e nelle retribuzioni) che incidono sui futuri trattamenti pensionistici, soprattutto per le fasce più deboli (dei giovani, delle donne e dei più anziani), con riflessi sull’adeguatezza delle prestazioni e sulla sostenibilità sociale dell’intero sistema». Così i giudici nella relazione sulla gestione finanziaria dell’Inps, a cui chiedono di attuare «misure di risanamento dei principali Fondi amministrati». Non solo i giovani atipici hanno difficoltà ad «accumulare» contributi, ma hanno anche bassissime possibilità di crearsi una pensione integrativa, per via delle retribuzioni tanto basse che non consentono di accantonare i versamenti. Insomma, il futuro è nero. E anche sul presente non mancano pesanti criticità, come quella degli esodati. Ieri alla …

“Allarme pensioni, esodati nuovo stop”, di Bianca di Giovanni

La precarietà pesa sui conti della previdenza. E con la riforma Fornero si crea un combinato disposto esplosivo. A lanciare l’allarme è la Corte dei Conti. I magistrati contabili sottolineano che la riforma ha certamente introdotto nel sistema maggiore equità, con il legame più stretto tra assegno e contributi versati, ma ha abbandonato il principio dell’adeguatezza previdenziale. Le «crescenti forme di precarietà del mercato del lavoro (nei posti e nelle retribuzioni) che incidono sui futuri trattamenti pensionistici, soprattutto per le fasce più deboli (dei giovani, delle donne e dei più anziani), con riflessi sull’adeguatezza delle prestazioni e sulla sostenibilità sociale dell’intero sistema». Così i giudici nella relazione sulla gestione finanziaria dell’Inps, a cui chiedono di attuare «misure di risanamento dei principali Fondi amministrati». Non solo i giovani atipici hanno difficoltà ad «accumulare» contributi, ma hanno anche bassissime possibilità di crearsi una pensione integrativa, per via delle retribuzioni tanto basse che non consentono di accantonare i versamenti. Insomma, il futuro è nero. E anche sul presente non mancano pesanti criticità, come quella degli esodati. Ieri alla …

"Quando in azienda il potere è femmina", di Chiara Saraceno

La “quota blu” quasi monopolistica per le posizioni di vertice in economia, come e forse più che in politica, continua a resistere, rendendo insopportabile il fatto che invece si continui a parlarne come un problema di quote rosa. Le donne sono poco presenti non solo nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa — quelle cui è rivolta la nuova normativa che impone un riequilibrio. La loro presenza è rarefatta anche ai livelli precedenti, man mano che, appunto, ci si avvicina ai vertici. Non dipende solo dal fatto che ci sono meno donne che uomini nel mercato del lavoro. Anzi, stante che in Italia la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è particolarmente squilibrata a favore delle più istruite, ci si potrebbe aspettare che queste non siano sfavorite nella competizione per le posizioni di vertice. L’istruzione se favorisce l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro, non sembra invece valere per le donne nella stessa misura che per gli uomini per quanto riguarda l’accesso alle carriere. Soprattutto nel settore privato, rimangono schiacciate ai …

“Quando in azienda il potere è femmina”, di Chiara Saraceno

La “quota blu” quasi monopolistica per le posizioni di vertice in economia, come e forse più che in politica, continua a resistere, rendendo insopportabile il fatto che invece si continui a parlarne come un problema di quote rosa. Le donne sono poco presenti non solo nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa — quelle cui è rivolta la nuova normativa che impone un riequilibrio. La loro presenza è rarefatta anche ai livelli precedenti, man mano che, appunto, ci si avvicina ai vertici. Non dipende solo dal fatto che ci sono meno donne che uomini nel mercato del lavoro. Anzi, stante che in Italia la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è particolarmente squilibrata a favore delle più istruite, ci si potrebbe aspettare che queste non siano sfavorite nella competizione per le posizioni di vertice. L’istruzione se favorisce l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro, non sembra invece valere per le donne nella stessa misura che per gli uomini per quanto riguarda l’accesso alle carriere. Soprattutto nel settore privato, rimangono schiacciate ai …