Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"Per salvare gli esodati spunta la patrimoniale", di Roberto Giovannini

Non si può certo negare a Cesare Damiano – l’ex ministro del Lavoro dell’ultimo governo Prodi la virtù della costanza. O della testardaggine, se si vuole. Già da mesi protagonista della battaglia in Parlamento per difendere gli «esodati» (gli ex-lavoratori che per effetto della recente riforma delle pensioni non hanno più stipendio né pensione), poi primo firmatario di un progetto di legge «sventato» in zona cesarini dal ministro Elsa Fornero, ieri Damiano è tornato ancora una volta all’assalto. Ed è riuscito a far approvare dalla Commissione lavoro della Camera un emendamento alla legge di stabilità (la prima firma in questo caso è del presidente della Commissione Silvano Moffa, di Popolo e Territorio, ex Pdl) che amplia le garanzie per gli esodati. La proposta sottoscritta dai capigruppo di tutti i partiti, che ora dovrà essere esaminata dalla Commissione bilancio di Montecitorio, è passata con un voto all’unanimità, nonostante il «no» del governo. Al voto non ha partecipato il solo deputato del Pdl Giuliano Cazzola. L’emendamento sostanzialmente recupera il progetto di legge Damiano, «bonificato» però dalla norma …

"Con Bersani, per il lavoro e lo sviluppo", di Cesare Damiano e Pierpaolo Baretta

Noi riteniamo che il lavoro rappresenti un elemento centrale della nostra identità politica e sociale e che la sua valorizzazione sia il motore di una crescita di qualità, l’unica che può portare il paese fuori dalla crisi attuale. Crediamo che sia importante che il Partito Democratico, come ha fatto Pierluigi Bersani nella Carta di Intenti, sia in grado di avanzare una proposta che assuma il riconoscimento della risorsa umana come elemento, non solo simbolico, di definizione di un programma di governo di centrosinistra capace di riformare il paese. In questa ottica pensiamo che sul piano sociale sia indispensabile costruire una proposta che, mentre prosegue nell’impegno assunto da questo governo in Europa e sul piano internazionale per la difesa dell’Italia dall’aggressione dei mercati, dia un chiaro segno di cambiamento sul terreno dello sviluppo e del welfare. Proponiamo di assumere come obiettivo la costruzione di uno stato sociale di profilo europeo. Dobbiamo puntare ad una politica di incentivi allo sviluppo che batta la logica del puro rigore e le politiche restrittive di stampo liberista, così come occorre …

"Con Bersani, per il lavoro e lo sviluppo", di Cesare Damiano e Pierpaolo Baretta

Noi riteniamo che il lavoro rappresenti un elemento centrale della nostra identità politica e sociale e che la sua valorizzazione sia il motore di una crescita di qualità, l’unica che può portare il paese fuori dalla crisi attuale. Crediamo che sia importante che il Partito Democratico, come ha fatto Pierluigi Bersani nella Carta di Intenti, sia in grado di avanzare una proposta che assuma il riconoscimento della risorsa umana come elemento, non solo simbolico, di definizione di un programma di governo di centrosinistra capace di riformare il paese. In questa ottica pensiamo che sul piano sociale sia indispensabile costruire una proposta che, mentre prosegue nell’impegno assunto da questo governo in Europa e sul piano internazionale per la difesa dell’Italia dall’aggressione dei mercati, dia un chiaro segno di cambiamento sul terreno dello sviluppo e del welfare. Proponiamo di assumere come obiettivo la costruzione di uno stato sociale di profilo europeo. Dobbiamo puntare ad una politica di incentivi allo sviluppo che batta la logica del puro rigore e le politiche restrittive di stampo liberista, così come occorre …

"Puntare sul lavoro per uscire dalla crisi", di Pierpaolo Baretta e Cesare Damiano*

Vogliamo continuare la nostra riflessione, iniziata con un articolo sull’Unità lo scorso 20 settembre sulla politica economica, affrontando il tema cruciale del lavoro. In questa situazione di crisi e di incertezza politica siamo convinti che, ancora una volta, vada privilegiato un discorso di contenuti programmatici capace di individuare precise priorità. In questa logica riteniamo che il lavoro rappresenti un elemento centrale della nostra identità politica e sociale e pensiamo che la sua valorizzazione sia il motore di una crescita di qualità, l’unica che può portare il Paese fuori dalla crisi attuale. Crediamo che sia importante che il Partito democratico, come ha fatto Pierluigi Bersani nella Carta di intenti, sia in grado di avanzare una proposta che assuma il riconoscimento della risorsa umana come elemento, non solo simbolico, di definizione di un programma di governo di centrosinistra capace di riformare il Paese. In questa ottica pensiamo che sul piano sociale sia indispensabile costruire una proposta che, mentre prosegue nell’impegno assunto da questo governo in Europa e sul piano internazionale per la difesa dell’Italia dall’aggressione dei mercati, …

"Puntare sul lavoro per uscire dalla crisi", di Pierpaolo Baretta e Cesare Damiano*

Vogliamo continuare la nostra riflessione, iniziata con un articolo sull’Unità lo scorso 20 settembre sulla politica economica, affrontando il tema cruciale del lavoro. In questa situazione di crisi e di incertezza politica siamo convinti che, ancora una volta, vada privilegiato un discorso di contenuti programmatici capace di individuare precise priorità. In questa logica riteniamo che il lavoro rappresenti un elemento centrale della nostra identità politica e sociale e pensiamo che la sua valorizzazione sia il motore di una crescita di qualità, l’unica che può portare il Paese fuori dalla crisi attuale. Crediamo che sia importante che il Partito democratico, come ha fatto Pierluigi Bersani nella Carta di intenti, sia in grado di avanzare una proposta che assuma il riconoscimento della risorsa umana come elemento, non solo simbolico, di definizione di un programma di governo di centrosinistra capace di riformare il Paese. In questa ottica pensiamo che sul piano sociale sia indispensabile costruire una proposta che, mentre prosegue nell’impegno assunto da questo governo in Europa e sul piano internazionale per la difesa dell’Italia dall’aggressione dei mercati, …

"Fiat deve assumere i 145 operai Fiom", di Teodoro Chiarelli

In fabbrica Lavoratori Fiat all’uscita dallo stabilimento di Pomigliano d’Arco, dove «qualsiasi ulteriore assunzione comporterebbe il contemporaneo ricorso alla cassa integrazione». La Corte d’Appello di Roma ha dato ragione alla Fiom sull’assunzione di 145 lavoratori iscritti al sindacato metalmeccanici Cgil nello stabilimento di Pomigliano D’Arco. Confermata la sentenza del 21 giugno del Tribunale che aveva condannato il Lingotto per discriminazioni contro la Fiom, disponendo che 145 lavoratori con la tessera del sindacato di Maurizio Landini venissero assunti nella fabbrica. Alla data della costituzione in giudizio alla fine di maggio, su 2.093 assunti da Fabbrica Italia Pomigliano, nessuno risultava iscritto alla Fiom. Ad agosto la Corte d’Appello aveva giudicato «inammissibile» la richiesta della Fiat di sospendere l’ordinanza di assunzione per i 145 iscritti alla Fiom. Fiat ha subito annunciato che ricorrerà in Cassazione e che si riserva ogni tipo di iniziativa legale. «Il numero attuale dei dipendenti dello stabilimento di Pomigliano è più che adeguato», ha detto ieri un portavoce del gruppo, facendo riferimento a quanto dichiarato il 30 giugno sulla sentenza di primo grado. «Le …

"Fiat deve assumere i 145 operai Fiom", di Teodoro Chiarelli

In fabbrica Lavoratori Fiat all’uscita dallo stabilimento di Pomigliano d’Arco, dove «qualsiasi ulteriore assunzione comporterebbe il contemporaneo ricorso alla cassa integrazione». La Corte d’Appello di Roma ha dato ragione alla Fiom sull’assunzione di 145 lavoratori iscritti al sindacato metalmeccanici Cgil nello stabilimento di Pomigliano D’Arco. Confermata la sentenza del 21 giugno del Tribunale che aveva condannato il Lingotto per discriminazioni contro la Fiom, disponendo che 145 lavoratori con la tessera del sindacato di Maurizio Landini venissero assunti nella fabbrica. Alla data della costituzione in giudizio alla fine di maggio, su 2.093 assunti da Fabbrica Italia Pomigliano, nessuno risultava iscritto alla Fiom. Ad agosto la Corte d’Appello aveva giudicato «inammissibile» la richiesta della Fiat di sospendere l’ordinanza di assunzione per i 145 iscritti alla Fiom. Fiat ha subito annunciato che ricorrerà in Cassazione e che si riserva ogni tipo di iniziativa legale. «Il numero attuale dei dipendenti dello stabilimento di Pomigliano è più che adeguato», ha detto ieri un portavoce del gruppo, facendo riferimento a quanto dichiarato il 30 giugno sulla sentenza di primo grado. «Le …