"Strage di Sant'Anna di Stazzema", di Mariagrazia Gerina
Non ci sono i 50mila euro che una legge dello Stato ogni anno assicura al Comune di Stazzemaper promuovere attività che servono a tenere vivo il ricordo. Il sottosegretario Giro: «Nonc’è più la copertura finanziaria». Enio Mancini era un bambino di sei anni: «In una casa, sventrata dal fuoco, su una trave che ancora ardeva c’era la rete di un letto e sopra tre corpi quasi consumati. Uno era piccolo, il corpo di un bambino…». Lina Antonucci di anni ne aveva nove: «Io ero sotto i morti, mi riprese Mauro, mi ritirò per i capelli, vedeva che non mi muovevo». Enrico Pieri aveva dieci anni: «Ci fecero uscire di casa e ci portarono in quella dei Pierotti, ci fecero entrare in cucina e mentre noi entravamo loro sparavano». Sessantasette anni dopo, loro, i bambini sopravvissuti alla strage di Sant’Anna di Stazzema, ormai fatti vecchi, nonostante l’età, non si stancano di raccontare l’orrore di un intero paese, il loro, trucidato dai nazisti, casa per casa. 12 agosto 1944, più di cinquecento morti ammazzati, molti ancora senza …