Tutti gli articoli relativi a: memoria

Marcinelle: 54° anniversario della tragedia in Belgio

Intervento dell’on Gianni Farina alla Camera dei Deputati Signor Presidente, tra pochi giorni, a Marcinelle, in occasione della giornata nazionale del sacrificio e del lavoro italiano nel mondo, rinnoveremo memoria e affetto, dolore e riconoscenza per i tanti piccoli grandi uomini caduti sul lavoro. Storie che sono dentro noi, dentro ogni famiglia ed ogni villaggio di un’Italia che non vuole e non può dimenticare il suo passato. Marcinelle, il passato di figli suoi che hanno avuto coraggio, che hanno travolto i sentimenti, spezzato le radici che li legavano a una terra avara e matrigna, violentata dall’alba al tramonto, per carpire la tenue speranza di un futuro più giusto e più umano. Che cosa sei venuto a fare tu, fanciullo lucano in terra di Francia? Assunto a noleggio – siamo a fine Ottocento – per servire i vetrai della Loira e del Rodano in uno dei mestieri più bestiali e malsani esistenti ? Che cosa sei venuto a fare tu, giovane ligure, alle saline di Fangouse, se non per essere vittima del massacro di Aigues-Mortes di …

"Temistocle Martines, l'uomo che passò la vita a difendere la Costituzione", di Michele Ainis

No, non c’è un uomo che potrà salvarci dalla nostra crisi etica, economica, sociale. E anzi faremmo bene a smetterla d’appendere ogni speranza all’Uomo della Provvidenza. Ne abbiamo già incontrato uno, e dovrebbe esserci bastato. Il riscatto dei popoli fiaccati da una lunga malattia dipende dalle nuove generazioni che subentrano in luogo delle vecchie, dipende dall’impegno di chi fin lì si limitava ad osservare lo spettacolo, in conclusione dipende dai popoli medesimi, non da questo o quel condottiero. Però se devo fare un nome, eccolo: Temistocle Martines. Era il mio maestro, ed era anche l’autore del manuale di diritto costituzionale sul quale si sono formati per decenni gli studenti di Giurisprudenza. Pure i nuovi arrivati continuano a studiarlo, dato che il manuale di Martines viene aggiornato a cura d’un altro suo allievo, Gaetano Silvestri. Tuttavia non è per ragioni d’appartenenza accademica che cito qui il suo nome. Né perché pensi che quel vecchio gentiluomo siciliano dalla schiena un po’ ingobbita, se fosse ancora vivo, saprebbe indicarci una via d’uscita dalla crisi. D’altronde Martines era un …

Anniversario di Hiroshima: Ban Ki-moon, "il disarmo è l'unico percorso assennato"

“Insieme, siamo in cammino dal ‘Ground zero’ (il luogo dell’epicentro atomico – ndr) al ‘Global Zero’, cioè verso un mondo libero da armi di distruzione di massa. E’ l’unico percorso assennato per un mondo più sicuro”. Lo ha affermato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon partecipando stamane alla cerimonia di commemorazione del 65mo anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima. E’ la prima volta che un Segretario Generale dell’Onu prende parte, fianco a fianco con i sopravvissuti del bombardamento, alla cerimonia che dal 1947 si celebra nel Peace Memorial Park di Hiroshima. E per la prima vi ha partecipato anche un rappresentante del Governo statunitense, l’ambasciatore John Roos: un chiaro segnale verso una prossima visita del presidente Obama al Giappone. Nel suo discorso, il Segretario Generale dell’Onu ha ricordato i recenti progressi sulla via del disarmo nucleare, evidenziando il contributo dato dalle nuove leadership a livello mondiale, il rinnovato impegno da parte del Consiglio di Sicurezza e il forte sostegno della società civile. “Il nostro momento è arrivato” – ha detto Ban – richiamando …

"L´intelligenza elegante", di Antonio Tabucchi

Ci sono tante forme di intelligenza e tante maniere di esprimerla. Ieri, quando nel telefono, una voce amica mi ha comunicato dall´Italia la scomparsa di Elvira Sellerio, ho pensato alla sua intelligenza. È stata la prima cosa che mi è venuta in mente, e la maniera in cui essa si esprimeva. E ho pensato che l´intelligenza di Elvira si esprimeva attraverso l´eleganza. Non parlo di un fatto estetico quanto di un´essenza profonda, di quell´indole che partecipa della ragione e del sentire, dell´intelletto e del sentimento. Conobbi Elvira nel 1983. Fu attraverso Paolo Mauri, al quale avevo mandato il dattiloscritto di Donna di Porto Pim. Avevo buttato giù un libretto che non sapevo a che genere appartenesse, era un “testo”, un diario di bordo quasi fantastico per raccontare quel che mi pareva, una cosa troppo “anomala”, o almeno troppo eccentrica per l´editoria di allora, e la “Biblioteca delle Silerchie” e Vittorio Sereni purtroppo non c´erano già più. L´incontro avvenne a Pisa. La simpatia reciproca fu immediata, come la scintilla dell´amicizia a venire. Ricordo perfettamente l´argomento un …

"Bologna e i conti ancora aperti", di Michele Brambilla

Perché non c’era nessuno del governo ieri a Bologna, nel trentesimo anniversario della strage? La prima risposta è molto semplice: erano stufi di farsi fischiare, cosa che si ripeteva immancabilmente ogni anno. Ma a questo punto scatta una seconda domanda: perché i bolognesi li hanno sempre fischiati? E qui la risposta è un po’ più complessa. Alcuni esponenti del Pdl hanno detto che quella del 2 agosto è ogni anno l’occasione, o meglio il pretesto, per contestare il governo, soprattutto se di centrodestra. Il ricordo della strage sarebbe quindi strumentalizzato. In parte è vero. Che cosa c’entrano le bandiere di Rifondazione Comunista con le vittime di quell’attentato? E perché l’anno scorso, tanto per fare un altro esempio, è stato silenziato dai fischi il ministro Bondi, del quale ovviamente tutto si può dire, ma certo non che sia un complice dei bombaroli? Insomma le argomentazioni degli assenti non sono campate per aria. Ma non bastano, a nostro parere, per rispondere a quella seconda domanda: perché a Bologna chiunque si presenti come rappresentante del governo viene contestato? …

Agosto 1980 "Io non dimentico" di Stefano Benni

Mi sembra di avere scritto su questo ricordo, ma non so quando. Dieci, venti anni fa. Ma quando ricordo è adesso. Sento la notizia da Brunella, che compra il giornale la mattina presto a Santa Maria di Leuca. Non occorre parlare o mettersi d’accordo. Partiamo, con una vecchia Citroen, e guidiamo alternandoci per ore e ore. Quando arriviamo, siamo ancora nel pieno dei soccorsi, ancora scavano. Trent’anni fa Bologna era diversa. Era stata colpita perché era diversa, perché era una speranza. Ora è una città come tante del Nord Italia, né brutta né bella. Ma tante persone ricordano quella data. E non certo per nostalgia del dolore. Per la speranza che combatté quel dolore. Perché qualcosa di quella speranza è rimasta. Ci sono state altre stragi, altro sangue, altro dolore inutile. L’ultima strage, quella della legalità, si consuma non con la violenza delle bombe, ma non l’astuzia della propaganda e della potenza economica. Possiamo disquisire se le persone sono le stesse, o altre, o nuove, o migliori o peggiori. Quello che è successo a Duisburg …

"Non negare verità dietro segreto di Stato”

Bersani scrive al Presidente dell’Associazione delle Vittime della Strage di Bologna del 1980: “Sorvegliare la democrazia che può sempre ammalarsi”. Caro Bolognesi, nessuno di noi potrà mai dimenticare la terribile mattina del 2 agosto del 1980 quando, alle 10.25, scoppiò una bomba nella stazione di Bologna che provocò la morte e il ferimento di tanti innocenti e gettò nel lutto l’Italia intera. Dopo tanti anni di indagini, tra reticenze e depistaggi, la magistratura arrivò a condannare, con sentenza definitiva, gli esecutori materiali della strage. Da parte nostra, nel 30° anniversario della strage, vogliamo garantire il nostro impegno affinché possa emergere tutta la verità, perché adesso ne abbiamo solo degli spezzoni. Le sentenze ci sono, ma cosa ci sia stato alle spalle di questa strage e delle altre che hanno colpito il nostro paese è ancora un punto da indagare e non risolto. A 30 anni di distanza i mandanti sono ancora sconosciuti e questo è inaccettabile. L’Italia è un paese civile e la verità non può esser negata dietro agli umilianti silenzi del segreto di …