"Una storia da compiere", di Aldo Schiavone
Italiani. Non è una questione di radici (quelle lasciamole agli alberi; se riferite agli umani, sono solo una brutta metafora). E nemmeno di incancellabili identità (una parola di cui abbiamo francamente abusato, in questi anni). Noi siamo solo il risultato – sempre provvisorio – di una storia. Un esito per molti versi incompiuto: che si può completare o disfare. Sta a noi scegliere. Il discorso con cui il Presidente Napolitano ha aperto a Quarto le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario della nostra unità è, nella sua sobrietà, un testo esemplare. Sarebbe bello che venisse letto, nelle scuole, dai nostri studenti: che fosse oggetto dei loro pensieri e della loro riflessione. Vi senti dentro qualcosa di raro e di prezioso, ormai: la capacità di interrogarsi senza pregiudizi sul nostro passato, di rappresentarne, in poche battute, tutta la contraddittoria complessità e di proiettarla sull´oggi, sui nostri problemi e sulle nostre difficoltà. In due eleganti paginette, il punto culminante del Risorgimento – l´impresa di Garibaldi – viene trasformato, con lo studiato aiuto di una classica interpretazione di Rosario Romeo, …