Tutti gli articoli relativi a: memoria

Giorno del Ricordo, Napolitano: "Basta oblio sulle foibe"

Cerimonia al Quirinale per commemorare le vittime e l’esodo degli istriani. Solidarietà ai familiari delle vittime e l’impegno «contro l’oblio e forme di rimozione diplomatica che hanno pesato nel passato e causato pesanti sofferenze agli esuli e ai loro familiari». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano s’è così espresso aprendo al Quirinale la cerimonia che celebra oggi il Giorno del ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Napolitano ha anche promesso impegno «per la soluzione dei problemi ancora aperti nel rapporto con le nuove istituzioni e autorità slovene e croate. Il Capo dello Stato ha poi espresso un auspicio: la storia degli italiani in Istria, con l’orrore delle foibe e l’esodo forzato, rappresenta «un capitolo originale e specifico della cultura e della storia non solo italiana ma europea» e dunque secondo lui «deve essere pienamente accolto anche da Slovenia e Croazia che con l’Italia si incontrano oggi in Ue». L’Unione europea è infatti «portatrice di rispetto delle diversità e di spirito della convivenza tra etnie, culture e lingue già secondamente …

"Giolitti il riformista senza casa", di Luigi La Spina

Morto a 95 anni. Tra Pci e Psi una sfida politica e intellettuale. È morto a Roma nella notte tra domenica e lunedì Antonio Giolitti. Nipote dello statista Giovanni Giolitti, è stato membro dell’Assemblea Costituente nel 1946 e più volte ministro dal 1963 al 1974. Fra tre giorni avrebbe compiuto 95 anni. Il riconoscimento più alto e più significativo gli arrivò quasi alla fine della vita. Quattro anni fa, Giorgio Napolitano, appena eletto al Quirinale, come primo atto della sua presidenza, volle recarsi in visita da lui, nella sua casa romana, vicino al Ghetto. Così, il nuovo capo dello Stato riconobbe solennemente che nel 1957, dopo l’invasione sovietica dell’Ungheria, Antonio Giolitti ebbe ragione a lasciare il Pci per protesta e lui ebbe torto, quando difese l’intervento dei carri armati a Budapest. Un tributo davvero meritato a una delle figure più illustri del riformismo socialista italiano, nipote del riformista liberale più importante della prima metà del secolo scorso, Giovanni Giolitti. C’è una pagina, quasi alla fine del suo bellissimo libro di memorie, Lettere a Marta, edito …

«Bella ciao» Inno alla memoria, di Carlo Lucarelli

Sarà perché sono appena tornato da Auschwitz con il treno degli studenti della provincia di Modena ma le cose che riguardano la memoria in questo periodo mi colpiscono particolarmente per cui ho ascoltato con interesse le parole del nostro presidente del Consiglio al parlamento israeliano. Mi riferisco a quello che ha detto riguardo alla vergogna delle leggi razziali, che sarebbero state riscattate dalla Resistenza. È vero. È grazie alla Resistenza e alla guerra di liberazione che il nostro Paese ha riconquistato dignità agli occhi del mondo libero, quando un gruppo di patrioti di tanti colori tra cui parecchie sfumature di rosso hanno cacciato i tedeschi che lo occupavano assieme ai collaborazionisti della Repubblica di Salò, facendo giustizia anche di quello che aveva prodotto tutto questo, e cioè il fascismo delle leggi razziali e dell’alleanza col nazismo. È per questo che una canzone come Bella Ciao che una volta ho sentito erroneamente contrapposta a Fratelli d’Italia da qualcuno che evidentemente non ne aveva capito lo spirito è una specie di inno nazionale ufficioso, che dovrebbe unire …

Per non dimenticare

E’ il Giorno della memoria. Memoria dell’Olocausto, memoria dell’orrore compiuto dall’uomo sull’uomo. Una memoria necessaria più che mai oggi per ricordare il passato e vigilare sul presente.Senza radici comuni i popoli non possono avere un presente degno della loro storia e tanto meno costruire un futuro. Oggi ricordiamo i 6 milioni di ebrei vittime del nazismo, gli orrori di quello sterminio, le persecuzioni e i campi di concentramento. “Senza memoria non c’è futuro. E la memoria della Shoah dovrà rimanere per sempre come monito per tutta l’umanità affinché mai più sia raggiunto quell’abisso”. E’ con queste parole che Pier Luigi Bersani interviene nelle celebrazioni della ‘Giornata della memoria’. “E’ nostro dovere tramandare, soprattutto alle nuove generazioni, la storia tragica della Shoah per non dimenticare e perché ciò che è stato ancora oggi interroga le nostre coscienze. Non dimenticare l’abisso per non dimenticare che odio e pregiudizio sono le cause che l’hanno determinato. Per questa ragione – prosegue Bersani – chi è chiamato, nella politica come nella società, ad assolvere una responsabilità deve sentire su di …

Elie Wiesel alla celebrazione in Aula. Inaugurazione della mostra "Auschwitz-Birkenau"

La Camera dei deputati, a dieci anni dall’entrata in vigore della legge che ha istituito il Giorno della Memoria per ricordare la Shoah, celebra l’evento, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell’Aula di Montecitorio, mercoledì 27 gennaio, alle 12,15. Alla celebrazione, che sarà aperta dal Presidente della Camera, Gianfranco Fini, interverrà il Premio Nobel per la Pace, Elie Wiesel. L’iniziativa sarà trasmessa in diretta dal canale satellitare della Camera, dalla webtv e da Rai Uno. Prima della cerimonia in Aula, alle ore 12, Wiesel, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, inaugureranno, nella Sala dei Busti, la mostra “Auschwitz-Birkenau, 65° Anniversario della Liberazione, 27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2010”. Attraverso documenti, fotografie e lettere inedite, oggetti provenienti dai ghetti e dal campo di Auschwitz-Birkenau, testimonianze scritte e figurate e filmati, la mostra intende offrire al pubblico la possibilità di conoscere quanto vissuto da milioni di persone prima, durante e dopo il loro internamento nel campo di sterminio. La mostra sarà aperta al pubblico dal …

Da "Se questo è un uomo" di Primo Levi, un frammento del capitolo "Il viaggio"

……venni inviato a Fossoli presso Modena dove un vasto campo di internamento già destinato ai prigionieri di guerra inglesi e americani andava raccogliendo gli appartenenti alle numerose categorie non gradite al neonato governo fascista repubblicano. …………. Ma il mattino del 21 si seppe che gli ebrei sarebbero partiti. Tutti, nessuna eccezione. Anche i bambini anche i vecchi anche i malati. ……………………………….. Ognuno si congedò dalla vita nel modo che più gli si addiceva. Alcuni pregavano altri bevvero oltre misura, altri si inebriarono di nefanda ultima passione. Ma le madri vegliarono a preparare con dolce cura il cibo per il viaggio e vegliarono i bambini e fecero i bagagli e all’alba i fili spinati erano pieni di biancheria infantile stesa al vento ad asciugare; e non dimenticarono le fasce, e i giocattoli, e i cuscini, e le cento piccole cose che esse ben sanno, e di cui i bambini hanno in ogni caso bisogno. Non fareste anche voi altrettanto? Se dovessero uccidervi domani col vostro bambino, voi non dareste oggi da mangiare? ………………….. …..e quando tutto …

Un treno per Auschwitz: saluto ai 600 studenti che partecipano al viaggio della memoria

Purtroppo impegni parlamentari mi impediscono quest’anno di partecipare alla partenza del Treno per Auschwitz. Fin da quando ricoprivo la carica di assessore alla cultura e al progetto memoria del Comune di Carpi, non ho mai voluto perdere questo evento, carico di forti significati simbolici che evocano il tragico itinerario percorso dai deportati trascinati verso l’inferno dei campi di sterminio nazisti. Ogni volta mi sono interrogata su quale fosse lo stato d’animo dei ragazzi che si apprestavano a partire. Li ho guardati negli occhi per capire cosa stessero pensando. Nei loro sguardi ho avvertito in alcuni casi curiosità; in altri ho colto l’eccitazione che si prova prima di cominciare un’esperienza inedita; alcuni mi pareva che intuissero cosa stavano per fare; altri apparivano indifferenti. Insomma, ho osservato un’eterogeneità di emozioni che non si può ridurre ad un unico sentimento. Ma ciò che ho trovato sempre straordinario è stato verificare come, viceversa, al rientro cinque giorni dopo, gli sguardi dei ragazzi che scendevano dal treno avessero tutti qualcosa in comune. Avevano condiviso un’esperienza straordinaria e irripetibile, che aveva …