Tutti gli articoli relativi a: memoria

“Le parole necessarie su Pio XII”, di Arrigo Levi

Era più che prevedibile che l’annuncio della decisione di Papa Benedetto XVI di dare avvio al processo di beatificazione di Pio XII venisse giudicato, non solo dagli ebrei romani ma dalle più alte personalità dell’ebraismo italiano e mondiale, pur impegnate intensamente nel dialogo interreligioso, quanto meno intempestivo, a tre settimane dall’attesa prima visita del Papa alla grande sinagoga di Roma. E’ stato detto e ripetuto da esponenti dell’ebraismo italiano, come da diplomatici israeliani, che la beatificazione rappresenta «un fatto interno alla Chiesa». Si discute l’opportunità di un giudizio che appare definitivo non solo sulle «eroiche virtù» ma anche – a torto o ragione – sull’operato storico di Pio XII, oggetto del dibattito da poco avviato tra storici ebrei e cattolici, e prima dell’apertura degli archivi vaticani successivi al febbraio 1939. E poi ci sono le memorie. Non tanto le memorie dei secoli di persecuzioni, che la Chiesa di Giovanni Paolo II ha più volte condannato (furono più di venti le occasioni in cui il grande Papa chiese perdono per l’uno o l’altro peccato storico della …

“Le colonne d’Ercole del novecento”, di Adriano Prosperi

Nelle prime ore della mattina di venerdì 18 dicembre qualcuno ha strappato via la targa di metallo con la scritta “Arbeit macht frei”, che sovrastava l’ingresso del lager di Auschwitz. È stato un gesto deliberato, preparato accuratamente: solo questo è quel che sappiamo per ora. Non conosciamo gli autori: ma sappiamo perché l’hanno fatto e come si chiama il loro delitto. Si tratta del furto non di un pezzo di metallo, ma di un simbolo sacro alla memoria dell’umanità. È dunque un reato di lesa memoria umana quello che è stato consumato. Qualcuno forse si chiederà perché quel simbolo non fosse sorvegliato, perché non ci fosse una polizia speciale a impedire l’azione criminale. Ebbene, noi non crediamo che si debba proteggere a forza quel simbolo: è l’umanità intera che deve sapere quale soglia altissima di rispetto e di tutela debba alzarsi nella mente di tutti davanti a quel pezzo di metallo. È da lì che deve emanare una forza capace di tenere lontana ogni volontà aggressiva. Come la biblica Arca dell’Alleanza, che si tutelava da …

“Piazza Fontana: 40 anni e nessun colpevole, almeno ufficialmente”, di Simona Silvestri

Raccontare non è mai tardi. Anche perché i quarant’anni trascorsi dal 12 dicembre 1969 bruciano ancora, e molto. Fortunato Zinni quel giorno era a Piazza Fontana, all’interno della Banca Nazionale dell’agricoltura; attraverso le sue parole la drammatica ricostruzione di una delle pagine più buie della nostra storia recente: “Era un venerdì quel 12 dicembre, e come tutti i venerdì si svolgeva il mercato degli agricoltori. La nostra era l’unica banca a Milano che teneva i suoi sportelli aperti fino alle venti per consentire lo svolgimento delle transazioni. Io ero un impiegato dello sportello 15, ma quel giorno non ero al mio posto: mi trovavo invece in mezzo al salone per assistere le transazioni tra gli agricoltori. Quel venerdì erano le 16:30; avevo appena spezzato un contratto tra due clienti, Carlo Gerri e Girolamo Papetti, quando fui chiamato da un collega dal mezzanino per firmare il comunicato sindacale che informava i lavoratori del rinnovo del contratto dei bancari, un contratto conquistato dopo settantanove ore di sciopero. Allora ero il segretario della commissione interna centrale, per cui …

“Piazza Fontana 40 anni dopo. Una strage da riscrivere dalla parte delle vittime”, di Paolo Foschini

Se pensate che «strategia della ten­sione », per chi ha meno di qua­rant’anni, non sia ormai che un vecchio slogan troppo oscuro da capire provate solo — per un minuto — a far più buio ancora. Ditegli solo di chiude­re gli occhi e ascoltare questa voce. «Era metà pomeriggio, stavo tornando a casa e mi sono fermato a far benzina. In effetti l’ho saputo da lui, dal benzinaio: ‘Ha sentito? Hanno messo una bomba alla Bna di Piazza Fontana’. E come un lampo mi è venuto in mente che mio padre era là. Trattava lubrificanti per macchine agrico­le, quel giorno c’era il mercato. Ho girato la macchina e sono corso. Al cordone di po­lizia ho spiegato, mi hanno fatto passare. E così ho visto i primi morti. Ma lui non c’era. Neanche tra i vivi lì attorno però. A casa neppure. Ho pensato: disperso in gi­ro? In ospedale? Ma quale? Allora sono an­dato in questura, per chiedere. E ci ho tro­vato mio fratello Giorgio, arrivato lì per lo stesso motivo. Ci hanno mostrato un elen­co …

“Tutti i muri che restano”, di Walter Veltroni

Se le date e i luoghi hanno un significato, il fatto che la decima edizione del Summit dei Premi Nobel per la Pace si svolga proprio qui a Berlino, a vent’anni esatti dalla caduta del Muro, assume un valore particolare, simbolico. Quel giorno di novembre del 1989 resta qualcosa di indimenticabile. Il Muro era come una cicatrice che attraversava questa città e l’Europa intera. Non era solo la “cortina di ferro” che separava, anche fisicamente, milioni di individui dalla libertà e dalla democrazia. Era come una bussola. Stabiliva una rotta obbligata. Differenziava l’amico dal nemico. Distingueva la verità dall’errore. O si stava da una parte o dall’altra. Funzionava così, il tempo chiuso delle ideologie. Venuto giù il Muro, sembrò che tutto potesse cambiare. Le distanze sembrarono accorciarsi e le diffidenze parvero cadere. Le cose sono andate ben diversamente. La realtà è stata decisamente un’altra. Sì, la Germania è tornata unita e così anche il popolo tedesco. E il cammino dell’Europa è andato molto avanti, più di quanto forse non si credesse. Ma ci sono stati …

Strage di Monchio, “Finalmente il processo”

Gli on. Ghizzoni e Miglioli: “I 6 ufficiali delle SS accusati della strage dovranno rispondere delle loro azioni davanti a un tribunale italiano” “Anche se con 65 anni di ritardo, i 6 ufficiali delle SS accusati della strage dovranno rispondere delle loro azioni davanti a un tribunale italiano. Domani finalmente inizia il processo, i parenti delle vittime, le associazioni e le istituzioni che si sono costituite parte civile potranno avere giustizia”. Questo il commento degli on. Manuela Ghizzoni e Ivano Miglioli del Pd alla vigilia dell’apertura del processo, domani 11 novembre a Verona, contro sei ufficiali nazisti accusati della strage di 360 civili compiuta tra il 18 e il 20 marzo del 1944 a Monchio, Susano, Costrignano, Cervarolo e Vallucciole di Arezzo. Sono tutti accusati di omicidio plurimo continuato con l’aggravante della premeditazione, sevizie e crudeltà verso civili. Gli imputati, oggi ultraottentenni, facevano parte della divisione Hermann Göring. Sono i sottotenenti Ferdinand Osterhaus, 92 anni, e Hans Georg Karl Winkler, 87 anni; Fritz Olberg, 88 anni, comandante di plotone della terza compagnia; Wilhelm Karl Stark, …

Maurizio Gasparri e l’indimenticabile ’89

Oggi si ricorda l’indimenticabile 89. La caduta del Muro di Berlino rappresenta un giorno di libertà non solo per coloro che vivevano nell’Europa dell’Est, ma per tutti gli europei. Da quel giorno tutto il mondo è stato più libero e quell’89 rimane indimenticabile e straordinario per ognuno di noi. Tra i tanti commenti autorevoli, uno in particolare merita di essere ricordato. Non è un premio Nobel. Non è un premier. Non è uno scrittore. Ma quanto garbo e quanta profondità intellettuale, nel commento del presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, il quale sostiene di aver constatato personalmente che la caduta del muro di Berlino è stata sottovalutata nelle scuole dominate da insegnanti postsessantottini. Secondo il suo autorevole giudizio, nelle scuole italiane “Manca la libertà nell’insegnamento, c’è troppa sinistra e troppo servilismo che impedisce di raccontare la verità”. Forse il raffinato Senatore, così impegnato a ricordare il ventennale del Muro, pensava al Ventennio italiano, quello del regime fascista, al quale a volte appare troppo sentimentalmente legato. Manuela Ghizzoni MURO BERLINO: GASPARRI “OK GELMINI, MA IN …