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“La Serbia arresta i macellai di Srebrenica”, Corriere della Sera 19.03.15

«Nedjo il Macellaio» non gusta più i suoi aperitivi alla «sljivovica» nei bei caffè di Belgrado. Sta in galera, la giustizia serba l’ha catturato insieme con 7 dei suoi compagni di genocidio. L’ha fatto dopo 20 lunghissimi anni da quando loro — secondo l’accusa — premettero il grilletto, lanciarono le granate su prigionieri disarmati, e arrossarono i coltelli da scuoiatori di pelli: ma l’arresto è lo stesso una notizia. Perché Nedjo, cioè Nedeljko Milidragovic, e compagni, sono i primi, presunti responsabili materiali della strage di Srebenica in Bosnia, il peggior massacro delle storia europea dal 1945 in poi, sui quali la giustizia serba abbia messo le mani. E perché la stessa Serbia, da gennaio nel pieno delle trattative per il suo ingresso nell’Ue, può forse sciogliere con questo gesto una delle tante ombre addensatesi sul suo passato.Già il suo governo aveva arrestato il leader politico serbo-bosniaco Radovan Karadzic, nel 2008, e il comandante militare Ratko Mladic nel 2011, come mandanti del massacro, oggi processati dalla Corte penale internazionale dell’Aja. Ma «Nedjo» e i suoi sono altri fantasmi, che non predicarono soltanto, ma tuffarono direttamente le mani nel sangue.Il prossimo 3 luglio cade l’anniversario di ciò che fecero nel 1995: oltre 1000 uomini e ragazzi musulmani mitragliati e finiti a colpi di granata in un grande magazzino-deposito alle porte di Srebenica. Un ottavo del totale, cioè degli ottomila maschi di ogni età separati dalle loro famiglie, caricati su file di camion e portati a scavarsi da sé le loro fosse comuni. Quelli furono anche i giorni del disonore: quando i «caschi blu» olandesi, soldati incaricati dall’Onu di proteggere la popolazione civile, lasciarono che i musulmani disarmati rifugiatisi nella loro base fossero portati via come agnelli.È il passato, lontano. Ma pesa. Anche perché oggi, nei negoziati Serbia-Ue, alla voce «giustizia, libertà, diritti fondamentali», Bruxelles continua ad annotare: «notevoli sforzi necessari» .

“Francesca Comencini “Porto in scena le donne delle Fosse Ardeatine” , di Anna Bandettini – La Repubblica 19.03.15

I 335 civili e militari massacrati erano tutti uomini, ma centinaia furono le donne colpite dall’orrore delle Fosse Ardeatine a Roma il 24 marzo del 1944, la feroce rappresaglia tedesca all’attentato partigiano dei Gap in via Rasella, il giorno prima, contro le truppe germaniche. Di quella terribile pagina della nostra storia, centinaia di madri, figlie, partigiane, amiche, sorelle furono le protagoniste silenziose, chi nel dolore, chi nella lotta. Dà loro voce, nell’anno del 70° anniversario della Resistenza, Tante facce della memoria uno spettacolo autoprodotto (con un contributo della Regione Lazio), che si vedrà per ora a Roma — lunedì al Teatro India, martedì alla Casa della Memoria e della Storia, mercoledì 25 al Maxxi — ma si auspica possa girare presto nelle scuole. Lo ha realizzato Francesca Comencini, che da settimane si divide tra le prove teatrali e i sopralluoghi per le riprese del secondo ciclo di Gomorra La serie, la fiction di Sky girata con Stefano Sollima e Claudio Cupellini, successo in mezza Europa.
Regista di documentari che sono stati uno sguardo diverso sulla realtà ( Carlo Giuliani, ragazzo, Shakespeare a Palermo) e di film sulle donne (il bellissimo Lo spazio bianco del 2009 ), lei stessa attenta alle questioni femminili (tra le fondatrici di Snoq), Francesca Comencini, 54 anni, ha lavorato sulle registrazioni audio delle testimonianze delle donne che “vissero” via Rasella raccolte da Alessandro Portelli per il libro L’ordine è già stato eseguito. «Ho ascoltato ore e ore di voci, una vera immersione nelle “vite degli altri”», dice la regista. Con Mia Benedetta ha anche montato il testo, semplicissimo: «la storia di sei donne toccate in prima persona dall’eccidio». Le attrici Mia Benedetta, Bianca Nappi, Carlotta Natoli, Lunetta Savino, Simonetta Solder, Chiara Tomarelli, daranno semplicemente voce a Marisa Musu, partigiana insignita della medaglia d’argento al valor militare, Carla Capponi partigiana medaglia d’oro e poi Ada Pignotti che a 23 anni alle Fosse Ardeatine perse il marito, Gabriella Polli, Lucia Ottobrini, Vera Simoni. «La loro memoria sarà un’unica voce, costellata di momenti di vita, piccoli gesti, ma anche di perseveranza e determinazione — dice Comencini — La storia di Marisa, Carla e le altre è la prova di quanto le donne siano state fondamentali nelle battaglie di civiltà che hanno cambiato le vite di tutti».

Cultura: Ghizzoni, protocollo Mibac – Miur segna una vera innovazione – comunicato stampa 19.03.15

“Oggi è stato segnato un importante passo verso l’innovazione che porterà i suoi frutti sia all’accademia sia al mondo della cultura”.
– Così la deputata del Partito democratico Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Cultura Scienze e Istruzione, ha commentato la firma del protocollo d’intesa tra Mibact e Miur – “Potenziare la formazione accademica, la ricerca e l’innovazione per l’applicazione al patrimonio culturale e legare il progetto scientifico alle competenze è l’innovazione di cui il Paese aveva bisogno. Ma la vera innovazione – spiega la deputata democratica – sta non solo nei quattro punti dell’intesa, ma nell’aver  stabilito, per la prima volta, una collaborazione costante e di lungo periodo tra due ministeri strategici per lo sviluppo del Paese.
“Giannini e Franceschini hanno dato oggi dimostrazione – conclude Ghizzoni – di quanto uno sguardo d’inseme possa creare una spinta propulsiva importante per la crescita economica, sociale e culturale”.

di seguito il comunicato del MIBAC sui contenuti dell’accordo siglato oggi

www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_920526948.html

Imu agricola, Baruffi e Ghizzoni “Una legge migliorativa” – comunicato stampa 19.03.15

Il nuovo decreto sull’Imu agricola è legge. Accolte le richieste arrivate dalle nostre zone montane e collinari: “Sono esentati dal pagamento del tributo i Comuni “totalmente montani” e gli agricoltori professionali dei Comuni “parzialmente montani” – confermano i deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni – Esentati anche i terreni a proprietà indivisibile e inuscapibile come la Partecipanza di Nonantola. Prevista, infine, una franchigia di 200 euro per la cosiddetta “collina svantaggiata”.

Il nuovo decreto sull’Imu agricola è legge: la Camera, infatti, in mattinata ha approvato in via definitiva il testo che, dopo le polemiche scoppiate a fine anno, corregge la classificazione dei terreni agricoli introdotta dal decreto ministeriale del novembre 2014. “La Camera ha confermato il buon lavoro e le modifiche introdotte al Senato – spiegano i deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni – Il nuovo provvedimento conferma l’esenzione dal pagamento del tributo per i Comuni classificati dall’Istat come ‘totalmente montani’ e per i terreni condotti da coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali in Comuni ‘parzialmente montani’, di fatto ampliando la platea dei Comuni e dei soggetti esenti. Si è venuti incontro, inoltre, anche alle richieste delle aree collinari che rischiavano di finire con l’essere quelle più svantaggiate”. La legge appena approvata, infatti, prevede una franchigia di 200 euro per gli agricoltori che possiedono e lavorano terreni nelle zone classificate come “collina svantaggiata”. Esentati anche i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile, tra cui rientra la Partecipanza di Nonantola. “Sono state introdotte anche altre misure positive – continuano gli on. Baruffi e Ghizzoni – Non sono previste, ad esempio, sanzioni o interessi di mora per chi pagherà in ritardo, entro comunque il 31 marzo”. I contribuenti, che hanno già versato per il 2014 l’Imu sui terreni agricoli ma che, in virtù del nuovo decreto sono ritornati ad essere esentati dall’imposta, avranno diritto al rimborso o alla compensazione. Infine, per i Comuni che avranno uno sbilanciamento di cassa dovuto al minore introito del tributo, è stato deciso che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il 30 settembre, farà il punto della situazione Comune per Comune accertando la corrispondenza tra incasso reale e incasso presunto, procedendo, se sarà il caso, alla compensazione. “Grazie anche al lavoro dei parlamentari Pd nei due rami del Parlamento – concludono Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni – si è riusciti a dare risposte concrete alle esigenze degli agricoltori. Ricordiamo che anche da Modena partì la missiva al Governo, scritta d’intesa tra i parlamentari, i Comuni e le associazioni agricole, che denunciava a livello nazionale i problemi causati dal decreto ministeriale. Non per questo, comunque, archiviamo i tanti problemi ancora irrisolti, soprattutto nelle nostre zone colpite da calamità naturali successive. Con l’impegno comune e la collaborazione di tutte le forze politiche possiamo ottenere risultati più efficaci per le nostre comunità”.