Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Severino: la legge anti-corruzione è la nostra priorità", di Claudia Fusani

I giochi saranno più chiari in settimana, il 5 o il 6 settembre, quando sarà convocata la capigruppo della Camera per decidere il calendario dei lavori del mese. Un paio di giorni, appunto, in cui i partiti che sostengono il governo Monti dovranno decidere che fare sulle intercettazioni. Le posizioni sono sul tavolo. Il Pdl cavalca strumentalmente il caso Quirinale-trattativa Stato-mafia e accelera sulla necessità di fare quello che non è riuscito a fare in quattro anni: modificare le intercettazioni nel senso di impoverire lo strumento di indagine e impedire alla stampa di pubblicare. La posizione del Pd è altrettanto inequivocabile: il caso procura Palermo-Quirinale non ha nulla a che vedere con il disegno di legge sulle intercettazioni e chi spinge su questo portando ad esempio l’altro mistifica sapendo di farlo (con quali obiettivi è un altro tema). Non solo: il “vecchio” testo Alfano-Bongiorno – in aula alla Camera in terza e definitiva lettura e il cui destino potrebbe essere deciso in settimana- è da cestinare. Impossibile lavorarci sopra con aggiustamenti e modifiche. Se il …

"La procreazione davvero responsabile", di Chiara Saraceno

Il quotidiano Avvenire, con la consueta pesantezza di toni quando si tratta di diritti dell’embrione e di status della “vita nascente”, ha agitato lo spauracchio dell’eugenetica nel caso l’Italia adeguasse la legge 40 sulla fecondazione assistita per rispondere ai rilievi critici della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il ministro della Sanità si è subito accodato, senza un attimo di riflessione. Tra l’accusa di omicidio e quella di pratiche eugenetiche sembra non ci siano soluzioni possibili — salvo la castità e la non procreazione — per chi, consapevole della potenzialità distruttiva dei propri geni, vuole evitare di generare figli destinati quasi subito a morte orribile e certa. Il fantasma di Mengele e dei suoi “esperimenti” nei campi di sterminio viene sovrapposto a quello di aspiranti genitori responsabili, che non vogliono un bambino perfetto, ma solo un bambino che abbia la possibilità di crescere. E non vogliono neppure accettare l’ipocrita, e fisicamente e psicologicamente costosa, scappatoia offerta dalla contraddittorietà delle leggi italiane. Mentre una vieta la diagnosi pre-impianto e la stessa fecondazione assistita ai portatori sani di …

"È arrivata l’ora di cambiare la legge 40", di Roberta Agostini

La Corte di Strasburgo ha messo a segno un altro colpo contro la legge 40. E’ solo l’ultimo atto di una storia di demolizione di una legge crudele ed ingiusta che dura ormai dal 2005, da quando cioè le coppie hanno cominciato a presentare ricorsi e i tribunali ad emettere sentenza sui punti più controversi ed assurdi. La Corte di Strasburgo ci offre l’occasione per riprendere un dibattito, provando ad uscire dalle forzature ideologiche e dalle contrapposizioni che hanno dominato la storia della legge, a partire dalla discussione parlamentare che si svolse durante la sua approvazione. La Corte ci dice che c’è una sfera della vita e delle relazioni tra le persone che deve essere rispettata e riconosciuta, che non è possibile consentire la diseguaglianza tra le coppie (ora solo le coppie sterili possono accedere alle tecniche, non chi è portatore di malattie geneticamente trasmissibili), che la tutela della salute è un valore fondamentale, così come il rispetto del rapporto medico-paziente. Per capire la necessità della modifica della legge basterebbe partire da questi tre principi …

"Ribelli. Generazione Pussy Riot le nuove forme della protesta", di Adriano Sofri

In principio c’è il ragazzo di Tiananmen che balla col carro armato. Chissà chi avrebbe citato se ne avesse mai potuto parlare, in un interrogatorio o un’intervista. Non si scherza, là. Nella “dichiarazione conclusiva” di Maria Alëkhina, una delle tre di Pussy riot condannate a due anni senza condizionale, si citano i nomi di Nikolaj Berdiaev e di Guy Debord. Berdjaev (1874-1948) è il filosofo della libertà cristiano ortodosso, esiliato dai bolscevichi, che si ispirava a Dostoevskij. Debord è il fondatore dell’Internazionale situazionista e il teorico della società dello spettacolo morto (suicida) nel 1994. Sulla maglietta indossata al processo da Nadezhda Tolokonnikova c’è un pugno chiuso e la scritta “NO PASARAN!”, che le viene dalla Spagna di Dolores Ibarruri. La famosa canzone cantata e ballata nella cattedrale del Cristo Salvatore lo scorso 21 febbraio, in piena campagna per la rielezione di Putin, dice: «Madre di Dio, Vergine, diventa femminista… Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin». Parole e gesta (un’orgia inscenata anni fa all’istituto di biologia, un eterodosso impiego sessuale di un pollo congelato in …

Una legge incompatibile con i diritti", di Vladimiro Zagrebelsky

La legge italiana che disciplina l’utilizzo delle procedure mediche di fecondazione assistita e più particolarmente le limitazioni che essa impone, sono oggetto di critiche e polemiche fin dalla sua approvazione nel 2004. Critiche e polemiche che riguardano sia la legge in sé, sia le linee guida emanate dal ministero della Salute per specificarne, integrarne e aggiornarne le previsioni. Come si ricorda un referendum parzialmente abrogativo venne fatto fallire nel 2005 con il non raggiungimento del quorum di votanti. E’ recente la decisione dalla Corte Costituzionale di restituire ai giudici che l’avevano prospettata, la questione di costituzionalità del divieto di ricorso alla fecondazione con ovocita o gamete di persona esterna alla coppia (la fecondazione eterologa). La questione verrà certo riproposta e la Corte Costituzionale deciderà. In passato, nel 2009, la stessa Corte aveva dichiarato incostituzionale perché irragionevole e in contrasto con il diritto fondamentale della donna alla salute, la limitazione a tre degli embrioni da impiantare contemporaneamente, senza possibilità di produrne un maggior numero da utilizzare nel caso che il primo impianto non avesse avuto esito …

"Ora liberi dalle ideologie", di Stefano Rodotà

Ieri è intervenuta la Corte europea dei diritti dell’uomo con una sentenza che ha ritenuto illegittimo il divieto di accesso alla diagnosi preimpianto da parte delle coppie fertili di portatori sani di malattie genetiche. Si tratta di una decisione di grandissimo rilievo per diverse ragioni, che saranno meglio chiarite quando ne sarà nota la motivazione. Viene eliminata una irragionevole discriminazione tra le coppie sterili o infertili, che già possono effettuare la diagnosi grazie ad un intervento della nostra Corte costituzionale, e quelle fertili. Viene rilevata una violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che tutela la vita privata e familiare. Viene constatata una contraddizione interna al sistema giuridico italiano, che permette l’aborto terapeutico proprio nei casi in cui una diagnosi preimpianto avrebbe potuto evitare quel concepimento. Viene messo in evidenza il rischio per la salute della madre, quando viene obbligata ad affrontare una gravidanza con il timore che alla persona che nascerà potrà essere trasmessa una malattia genetica (è questo il caso della coppia che si era rivolta alla Corte di Strasburgo perché, …

Procreazione: corte Strasburgo boccia legge 40

La legge italiana sulla fecondazione assistita è incoerente e viola l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo: lo stabilisce una sentenza della Corte Europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo, nel caso Costa e Pavan contro l’Italia (richiesta n. 54270/10); la vicenda riguarda due portatori sani di mucoviscidosi che volevano ricorrere alla fecondazione assistita e alla diagnosi prenatale per evitare di trasmettere il gene ai figli. La Corte ha rilevato l’«incoerenza del sistema legislativo italiano» che «da una parte priva i richiedenti dell’accesso alla diagnosi genetica pre impianto» e «d’altra parte li autorizza a una interruzione di gravidanza se il feto risulta afflitto da quella stessa patologia». La Corte ne conclude che «l’ingerenza nel diritto dei richiedenti al rispetto della loro vita privata e familiare è quindi sproporzionata». Rosetta Costa e Walter Pavan, tutti e due italiani, nati nel 1977 e 1975 e residenti a Roma, in occasione della nascita della figlia nel 2006, affetta da mucoviscidosi, hanno scoperto di essere portatori sani della malattia. Di nuovo incinta nel 2010, Rosetta Costa effettuò una esame …