Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Droga leggera, carceri piene. Ma legalizzare resta un tabù", di Massimo Solani

Legalizziamo le droghe, e i crimini di strada crolleranno». L’economista Milton Friedman lo scriveva nel maggio del 1972 e la sua, più che una proposta concreta, sembrava solo una provocazione. Quarant’anni dopo, però, il tema della legalizzazione delle droghe, almeno per quanto riguarda le droghe leggere, è diventato argomento di riflessione serissima ma troppo spesso confinata fuori dai grandi media o dagli ambienti della politica. A poco, in questo senso, sono serviti anche gli «endorsement» del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia («un dibattito interessante, non sono contrario. Anzi sono per il sì»), del procuratore generale di Firenze Beniamino Deidda («serve una cauta depenalizzazione e una cauta liberalizzazione»), del governatore della Toscana Enrico Rossi («sono favorevole ad una distinzione fra droghe leggere e pesanti e a forme di legalizzazione di quelle leggere») o di Roberto Saviano. L’argomento, purtroppo, resta un tabù perché, per dirla col procuratore Deidda, «c’è un po’ di fariseismo e l’ideologia prevale su una serena valutazione dei fatti». IL DIBATTITO ALL’ESTERO Il tema però, almeno all’estero, è di grandissima attualità e ampiamente …

"Così l'Europa spreca il cervello delle donne", di Birgitta Ohlsson*

Nell’Unione Europea il 60% degli studenti universitari è composto da donne. Tuttavia l’occupazione è inferiore tra le donne rispetto a quanto invece accade per gli uomini. Solo un dirigente di azienda su dieci è donna; solo il 24% dei parlamentari è costituito da donne. Nei Paesi più ricchi della terra il salario maschile è del 18% superiore a quello femminile, nonostante la forza lavoro femminile sia più qualificata di quella maschile. L’Europa spreca il cervello delle donne. È noto ormai il diffuso allarme contro la fuga dei cervelli che si sta verificando in Europa, il cosiddetto «brain drain». Ma direi che oggi ancor più grande e problematico è il «brain in vain», cioè il fenomeno per cui molte donne raggiungono un livello d’istruzione superiore senza che se ne sfruttino poi le competenze. Se l’Europa vorrà risolvere la scottante crisi del debito e la crescente competizione sul mercato mondiale, una maggiore parità è assolutamente necessaria. Una risposta risolutiva dell’Europa alle sfide economiche e demografiche non può prescindere da un maggiore impiego delle donne sul mercato del …

"Sono gli operai i nuovi poveri", di Chiara Saraceno

Non è solo la “solita” fotografia della povertà quella che emerge dagli ultimi dati. C’è un allarme ulteriore accanto al dato noto, e sconfortante, della persistenza, ed accentuazione, del divario tra Centro-Nord e Mezzogiorno Oltre alla maggiore vulnerabilità delle famiglie numerose, e di quelle in cui tutte le persone in età da lavoro sono inoccupate, vi sono segnali di preoccupazione ulteriore come conseguenza del modo selettivo con cui sta colpendo la crisi occupazionale. Il primo è l’aumento della povertà tra le famiglie con persona di riferimento operaia o comunque a bassa qualifica. Anche quando il lavoro non è stato perso, la riduzione della possibilità di aumentare il reddito facendo straordinari, o la cassa integrazione più o meno temporanea, hanno colpito duramente il reddito degli operai, già dall’inflazione, riducendone la capacità di far fronte ai bisogni di tutta la famiglia. Allo stesso tempo, come segnalano anche i dati sul mercato del lavoro, è diminuito, per lo più in queste stesse famiglie, il numero di percettori di reddito. Molte mogli-madri hanno perso il lavoro o sono costrette …

"Chi insulta la dignità femminile insulta il Paese", di Valeria Fedeli

L’insulto violento e la volgarità sessista sono qualcosa di intimo, connaturato allo sguardo verso il mondo. Sono un modo di relazionarsi con il prossimo e di vivere i rapporti con la propria comunità. Con la battuta su Rosy Bindi, Beppe Grillo ci ha fornito così un ulteriore disvelamento del suo vero animo: un animo becero, indecente, irrispettoso, capace di qualsiasi parola (e chissà, qualora avesse il potere, di quali atti) pur di fare notizia. Forse preoccupato dall’annuncio del ritorno in campo di Berlusconi, Grillo ha pensato bene di occupare subito lo spazio del populismo più volgare, quasi a rendere quel ritorno inutile. D’altra parte finora, nel panorama politico italiano degli ultimi vent’anni, Berlusconi era stato il protagonista assoluto di un linguaggio sboccato, di comportamenti sessisti, di atteggiamenti insultanti per tutte le donne. Da oggi è in buona compagnia. Da oggi Grillo farà decisamente più fatica a presentarsi come paladino delle libertà, di un Paese più equo, di una tensione che rompe e ribalta le gerarchie di potere. Il bene dell’Italia, nuove regole democratiche e rispettose …

"Il tetto ai manager che non arriva mai", di Sergio Rizzo

Dopo il taglio delle buste paga degli alti dirigenti pubblici c’è da digerire, non meno faticosamente, la sforbiciata alle retribuzioni dei manager delle imprese statali come Ferrovie, Poligrafico, Consap… E quanto segue ben descrive la pesantezza della pietanza. Il ridimensionamento di quelle retribuzioni, in alcuni casi letteralmente esplose senza alcuna plausibile giustificazione, era stato deciso dal governo di Mario Monti con il decreto «salva Italia», convertito in legge alla fine di dicembre dello scorso anno. L’applicazione pratica di quella misura ritenuta da alcuni demagogica, che aveva sollevato le proteste di molti presunti destinatari suscitando polemiche a non finire, era stata tuttavia demandata a un successivo provvedimento del ministero dell’Economia. Un decreto che avrebbe dovuto vedere la luce entro marzo, insieme al Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) che aveva reso operativo il tetto agli stipendi dei burocrati più alti in grado, fissato in circa 294 mila euro lordi l’anno: la paga del primo presidente della Corte di cassazione. A differenza di quel provvedimento messo effettivamente a punto entro i termini stabiliti dal ministro …

"QI, il sorpasso delle donne più intelligenti degli uomini", di Michela Marzano

Le donne più intelligenti degli uomini? Se dovessimo ragionare in termini di “guerra tra i sessi”, lo studio sul QI realizzato da James Flynn darebbe ragione a chi, da tempo, si batte per il riconoscimento della superiorità femminile. Le donne sono da sempre le migliori. Solo che per secoli non hanno avuto la possibilità di mostrarlo. Scienza docet. PECCATO che la scienza abbia spesso preteso l’esatto contrario. E che ancora nel 2005, una ricerca della Manchester University mostrasse che il QI maschile fosse in media più alto di 5 punti di quello femminile. Peccato soprattutto che, ancora oggi, si strumentalizzi la scienza per mostrare la presunta superiorità di un sesso sull’altro, invece di cercare di capire in che modo si possa eventualmente sviluppare l’intelligenza di un essere umano, poco importa se uomo o donna. Perché ormai sono tanti i ricercatori che lo riconoscono: l’intelligenza non è qualcosa di statico. Il QI umano evolve, cresce o diminuisce a seconda degli stimoli dall’esterno o, per dirla in termini filosofici, a seconda del “riconoscimento” che ci viene dato …

Bersani: il mio piano per l’Italia «Berlusconi? Ritorno agghiacciante Ma ora tocca a noi», di Simone Collini

«Roba da matti». Pier Luigi Bersani scuote la testa mentre torna al suo posto e cerca un mezzo Toscano tra il disordine di fogli e cartelline che c’è sul tavolo della presidenza. L’Assemblea nazionale del Pd si è svolta fino a quel momento come aveva auspicato lui, che aveva aperto i lavori dicendo «siamo davanti a un Paese molto turbato, oggi parleremo dunque di Italia, di politica e di Pd in quanto utile a una buona politica per l’Italia» e poi discusso per sei ore, lui e tutti gli altri intervenuti, su come sostenere Monti lavorando in Parlamento per correggere le misure non condivise, di quale legge elettorale sostituire al Porcellum, del progetto con cui presentarsi alle prossime elezioni e del tipo di governo a cui bisognerà dar vita nella prossima legislatura. Ma poi, negli ultimi minuti, dopo l’approvazione praticamente all’unanimità della relazione del segretario (un contrario e cinque astenuti), mentre molti delegati sono già pronti coi trolley in mano a scappare verso treni e aerei, scoppia il caos sugli ordini del giorno riguardanti matrimoni …