Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

“La faticosa riscossa delle donne dai ruoli maschili al Quirinale (forse)”, di Isabella Bossi Fedrigotti

Liste civiche di sole donne alle prossime elezioni, signore sindaco e signore assessore (non più sempre soltanto «alla cultura» o «al tempo libero») che si moltiplicano a nord come a sud in tutto il Paese, in grandi come in piccoli centri: non è solo cronaca, forse è un segnale. E pazienza se la cosa appare ancora un po’ bizzarra, molto più bizzarra, in verità, di quanto non appaiano le innumerevoli giunte formate esclusivamente da uomini. Poi c’è la dichiarazione del presidente Giorgio Napolitano che auspica una donna come suo successore al Quirinale. Potrebbe essere stata espressione della sua galanteria, una bella frase ad effetto buttata lì secondo l’uso dei politici, ma a molti è sembrato qualcosa di più e di più serio. Che stia davvero iniziando a cambiare la cultura, la mentalità? Non è che per le donne sia cambiato poi tanto nel nostro Paese: l’avvilente catalogo, con i suoi assurdi capitoli, è noto. Si comincia con l’evidenza che, a pari qualifica professionale, una donna in Italia (ma, in verità, non soltanto in Italia) guadagna …

Revisione Isee: la Fish invia un documento di analisi e proposte a Fornero e Guerra

Viene chiesto di considerare anche il rischio di impoverimento a causa di disabilità e non autosufficienza, di definire i livelli essenziali di assistenza sociale e di non considerare reddito le indennità per i disabili gravi. Uno dei prossimi punti nell’agenda del Governo Monti è la ridefinizione dell’Isee, cioè lo strumento di calcolo della disponibilità economica dei nuclei familiari. Il Governo, infatti, in forza dell’articolo 5 della Manovra Monti (Legge 214/2011) dovrà rivedere sia le modalità di determinazione che i campi di applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee). La Federazione nazionale superamento handicap ha inviato al ministro Elsa Fornero e al sottosegretario Cecilia Guerra, in previsione dell’elaborazione del nuovo decreto, un articolato documento di analisi e di proposta per la revisione dell’Isee. Nel documento emerge con forza la necessità di tenere in considerazione, oltre al reddito e al patrimonio, anche il rischio di impoverimento a causa della disabilità e della non autosufficienza. Viene sottolineata l’importanza di definire, prima di applicare in modo stringente l’Isee, i livelli essenziali dell’assistenza sociale ancora assenti nel nostro impianto normativo. …

Anche quella omosessuale è una “famiglia”, di Vladimiro Zagrebelsky

La carta di soggiorno riconosciuta dalla Questura di Reggio Emilia a un cittadino uruguayano sposato in Spagna con un italiano, è la diretta conseguenza della sentenza del Tribunale che ha annullato il diniego inizialmente opposto. Il Tribunale ha affermato che il diritto dell’Unione europea, che ha tra i suoi fondamenti la libertà di circolazione nei Paesi membri, implica il diritto a veder tutelata l’unione familiare, così come formatasi nel Paese di provenienza. Il Tribunale ha confermato che la questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso è di competenza dei parlamenti nazionali. Il diritto dell’Unione però disciplina aspetti specifici che sono di sua pertinenza e tra questi quello della libertà di circolazione. La sentenza ricostruisce il diritto dell’Unione e quello italiano conseguente e limita la sua portata ad un aspetto specifico: quello degli effetti sulla nozione di famiglia di un matrimonio (come quello omosessuale ammesso dalla Spagna), in funzione della libertà di circolazione dei cittadini europei nell’ambito dell’Unione. Benché importante, si tratta di questione delimitata. Ma il Tribunale chiude la sua motivazione con un richiamo …

Anche quella omosessuale è una “famiglia”, di Vladimiro Zagrebelsky

La carta di soggiorno riconosciuta dalla Questura di Reggio Emilia a un cittadino uruguayano sposato in Spagna con un italiano, è la diretta conseguenza della sentenza del Tribunale che ha annullato il diniego inizialmente opposto. Il Tribunale ha affermato che il diritto dell’Unione europea, che ha tra i suoi fondamenti la libertà di circolazione nei Paesi membri, implica il diritto a veder tutelata l’unione familiare, così come formatasi nel Paese di provenienza. Il Tribunale ha confermato che la questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso è di competenza dei parlamenti nazionali. Il diritto dell’Unione però disciplina aspetti specifici che sono di sua pertinenza e tra questi quello della libertà di circolazione. La sentenza ricostruisce il diritto dell’Unione e quello italiano conseguente e limita la sua portata ad un aspetto specifico: quello degli effetti sulla nozione di famiglia di un matrimonio (come quello omosessuale ammesso dalla Spagna), in funzione della libertà di circolazione dei cittadini europei nell’ambito dell’Unione. Benché importante, si tratta di questione delimitata. Ma il Tribunale chiude la sua motivazione con un richiamo …

Anche quella omosessuale è una "famiglia", di Vladimiro Zagrebelsky

La carta di soggiorno riconosciuta dalla Questura di Reggio Emilia a un cittadino uruguayano sposato in Spagna con un italiano, è la diretta conseguenza della sentenza del Tribunale che ha annullato il diniego inizialmente opposto. Il Tribunale ha affermato che il diritto dell’Unione europea, che ha tra i suoi fondamenti la libertà di circolazione nei Paesi membri, implica il diritto a veder tutelata l’unione familiare, così come formatasi nel Paese di provenienza. Il Tribunale ha confermato che la questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso è di competenza dei parlamenti nazionali. Il diritto dell’Unione però disciplina aspetti specifici che sono di sua pertinenza e tra questi quello della libertà di circolazione. La sentenza ricostruisce il diritto dell’Unione e quello italiano conseguente e limita la sua portata ad un aspetto specifico: quello degli effetti sulla nozione di famiglia di un matrimonio (come quello omosessuale ammesso dalla Spagna), in funzione della libertà di circolazione dei cittadini europei nell’ambito dell’Unione. Benché importante, si tratta di questione delimitata. Ma il Tribunale chiude la sua motivazione con un richiamo …

Quel sogno di Giorgio “Una donna sul Colle”, di Filippo Ceccarelli

Dopo di me una donna. Il diluvio può attendere, e con l´auspicio semiconfidenziale dell´odierno presidente della Repubblica il sogno in rosa di una donna al Quirinale fa un altro passettino nella sua lunga, ma al dunque assai povera storia politica e di civiltà. Perché frugando nel passato remoto si scopre che agli albori della Repubblica, per la precisione il 28 giugno del 1946, quando cioè Enrico De Nicola venne eletto alla suprema magistratura dello Stato, 32 parlamentari dell´Uomo Qualunque avevano in realtà votato per una donna: con il che, all´annuncio dei risultati il profetico fondatore di quel pittoresco movimento, Guglielmo Giannini, si chinò platealmente a baciare la mano della senatrice Ottavia Penna, figlia di una baronessa e moglie di un medico, neosenatrice di Caltagirone. Per dire le reazioni, racconta Vittorio Gorresio ne I moribondi di Montecitorio (Longanesi, 1946) che il giorno dopo un quotidiano commentò: “Lo scherzo dei qualunquisti non è sembrato spiritoso a nessuno”. Ma Giannini a sua volta replicò che non era uno scherzo, e anzi quel voto andava inteso come “un´affermazione di …

Quel sogno di Giorgio "Una donna sul Colle", di Filippo Ceccarelli

Dopo di me una donna. Il diluvio può attendere, e con l´auspicio semiconfidenziale dell´odierno presidente della Repubblica il sogno in rosa di una donna al Quirinale fa un altro passettino nella sua lunga, ma al dunque assai povera storia politica e di civiltà. Perché frugando nel passato remoto si scopre che agli albori della Repubblica, per la precisione il 28 giugno del 1946, quando cioè Enrico De Nicola venne eletto alla suprema magistratura dello Stato, 32 parlamentari dell´Uomo Qualunque avevano in realtà votato per una donna: con il che, all´annuncio dei risultati il profetico fondatore di quel pittoresco movimento, Guglielmo Giannini, si chinò platealmente a baciare la mano della senatrice Ottavia Penna, figlia di una baronessa e moglie di un medico, neosenatrice di Caltagirone. Per dire le reazioni, racconta Vittorio Gorresio ne I moribondi di Montecitorio (Longanesi, 1946) che il giorno dopo un quotidiano commentò: “Lo scherzo dei qualunquisti non è sembrato spiritoso a nessuno”. Ma Giannini a sua volta replicò che non era uno scherzo, e anzi quel voto andava inteso come “un´affermazione di …