Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Italia, troppi primati negativi", di Guelfo Fiore

Mandare a quel paese le agenzie di rating, ammettiamolo, dà gusto. Soprattutto se a farlo con noi sono i mitici “mercati”, fregandosene delle bocciature distribuite con irritante prodigalità. Compiuta però la gradevole operazione non è che ci ritroviamo meno malconci di prima. Forse la serie B assegnataci da Standard&Poor’s, in attesa che le sorelle la imitino, non è meritata, ma in quante altre classifiche l’Italia sta messa proprio male. Non avranno, queste graduatorie, le stesse conseguenze delle retrocessioni decise da “Qui, Quo e Qua” – come le spernacchia Romano Prodi – però non ci fanno fare lo stesso una bella figura. E alla fine, sommate, danno materia agli estensori di outlook negativi e giustificano mortificanti downgrade. Per cominciare, la più fresca, fornita qualche giorno fa dal ministro Severino alle camere: da noi occorrono in media 1210 giorni per conoscere, in primo grado, l’esito di un processo civile, siamo all’ultimo posto tra i paesi Ocse; secondo il “Rapporto doing business” l’Italia è al 157° posto su 183 paesi censiti per il recupero di un credito commerciale: …

"La nostalgia dell´uguaglianza", di Adriano Sofri

L´equità è un´uguaglianza cui sono state messe le braghe, come ai nudi della Cappella Sistina. Bisognava farlo, perché ci fu un momento in cui l´uguaglianza smise di essere guardata negli occhi, e pagò il pegno della temerarietà. Fu allora che le cose cominciarono a essere guardate di sotto in su, dal lato della disuguaglianza, e lo spettacolo era davvero madornale. Sul conto dello scandalo per l´”appiattimento” e il “livellamento” si banchettò a oltranza per qualche decennio, e la disuguaglianza – di soldi e di potere – non fece che moltiplicarsi. Non passa giorno senza che le statistiche ne registrino nuovi record. Assoluti, e non solo relativi. Non, cioè, di redditi che crescono, benché gli uni molto di più degli altri, bensì dei redditi che crescono a dismisura mentre gli altri diminuiscono. Le statistiche arrivano a sancire quello che le persone avevano capito da un bel po´, però fanno sempre il loro effetto. Ne vorrei leggere una sul reddito e il patrimonio medio dei presidenti del consiglio e dei loro ministri, dal dopoguerra a oggi. Dal …

Per l’occupazione giovanile e femminile

Contributo del PD al confronto tra forze sociali e governo sul tema del Lavoro, in coerenza con le proposte approvate dall’Assemblea Nazionale del PD del maggio 2010 e dalla Conferenza per il Lavoro di Giugno 2011. Il cambiamento della politica macroeconomica nell’area euro per uno sviluppo sostenibile è condizione necessaria per aumentare l’occupazione e contrastare la precarietà, in particolare giovanile e femminile. A complemento di tale strategia, in Italia si possono prevedere alcuni interventi specifici per il mercato del lavoro: – 1 la definizione di un contratto per l’ingresso dei giovani e per il reingresso dei lavoratori e delle lavoratrici deboli al lavoro stabile (sostituisce il “contratto di apprendistato professionalizzante”, il “contratto di apprendistato di alta qualificazione” ed il “contrato di inserimento”). Uno strumento di inserimento e reinserimento formativo caratterizzato da durata da 6 mesi a tre anni definita dalla contrattazione collettiva, livello contributivo inferiore a quanto in vigore per i “contratti atipici”, retribuzione crescente fino ai livelli delle qualifiche corrispondenti previsti nel contratto collettivo nazionale di riferimento, agevolazioni contributive per il triennio successivo alla …

"Una generazione ai margini", di Francesco Barbaro *

Caro direttore, l’affermazione del viceministro Martone, secondo cui i non laureati a 28 anni sarebbero degli sfigati, ha già raccolto la sua buona parte di riprovazione, dopo la quale non credo ci sia più nulla da aggiungere sul tema del rispetto che dovrebbe essere osservato nei confronti delle parti sociali di un Paese. Ma ecco che, una volta sfogatosi il risentimento generale, qualcuno si alza per sostenere che forse, al di là del modo di esprimersi un pò sfigato, il concetto espresso non era del tutto sbagliato. Su questo punto ciascuno rimarrà della propria opinione: chi si trova a dovere regolare dall’alto un sistema basato sulla competizione, continuerà a pensare che l’unica cosa importante sia essere competitivi; chi si trova a dovere sopravvivere con l’acqua alla gola, non potrà fare altro che prendere fiato e cercare di non affogare. D’altra parte, sono infiniti, e non solo economici, i motivi per cui uno studente possa finire fuori corso di parecchi anni. Proviamo per un attimo, però, a considerare certi altri ritardi dell’Università, spostando la nostra attenzione …

"Caro Sartori, non torniamo al Medioevo", di Franco Cardini

Prendetela come vi pare ma, ci piaccia o no, la nostra Europa sta affrontando una fase di cambiamenti dalla quale emergerà diversa da quel che per molti secoli è stata e che per alcuni decenni si è illusa di continuar ad essere e di rimanere. Il decremento demografico e l’invecchiamento della popolazione – due fenomeni che sono facce della stessa medaglia – ci sta da tempo esponendo ad accettare un contributo umano sotto forma di migrazioni da paesi soprattutto africani e asiatici (ma anche latino-americani) che ci pone senza dubbio vari problemi di convivenza e d’integrazione e ci espone anche a valutare e in qualche misura ad accettare nuovi e diversi valori, provenienti da culture “altre”. I portatori di essi sono forzalavoro della quale abbiamo bisogno. Per quanto alcuni segnali ci mostrino come i giovani europei (e, soprattutto, gli italiani) stiano recentemente tornando ad accettare occupazioni che fino a ieri rifiutavano in quanto troppo umili, o gravose, o malpagate. Non c’è dubbio che i nostri doveri di ospitalità non ci obbligano affatto – a parte …

RAI, Bersani: "Stop a inciuci, il PD non partecipa"

Il Segretario del PD ha ribadito la necessità di riformare la ‘governance’ della RAI, sospendendo i vecchi riti di una così grande azienda pubblica. Vita: “Ci appelliamo al Presidente di garanzia Garimberti, per evitare la morte in diretta del servizio pubblico” “Non so di accordi ma mi stupirei se in tempi di tanta sobrietà si moltiplicassero le nomine”, così il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha risposto ai giornalisti in Transatlantico, in relazione a voci di un’intesa tra Pdl e Lega sulle nomine al prossimo CdA di viale Mazzini. La voce, in particolare è di Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21, che a Radio Radicale ha dichiarato: “Mi assumo tutta la responsabilità di quello che dico e spero di essere smentito subito dalla RAI e dalle persone coinvolte: è stata raggiunta questa notte un’intesa tra la Lega e il Pdl, che poi qui fanno finta di litigare, per procedere nella prossima seduta del CdA, costi quel che costi, a nominare per un anno ulteriormente l’attuale direttore del Tg1 Maccari, già in pensione, e a nominare …