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"Italia 2065 11 milioni di immigrati o cittadini? La storia insegna che il figlio di un migrante può amare la Patria più di un locale" di Gian Antonio Stella

«Siete vecchi! Vecchi! Vecchi!». Il tormentone di Oliviero Toscani è ripreso nei dati Istat: l’età media degli italiani, che è già a 43,5 anni, è destinata a salire quasi a 50. E andrebbe ancora più su senza gli immigrati. Che in mezzo secolo dovrebbero triplicare. C’è chi si sentirà gelare il sangue. Ma mai come in questo caso i numeri vanno presi con le pinze. E possono aiutare a capire. Gli anziani con oltre 65 anni che sono un quinto (20,3%) della popolazione, dovrebbero nel 2043, cioè fra poco più di tre decenni (il tempo che ci separa, per dire, dal festival di Sanremo segnato dal «Wojtilaccio» di Benigni) passare il 32%. Uno su tre. Il numero dei bambini e dei ragazzi sotto i 14 anni dovrebbe scendere parallelamente nel 2037 al 12,4%: uno su otto. Mentre cresceranno i pensionati, caleranno gli italiani al lavoro per pagare quelle pensioni e accantonare le proprie: la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) scenderà in tre lustri dal 65,7% al 62,8% per precipitare infine nel 2056 a un …

«Orario flessibile Così le donne saranno mamme lavoratrici», intervista a Maria Cecilia Guerra di Jolanda Buffalini

Il sottosegretario al Welfare commenta i dati dell’istituto dim ricerca: «Anche l’invecchiamento del Paese peserà sulla condizione femminile» È «uno scenario esplosivo» quello che esce dalla ricerca sulla prospettiva demografica presentata eri dall’Istat: fra 50 anni ci saranno 6 anziani ogni 10 persone attive. Uno scenario, dice Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al Welfare, che, insieme ai dati sui tempi di lavoro edi cura, non può essere sottovalutato. Perché le sembra tanto preoccupante il dato sull’invecchiamento? «È una situazione che non si regge. Abbiamo sempre saputo che le donne rischiano di finire ai margini del mercato del lavoro con la nascita di un figlio. Ora assistiamo ad un fenomeno analogo e già rilevante che riguarda la cura dei genitori anziani. E la riforma pensionistica, pur doverosa, lascia scoperto un lavoro di cura di cui fino ad ora si sono fatte carico persone già in pensione». Un milione di donne vorrebbe lavorare ma non può perché non sa a chi affidare i bambini «La questione della conciliazione dei tempi dovrebbe essere un fulcro della riforma del mercato …

"Il nostro futuro multietnico", di Giovanna Zincone

Bisogna smettere, e pure in fretta, di pensare l’italiano tipo come un individuo dotato di nonni nati in Italia. Questo è un messaggio chiave che trasmette il rapporto dell’Istat sul futuro della popolazione del nostro Paese. Infatti, a vivere in Italia nel prossimo mezzo secolo saranno sempre di più persone e famiglie che hanno origini straniere, più o meno lontane nel tempo. E fin d’ora non sono poche. Già all’inizio del 2011 i residenti stranieri in Italia erano più di 4 milioni e mezzo, cioè il 7,5% del totale. E dal computo sono esclusi gli immigrati e i loro discendenti che hanno ottenuto la cittadinanza. L’Istat prevede, seppure con molte cautele metodologiche, che nel 2065 la percentuale degli stranieri arrivi nell’ipotesi più bassa al 22% e in quella più alta al 24% dell’intera popolazione residente. Possono sembrare dati impressionanti, ma non è il caso di lasciarsi impressionare. E per una serie di motivi. Come sanno bene i ricercatori dell’Istat, le previsioni sulla popolazione quando si proiettano su tempi molto lunghi possono presentare grosse sorprese. Su …

"Lavoro e figli ancora incompatibili. Il 37% delle donne lascia l'impiego", da repubblica.it

Il rapporto su “La conciliazione tra lavoro e famiglia” ribadisce come in Italia le attenzioni per la prole in tenerissima età resti un compito femminile, con conseguenti aggiustamenti nella vita lavorativa. Le occupate a tempo pieno vorrebbero più spazio per la famiglia nelle loro vite, soddisfatte le impiegate part-time. La cura dei figli, soprattutto in tenerissima età, in Italia continua a essere un compito da donne e la vita lavorativa deve necessariamente adattarsi alla condizione di madre anche in relazione all’indisponibilità di servizi di supporto adeguati alle proprie esigenze in termini di costi, orari, vicinanza alla zona di residenza e presenza di personale specializzato. La conferma arriva dallo studio Istat focalizzato su “La conciliazione tra lavoro e famiglia”. Che, tra l’altro, evidenzia come le donne occupate a tempo pieno sognino di potersi dedicare di più alla cura del proprio nucleo affettivo, mentre le impiegate part-time sono in maggioranza soddisfatte dell’equilibrio tra tempo dedicato al lavoro e tempo dedicato alla famiglia. Profonda la differenza tra Nord e Sud: nel Mezzogiorno e nelle Isole è occupato il …

"Scandalo al Pirellone: super liquidazione all'arrestato", di Michele Brambilla

Il fatto è semplice: la Regione Lombardia ha deliberato di versare una liquidazione di 340.000 euro e un vitalizio di cinquemila euro al mese a Franco Nicoli Cristiani, che l’altro ieri s’è dimesso da vicepresidente del Consiglio regionale e da consigliere. L’antefatto è un po’ meno semplice: Nicoli Cristiani non si è dimesso perché è stufo di fare politica e vuol dedicarsi al suo hobby preferito, ma perché il 30 novembre scorso è stato arrestato con l’accusa di avere intascato una tangente di centomila euro per autorizzare una discarica di rifiuti tossici. Come sempre in questi casi, ci sono anche delle premesse da fare. La prima: i 340.000 euro sono esattamente il trattamento di fine rapporto fissato dalla legge per chi, come Nicoli Cristiani, ha fatto quattro legislature da consigliere regionale; stesso discorso per il vitalizio: non c’è un solo euro che non spetti di diritto. Seconda premessa: stiamo parlando di una persona che non è ancora stata condannata, anzi che non è ancora stata neppure rinviata a giudizio, e quindi non può essere considerata …

"La corruzione e il potere ingiusto", di Carlo Galli

A livello politico, la corruzione è la deviazione del potere dalle finalità che gli vengono assegnate dalla civiltà moderna. Che consistono nell´amministrare impersonalmente e imparzialmente, e nel riconoscere e tutelare i diritti individuali e collettivi in un contesto di legalità, di certezza, di uguaglianza, di prevedibilità. C´è corruzione quando un apparato pubblico (una burocrazia) accetta o sollecita per sé benefici, in denaro o d´altra natura. Benefici solo in cambio dei quali soddisfa alcuni bisogni sociali – non tutti, ma solo quelli dei corruttori –; ma questa è appunto una deviazione sostanziale del potere dal proprio orizzonte pubblico. La corruzione rende il potere parziale e ingiusto perché favorisce qualcuno (chi è in grado di corrompere prima e meglio) a danno di tutti coloro che hanno diritto a una prestazione pubblica, o a vedere riconosciuto un diritto, un merito. Quando questo strappo alle regole diventa sistema, quando l´anomalia diventa norma, si perde qualcosa di ancora più profondo della forma moderna del potere. È la fiducia dei cittadini nel potere, e al tempo stesso nella sostenibilità delle loro …

"Siamo tutti senegalesi", di Adriano Sofri

Mi ero infilato – era facile, loro sono altissimi, io no – nel gruppo di senegalesi più arrabbiati. Scandivano i loro slogan sotto il palco, mentre dal palco li esortavano alla calma. C´erano delle donne, e una ha gridato in italiano: «Dobbiamo dire solo parole umane. Siamo qui per l´umanità. Siamo tutti uguali». Uno davanti a lei si è voltato: «Non siamo tutti uguali. Noi siamo migliori». Si sono messi a rimproverarlo, allora gli ho battuto sulla spalla e gli ho detto: «Hai ragione, siamo migliori». È rimasto un po´ interdetto, poi ha detto: «Io non sono razzista». Abbiamo concordato che potevamo dire: «Siamo tutti migliori». La manifestazione non era, come distrattamente veniva da dire, «per» i senegalesi, ma «con» i senegalesi, e specialmente per noi. «Noi» abbiamo la tentazione di trattare questioni enormi come le migrazioni come se ne decidessimo. Io, per esempio, non saprei bene che cosa fare, se dipendesse da me, e tutt´al più mi par di sapere che cosa non farei: molte cose. (Farei bensì come Andrea Riccardi, la visita alla …