Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

Napolitano: Italiani i figli di immigrati "Una follia negare la cittadinanza", da lastampa.it

«Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini hanno questa aspirazione». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricevendo oggi al Quirinale i rappresentanti delle chiese Valdesi e di altre comunità di fede italiane. Per Napolitano «Forse ora è possibile affrontare temi» come quelli di una legge quadro sui rapporti fra le minoranze religiose e lo Stato e il diritto di cittadinanza di chi vive in Italia ed è nato da immigrati. «Ora si apre un campo di iniziative anche maggiore che nel passato», ha detto Napolitano riferendosi anche alla «differenziazione fra il governo e il parlamento». Una situazione in cui le Camere hanno «campi a sé riservati» per agire. Inoltre «dev’essere sottolineata» una serie di fattori come la presenza di Andrea Riccardi al ministero per la Cooperazione e l’integrazione. «Ora credo che si apra un campo di iniziative più ampie che in passato. Ci sono maggiori distinzioni tra i compiti del governo …

"Emergenza carceri. Una fabbrica di suicidi", di Francesco Moscatelli

59 detenuti si sono tolti la vita nel 2011. Secondo le statistiche nelle carceri italiane avviene un suicidio ogni cinque giorni, uno ogni mille detenuti. I tentati suicidi, invece, (i dati fanno riferimento al 2010) sono stati quasi il triplo: 167. La situazione è drammatica Ci sono 67.510 carcerati ma i posti-letto sono 45.572 Il ministro Severino ha detto che i problemi delle prigioni sono una delle sue priorità L’ ultima vittima, P.C. A., un cittadino colombiano di 48 anni, si è impiccato venerdì 18 novembre nel carcere bolognese della Dozza. Ha rifiutato di uscire dalla sua cella durante l’ora d’aria, ha lasciato sopra il materasso alcune lettere per i suoi familiari e si è impiccato con il lenzuolo, «legandosi le mani con un calzino per evitare ripensamenti». Una settimana prima, sabato 12 novembre, due tragedie identiche si sono consumate nel Reparto di osservazione di Poggioreale, a Napoli, e nell’ospedale psichiatrico di Reggio Emilia. E questi sono solamente gli ultimi tre dei cinquantanove suicidi avvenuti quest’anno nei penitenziari italiani. Uno ogni cinque giorni, uno ogni …

"Piccoli razzismi crescono E l’Unicef lancia l’allarme", di Sara Ricotta Voza

In qualche centinaio di case italiane, nell’ottobre scorso, dev’essere andato in scena il seguente quadretto: genitori che arrancano «a mano» sulle pagine del censimento e figli che rispondono via web all’indagine Unicef «sulla percezione del razzismo tra gli adolescenti italiani e di origine straniera». Diligenti entrambi, ci permettono di saperne di più sugli italiani che siamo e che abbiamo intenzione di essere, oltre che su quei «nuovi italiani» che il presidente Napolitano ha definito – facendo commuovere il campione Balotelli – «la linfa vitale di cui il Paese ha bisogno». Oggi infatti è la «Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza» e l’Unicef ha pensato (già un anno fa), che fosse il caso di dedicarla a una grande campagna di sensibilizzazione (Titolo: «Io come Tu») contro il razzismo tra i giovani. Così ha incaricato un istituto di ricerche di mercato (Lorien) che ha deciso di interrogare i giovani – italiani e di origine straniera – esclusivamente via web. I risultati, specie se raffrontati coi dati usciti da un’analoga indagine del 2010, sono per un verso rassicuranti …

«Società e posti di lavoro ai figli: così pagavano i politici», di Fiorenza Sarzanini

Le accuse: con la valigetta nell’ufficio dei centristi. Matteoli, Brancher e Tremonti referenti dell’ad. Posti di lavoro e consulenze affidate ai figli e ad altri familiari di politici. Quote di società private intestate a parlamentari oppure a loro parenti che ottengono appalti dalle aziende pubbliche. Eccolo il «sistema di illegalità» illustrato dal giudice Anna Maria Fattori che porta all’Enav e ad aziende del Gruppo Finmeccanica. Ecco come «il potere politico, distratto dalla cura della res pubblica, esige di trarre dall’esercizio del potere economico di cui individua i detentori, utilità per i singoli e per i partiti che li sostengono». Sono le rivelazioni del consulente Lorenzo Cola, dell’imprenditore Tommaso Di Lernia, del commercialista Marco Ianilli a delineare «con dichiarazioni ripetute e concordanti la serie di rapporti, relazioni, cointeressenze e conflitti di interessi personali e imprenditoriali». E così a descrivere il meccanismo delle «frodi fiscali da cui generano risorse extracontabili utilizzate per erogare somme non dovute a infedeli apparati e uomini dello Stato e delle imprese per ottenere appalti e nomine». I politici di riferimento Nell’ordinanza vengono …

Il razzismo raccontato dalla seconda generazione «Insultati e discriminati», di Mariagrazia Gerina

Sentinelle dell’integrazione, i giovani immigrati raccontano un razzismo all’italiana, che si manifesta a scuola come sul lavoro, al Nord come al Sud. Oggi in tutta Italia la raccolta firme per la legge di cittadinanza. «Appena ti avvicini sui mezzi ti guardano male, forse pensano che vuoi rubargli qualche cosa», racconta Luana, 21 anni, brasiliana di Milano. «Ad una fermata un vecchietto mi ha chiamata: “straniera di merda”», le fa eco Sonia, 21 anni anche lei, egiziana di Messina: «Però mi dà fastidio fino a un certo punto». «I bambini italiani a volte dicono che noi stranieri puzziamo», riferisce, dall’alto dei suoi 15 anni M., messinese venuto dalla Cina. Ragazzi di seconda generazione si raccontano. E le loro storie di discriminazione quotidiana, raccolte dall’indagine Arci-Unar Spunti di Vista, diventano uno specchio del paese che «non ha ancora pienamente accettato il suo ruolo di terra di immigrazione». E allora discrimina. Un razzismo all’italiana, che si manifesta a scuola come al lavoro. Sul treno, come alla fermata dell’autobus. Al Nord, come al Sud. Il luogo dove più di …

"La promessa di un’Italia più mobile e più rosa", di Valeria Fedeli

Tre ministre in tre posizioni chiave e la dichiarazione della questione femminile come «indifferibile». In altre parole: se non ora, quando? Non si possono non cogliere, nella totale novità della fase politica e culturale che si è aperta, segnali di chiarezza sulle scelte necessarie di cambiamento. Mario Monti ha parlato di riorganizzazione dell’intero sistema Italia. L’ha fatto mostrando estremo equilibrio tra esigenze di rigore, crescita ed equità, svelando, dietro l’aplomb da professore, un’idea di futuro non da libro dei sogni, ma come spazio di reali opportunità e desideri realizzabili giorno per giorno. È un’idea di Italia di donne e uomini, di giovani donne e giovani uomini. Aperta, meritocratica, anticorporativa, dinamica e solidale. Capace di tornare a giocare un ruolo centrale in Europa e nel suo necessario nuovo rilancio e costruzione. Di farci riscoprire quel sentimento di orgoglio che negli ultimi tempi aveva lasciato il passo a imbarazzi e indignazione. Di farci sperare che partecipare e contribuire al cambiamento può davvero farci intravvedere un Paese più giusto per donne e uomini, per la politica, per le …

"La competenza batte i calendari", di Cinzia Romano

Mai era accaduto nella storia della Repubblica che in un unico governo fossero le donne a ricoprire ministeri importanti e di peso come la Giustizia, gli Interni, il Lavoro e il Welfare. Poco importa la percentuale numerica, comunque di tutto rispetto, all’incirca il 30%. Ben più importante è che in un governo delle competenze le donne ci sono. E vanno a guidare quei ministeri che sono il simbolo delle lacerazioni del Paese, come la Giustizia, e delle ripercussioni della crisi come il Lavoro e il Welfare. Tre donne scelte non per l’appartenenza o la fedeltà a un partito o a una corrente ma per un curriculum di sapere, di fatica, di lavoro, nutrito di capacità e competenza e non di calendari o comparsate televisive in auge nella seconda Repubblica! Il prefetto Anna Maria Cancellieri guiderà gli Interni (prima di lei era toccato sola ad una donna, Rosa Russo Iervolino, nel ’98 col governo D’Alema) con la fermezza di cui ha dato prova nel ruolo di Commissario straordinario prima a Bologna e poi a Parma. La …