Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Quando le violenze erano “il lato cattivo dell’amore", di Natalia Aspesi – La Repubblica 21.11.14

Chissà se i picchiatori o assassini della loro donna placheranno la loro rabbia nella giornata dedicata alla violenza contro le donne: tanto per onorare la festa o per prendersi un giorno di riposo. Ma anche se fosse, cosa serve questo tipo di cerimonia, certo non a far rinsavire gli uomini che manifestano la loro debolezza maschile usando ciò che hanno in più delle signore, a meno che queste non siano campionesse di sollevamento pesi, cioè la forza o meglio la forza bruta. Già donne e ragazze ammazzate non sono più una gran notizia, a meno che le circostanze siano profondamente efferate o eccitanti, e infatti gli articoli sono raramente in prima pagina, talvolta anche solo poche righe, tanto la storia è sempre quella e quindi sempre meno interessante, ben lontana da uno scoop: a meno che trattasi di una celebrità, lei o lui. Su questa violenza maschile si è già detto tutto, l’han fatto medici, criminologi, vescovi, associazioni femminili, sociologi, psichiatri ecc. e tanti violenti sono finiti in galera, ma la certezza di certi uomini che …

"Quello che le ci dicono donne", di Concita De Gregorio – La Repubblica 21.11.14

Scrivere o leggere di abusi non è un compito facile né un passatempo gradevole. Sia chi scrive che chi legge preferirebbe occuparsi d’altro: nei dieci minuti di tempo che la lettura di questo articolo occupa si potrebbero fare molte altre cose più piacevoli, è sicuro, anche riposare e non fare nulla. Ma il silenzio produce effetti persino più “sgradevoli” del fastidio di occuparsi ancora, di nuovo e in una ricorrenza, per giunta, di violenza sulle donne. Il silenzio uccide quanto un coltello o una pistola. È più nocivo del fastidio di parlare. Comincia così, più o meno con queste parole, l’ultimo libro della scrittrice e giornalista messicana Lydia Cacho: una bellissima donna di 50 anni, bella della forza che sprigiona, molte volte minacciata di morte, almeno due volte scampata ad attentati, rapita e sequestrata per aver raccontato e scritto con ostinazione per decenni di come le donne e i bambini, nel suo paese, siano vittime di abusi sessuali, violenza di ogni tipo, umiliazioni segregazioni torture infine morte, la morte spesso un sollievo. Con la complicità delle …

"Fattore D L’economia salvata dalle donne", di Vera Schiavazzi – La Repubblica 18.11.14

È singolare (ma pensandoci bene forse no) che associazioni e forum nati spontaneamente dalle donne imprenditrici, manager e quadri d’impresa, e ormai accreditati da anni, abbiamo cambiato il proprio linguaggio. E dalla protesta, ben motivata, sulle disparità che mantenevano e mantengono le donne al di fuori dei board siano passati al coraggio: coraggio di investire, di comunicare, di migliorare il welfare aziendale e di studiare da se stessi quali “pratiche invisibili” tendono a rendere molte aziende incapaci di tutelare quel quadro medio, la donna intorno ai 40 anni, e magari con un figlio, che potrebbe rivelarsi così utile per loro. In effetti, “Il coraggio per crescere” è il titolo del loro terzo Forum nazionale in programma domani 19 novembre alla Luiss di Roma, sottotitolo “L’Italia che ce la fa”. Senza imprese coraggiose, non potranno esserci soffitti di cristallo che crollano, insomma. Lo spiega bene Claudia Parzani, presidente di Valore D, partner dal 2007 nel dipartimento di Capital Markets e fondatrice di Breakfast@Linklaters, network della business community femminile. «Viviamo in un Paese che tende a enfatizzare …

"La parità sul lavoro? Le donne aspetteranno (forse) fino al 2095", di Elena Tebano – Corriere della Sera 28.10.14

 Riusciranno ad averla forse le ragazze che nasceranno tra mezzo secolo, ma intanto la parità sul lavoro tra donne e uomini è ancora ben lontana. L’ultimo rapporto del World Economic Forum sul «Gender Gap», la disuguaglianza tra i generi, lascia poche speranze: a questi ritmi ci vorranno 81 anni per superarla in tutto il mondo. Bisognerà cioè aspettare il 2095. Salvo peggioramenti. Brutte notizie, visto che oltre ad essere un problema di giustizia sociale è uno degli ostacoli maggiori alla crescita economica: «Solo le economie che possono impiegare tutti i loro talenti rimarranno competitive e riusciranno a prosperare», avverte il fondatore e presidente del World Economic Forum, Klaus Schwab. Oggi sono 14 i Paesi al mondo che hanno superato per oltre l’80% le disparità lavorative tra uomini e donne. Tra questi ci sono la Norvegia, gli Stati Uniti, la Danimarca e l’Islanda, ma anche il Burundi, il Malawi e la Moldavia. Non l’Italia, che invece è 114esima su 142, con solo il 57% del «gap» recuperato. Ed è quindi ben lontana dal valorizzare tutti i …

"Il Nobel prigioniero", di Giampaolo Visetti – La Repubblica 22.10.14

Le poesie le scrive in cella, sul pavimento di pietra: con l’acqua, perché gli hanno tolto anche l’inchiostro. Le giornate le passa a cucire le divise dei carcerieri. Non può vedere nessuno, neanche l’avvocato. Colpevole d’aver difeso i diritti umani, per Pechino Liu Xiaobo ormai è un fantasma. Ma quattro anni dopo la solenne cerimonia di Oslo, lo è anche per l’Occidente  Non possiede più niente. Le scarpe che calza sono dello Stato. Gli hanno tolto carta e inchiostro. Ogni giorno scrive poesie sul pavimento di pietra, bagnando un dito nella ciotola dell’acqua che beve. I versi, anche se in cella, sono liberi: evaporano in pochi istanti. Vietato invece leggere. La rieducazione ha deciso che il lavoro giusto per lui è il sarto. Liu Xiaobo a fine dicembre compirà 59 anni e trascorre le giornate a cucire le divise dei suoi carcerieri. Nella sua vita di prima insegnava filosofia. Si è poi scoperto poeta e ha promosso “Charta 08”, ultimo manifesto per la democrazia in Cina. Nel 2009 era Natale quando lo hanno condannato: undici anni …

"Come resistere (senza rompersi)", di Daniela Monti – Corriere della Sera 04.10.14

Defenestrata, senza tanti complimenti, dal suo bell’ufficio al New York Times , l’ex direttrice Jill Abramson, nella prima uscita pubblica, ha fatto appello alla resilienza. «Mio padre mi ha insegnato che è importante saper gestire il successo tanto quanto le battute d’arresto», ha esordito invitando la platea di giovani laureati americani che aveva di fronte — i quali, stando alle statistiche, arrivano a cambiare anche venti posti di lavoro nel corso della vita — a sviluppare la capacità di andare avanti adattandosi ai cambiamenti: «Che cosa mi riserva il futuro? Non lo so. Come vedete, siamo sulla stessa barca. Come voi ho un po’ di paura, ma sono anche eccitata».  È d’obbligo essere flessibili, agili, allenati (tutti concetti presi dal mondo del fitness ). Ora anche resilienti. Per gli ingegneri, la resilienza è la capacità di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi; nel campo dell’ecologia, è la capacità di un ecosistema di sfuggire a un livello irreversibile di degrado (idea che sta stringendo all’angolo la vecchia sostenibilità: «Dove la sostenibilità mira a mettere …

"Sì significa sì", la lezione della California contro gli stupri – Manuela Ghizzoni 30.09.14

Lo stupro è forma di violenza le donne antica. Una violenza che si nutre degli stereotipi patriarcali e sessista,  diffusi nelle società democratiche occidentali più di quanto non siamo portati a credere, perché è più comodo per la nostra coscienza credere che la libertà e la dignità delle donne sia oltraggiata solo dalle “altre culture”. Non c’è dubbio sul fatto che la  violenza alle donne sarà sconfitta grazie ad un profondo lavoro culturale, in grado di rimuovere stereotipi e modelli che pongono la donna in un ruolo subordinato.  Ma il cammino è lungo e per accelerarlo ben vengano anche strumenti giuridici “estremi”, come la legge Usa  contro gli stupri nei campus universitari. Pronunciare un no e un si è un atto di libertà e autodeterminazione, tanto che provenga da una donna o da un uomo. Ma poiché questo facile principio non pare sia condiviso da tutti, allora è giusto che sia la legge a sancirlo. La Repubblica 30.09.14 Sacramento. Il provvedimento contro le violenze sessuali nei college si chiama “Sì significa sì” Mette fine a insabbiamenti …