Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Cassazione, Fedeli: "Uno stupro non può avere attenuanti" – Valeria Fedeli 26.09.14

COMUNICATO STAMPA  “Che possa esistere una ‘minore gravità’ nel caso di una violenza sessuale è semplicemente inaccettabile.  Ritenere fondato il ricorso di un violentatore ritenendo di dover valutare  ‘la qualità dell’atto compiuto più che la quantità di violenza fisica esercitata’  è un uso alquanto distorto del diritto, che come nelle peggiori sentenze del passato si dimostra ancora oggi sempre debole quando si tratta di tutelare la libertà di una donna”. È quanto dichiarato dalla Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli,  in merito alla sentenza depositata oggi con cui la Corte di Cassazione ha chiesto, al Tribunale di Venezia,  di prendere in considerazione le attenuanti e rifare il processo, ed ha aggiunto:  “L’ennesima violenza sulle donne, non a caso l’ennesima violenza maturata in un contesto famigliare,  deve assolutamente farci riflettere sul bisogno di aggiornare la nostra cultura e il nostro sistema giuridico sul rispetto delle donne.  Dopo la violenza fisica, la vittima deve ora aspettare per vedere riconosciuta una colpa così grave, e così torniamo indietro di trent’anni”.

“Maschi, unitevi a noi nella battaglia dei diritti delle donne” , discorso di Emma Watson all'Onu – La Repubblica 24.09.14

. Il discorso dell’attrice di “Harry Potter” all’Onu “Basta con gli stereotipi di genere, il cambiamento deve iniziare da noi” Poi l’appello agli uomini: “Dobbiamo tutti essere liberi di sentirci fragili o forti”   Ho iniziato a contestare i pregiudizi basati sul genere quando, a otto anni, non capivo perché a me davano della “prepotente” quando volevo dirigere le recite che organizzavamo per i nostri genitori, mentre ai maschi non dicevano nulla. A 14 anni, quando è iniziata la mia connotazione sessuale da parte di una certa stampa. A 15, nel momento in cui le mie amiche lasciavano lo sport agonistico per timore di diventare troppo “muscolose”. A 18, vedendo che i miei amici maschi non riuscivano a esprimere le loro emozioni. Decisi di essere femminista e mi sembrava molto semplice. Ma approfondendo ultimamente la tematica ho capito che il termine femminismo è diventato impopolare. A quanto pare appartengo ad un ordine di donne che sono giudicate troppo forti, aggressive nel modo di esprimersi, che si autoemarginano, sono contro gli uomini e poco attraenti. Sono …

"Un' italiana al CERN", di Emanuela Barbiroglio – The Post 06.08.14

Fabiola Gianotti è una dei tre candidati più forti alla direzione del prestigioso centro europeo di ricerca nucleare Fabiola Gianotti ha 51 anni, capelli neri sulle spalle, sguardo deciso. Il suo volto non è finito sulla copertina del numero speciale del “Time” in cui viene celebrato l’uomo dell’anno, ma è comunque arrivata quinta nella prestigiosa classifica che il settimanale statunitense ha stilato per il 2012, scegliendo alla fine Barack Obama. Figlia di un geologo piemontese e di una letterata siciliana, Fabiola Gianotti è la prova vivente che, mossi dalla passione per Marie Curie e Einstein, si può studiare al liceo classico e laurearsi in fisica. E con un certo successo, a giudicare dai risultati raggiunti. Quest’anno Fabiola Gianotti potrebbe diventare il direttore del Cern, l’Organisation Européen pour la Recherche Nucléaire (Organizzazione europea per la ricerca nucleare), che ha sede a Ginevra. Dopo essersi specializzata in fisica sub-nucleare all’Università di Milano, nel 1987 Fabiola Gianotti è entrata nel centro di ricerca, dove ha guidato l’esperimento “Atlas” per l’acceleratore di particelle, considerato dalla rivista “New Scientist” il …

"Il coraggio di Lorenza e il comando impossibile", di Roberto Napoletano – Il Sole 24 Ore 07.09.14

Lorenza Cappanera ha superato da qualche anno la cinquantina ed è una donna soddisfatta del suo lavoro, vent’anni fa ha avuto la forza di dimettersi da archivista in prefettura a Ferrara e ha scommesso su se stessa. Ha scelto di vivere a Jesi ma non ha mai lasciato sentimentalmente Ancona, la sua città, e ha saputo mettere a frutto i suoi studi e il suo talento. Racconta e “vende” le colline delle Marche nel mondo via internet, si è inventata qualcosa che parte da casa sua e vince sui mercati globali, è riuscita soprattutto, sono parole sue, «a mettersi in contatto con un mondo pieno di senso, per anni ho lavorato staccata dalla gente del territorio nel quale sono nata e cresciuta, posso dire che è stata la mia salvezza, anche psichica. Io amo la mia fantastica regione, la mia adorata Italia, ma gli italiani devono impararla ad amare senza sfruttare la gente che ci vive e non aspettare che Dio o Marx trovi loro un lavoro, perché attaccarsi a questi falsi miti distorce la …

"Torno in Italia, non all’inferno. Proverò che qui si può fare ricerca", di Elvira Serra – Corriere della Sera .03.09.14

Qualcosa la infastidisce un po’, nella domanda che tutti le stanno facendo in questi giorni: perché torni? «Sembra quasi che mi debba difendere. Mi guardano con gli occhi fuori dalle orbite, neanche dovessi andare all’Inferno… Non è che mi offenda. Il punto è che la mia scelta è stata abbastanza ovvia. Una va via per fare esperienza, con l’idea che prima o poi ritornerà. E poi io ci guadagno pure economicamente: di sicuro il mio stipendio in Italia sarà più alto». Sandra Savaglio, 47 anni da compiere, segno zodiacale Bilancia, di professione guarda le stelle. Nel 2004 il Time la mise in copertina come simbolo dei cervelli in fuga dall’Europa: ai tempi lavorava alla John Hopkins University di Baltimora. Dopo, si è trasferita in Germania, al Cnr tedesco, il Max Planck Institute, vicino a Monaco, da cui si è licenziata per accettare la chiamata diretta dell’Università della Calabria, ad Arcavacata, dove da ottobre sarà docente ordinario di Astrofisica. Il ritorno a casa, per lei che è cosentina. «Non è un ripiego, anzi, sarà una sfida. …

"Coppie gay, la prima bimba che avrà due mamme per ordine del tribunale", di Cristiana Salvagni – Repubblica 30.08.14

Per la prima volta in Italia una bambina di cinque anni è ufficialmente figlia di una coppia gay: ha due mamme e porta i loro due cognomi. Una, riconosciuta da sempre dalla legge, è la madre biologica che l’ha partorita. L’altra è la madre “sociale”: la compagna degli ultimi dieci anni di vita, sposata all’estero, che con la partner ha desiderato e cercato un figlio con la fecondazione eterologa in Spagna e che dopo la nascita ha svolto in tutto e per tutto il ruolo di genitore. Per lo Stato italiano lo è esattamente da due mesi, da quando il 30 giugno scorso il Tribunale dei minorenni di Roma ha accolto il suo ricorso per l’adozione, riconoscendo la piccola come figlia della coppia. Una decisione che ha acceso l’entusiasmo della comunità omosessuale (una «sentenza storica che infrange un tabù») e spaccato il mondo politico tra chi vuole una legge il prima possibile e chi difende a spada tratta la famiglia tradizionale. «È il primo caso in cui nell’interesse del bambino — spiega la presidente del …

"Il coraggio di rispondere «non so» L’insicurezza (buona) delle donne", di Maria Luisa Agnese e Daniela Monti – Corriere della Sera 26.08.14

I personaggi e le questioni aperte per leggere la mappa del nuovo potere femminile in Italia. La lezione degli uomini, che non si fanno fermare nella propria corsa, e la consapevolezza che la nostra cronica mancanza di fiducia può diventare un punto di forza se accettata senza reticenza, facendoci i conti fino in fondo Siamo portate a dubitare, anche di noi stesse. E se fosse una possibile risorsa? Ti senti a tuo agio a dire «non so»? Katty Kay: «Sì, ho imparato a sentirmi a mio agio». Claire Shipman: «All’inizio no. Quando ho cominciato a seguire come giornalista la Casa Bianca, sentivo di dover sapere tutto. Politica estera, bilancio. Sono una perfezionista. Poi, con il tempo, ho imparato che è ok anche dire: su questo tema ci sto ancora lavorando». Ci vuole coraggio a rispondere «non so». E infatti non tutti lo fanno. Lo fanno le donne, molto più degli uomini. Ma pochissime di loro sarebbero disposte a chiamare «coraggio» questo ammettere di non sapere, soprattutto durante una importante riunione di lavoro o nel corso …