Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Giudici, il danno di quel blitz", di Giovanni Pellegrino

Non è facile inserire una qualche riflessione serena nelle polemiche suscitate dall’approvazione da parte della Camera di una nuova norma sulla responsabilità dei giudici. Voglio comunque provarci. Certamente è inaccettabile il modo con cui la Camera è intervenuta in una materia estremamente delicata, che non solo influisce direttamente sul funzionamen- to del servizio giustizia, ma in qualche modo ha riflessi sul generale equilibrio dei poteri. Una riforma di tale rilievo necessita indubbiamente di un approccio diverso, chiedendo di essere affidata a proposte consapevoli e meditate, sulle quali una discussione ampia e approfondita si attivi prima nelle commissioni competenti e poi nelle aule parla- mentari. In ciò ogni forza politica è tenuta a prendere una posizione precisa, assumendosene la responsabilità nei confronti dell’elettorato di riferimento; e in ambito parlamentare chiamando i gruppi ad un dovere di coerenza, che lasci spazi limitati a casi di coscienza e ad opinioni motivate di dissenso. Non è accettabile che una riforma di tale portata sia affidata ad una imboscata parlamentare e cioè alla presentazione in aula di un emendamento ad …

"Unioni civili subito: lo chiede la Consulta", di Sergio Lo Giudice

Unioni civili subito: lo chiede la Consulta Dopo la storica sentenza contro il divieto di fecondazione eterologa previsto dalla legge 40, la corte costituzionale sferza di nuovo il parlamento. Stavolta, come aveva già fatto con la sentenza 138 del 2010, sull’assenza di una legge che riconosca giuridicamente il diritto fondamentale delle coppie dello stesso sesso ad una vita familiare. La Consulta doveva decidere sulle sorti del matrimonio di Alessandra e Alessandra. Una coppia etero-sessuale sposata come tante, fino alla decisione di lui di guardarsi dentro fino in fondo e, grazie anche al sostegno e all’amore della moglie, di intraprendere il percorso di cambio anagrafico di sesso previsto dalla legge 164 del 1982. Per poi iniziare, sempre a fianco a sua moglie, un’altra battaglia, questa volta nelle aule giudiziarie, per opporsi allo scioglimento del proprio matrimonio, imposto da un tribunale. La Corte ha detto che quello scioglimento è illegittimo e che la legge 164, salutata a suo tempo come una norma avanzata sul diritto all’identità di genere delle persone transessuali, é incostituzionale nella parte in cui …

"Tra fine vita e ipocrisie di Stato", di Michele Ainis

Fra i troppi ministeri ospitati dal nostro troppo Stato, ce n’è invece uno di cui s’avverte la mancanza: il ministero della Sincerità. Se mai venisse istituito, ecco il nome giusto per dirigerlo: Giuseppe Saba. Non è giovane (87 anni), non è donna, ha perfino un titolo di studio (era ordinario di Anestesiologia). Peccati imperdonabili, alle nostre latitudini. Ma il peccato più grave l’ha commesso qualche giorno fa, rilasciando un’intervista a L’Unione Sarda . Dove candidamente ammette d’avere aiutato un centinaio di malati terminali, per farli morire senza sofferenze. Dove pronunzia a voce alta la parola tabù: eutanasia. Dove denuncia l’ipocrisia verbale di chi la chiama «desistenza terapeutica», come se non ci fosse in ogni caso una spina da staccare. E dove infine racconta che la dolce morte costituisce una pratica diffusa, diffusissima, nei nostri ospedali. Si fa, ma non si dice. Lui invece l’ha detto. Non che la notizia ci colga alla sprovvista. Lo sapevamo già, lo sa chiunque abbia assistito all’agonia di un amico o d’un parente, con i medici che armeggiano dentro una …

"I 700 giorni di Zeinat la farmacista di Homs che sfidò la guerra con i libri e il digiuno", di Alberto Stabile

È sopravvissuta all’assedio di Homs mangiando piantine e leggendo libri e ripetendosi, per farsi coraggio, «domani finirà ». Invece, il supplizio medievale di Zeinat Akhras, una farmacista di 65 anni, e dei suoi due fratelli, Anas e Ayman, commercianti, è andato avanti per 700 interminabili giorni, quanto è durato l’assedio degli antichi quartieri cristiani di Homs da parte dell’esercito siriano, per stanare i ribelli che vi si erano asserragliati. Durante tutto questo tempo, per non deprimersi, Zeinat ha persino rinunciato a guardarsi allo specchio per non vedere il fantasma, tutto pelle ed ossa, in cui s’era ridotta. E ancora oggi, un mese dopo la fine del blocco, Zeinat pesa soltanto 38 chili, appena quattro in più dei 34 che pesava alla fine dell’assedio, e 20 in meno rispetto ai 58 chili dell’inizio della guerra. Ma il suo spirito non ha ceduto. Non quando ha visto il suo universo restringersi terribilmente fino a comprendere soltanto la cucina e il soggiorno della sua casa. Né quando, a furia di sfamare i ribelli, le provviste accumulate per tempo …

"Dalla Finanza ai servizi segreti la cordata dei Pollari boys", di Carlo Bonini

Nell’arco di soli sette giorni, cadono nel disonore dell’accusa di corruzione due generali di corpo d’armata: Emilio Spaziante e Vito Bardi. Il secondo succeduto al primo a settembre scorso nell’incarico di Comandante in seconda del Corpo, il più alto gradino di carriera. Nell’arco di sette giorni, dal saccheggio del Mose al baratto napoletano sulle verifiche fiscali, si ripropone la saga nera di una congrega di altissimi ufficiali e del loro ramificato sistema di relazioni che ha trasformato le guardie in ladri e i ladri in guardie. Spaziante, come Bardi, sono oggi i campioni e l’esito di una stagione che ha il suo atto fondativo alla fine degli anni ‘90. Quando un brillante e giovane ufficiale di nome Nicolò Pollari stringe un patto che è insieme di fedeltà e potere con un gruppo di altrettanto giovani ufficiali, per lo più gravitanti nel II Reparto del Comando Generale (l’Intelligence del Corpo), e la cui posta in palio è prendersi la Guardia di Finanza. Pollari è tanto ambizioso quanto politicamente spregiudicato. Comincia flirtando con un pezzo dell’ex Pci, …

"Casal di Principe sceglie il sindaco anti-camorra “Riparto da don Diana”, di Conchita Sannino

Ha vinto ancora lui, contro Gomorra. Ma ci sono voluti venti anni e tre scioglimenti antimafia. Renato Natale, 64 anni, medico, esponente di Libera, è di nuovo sindaco a Casal di Principe, 20mila abitanti, epicentro dell’impero del clan dei casalesi. «La mia parola d’ordine? Lo Stato. Che sanziona, ma che sa anche stare al fianco dei cittadini migliori». È la nemesi del potere criminale, quattro lustri dopo la breve primavera di Casale. Eletto al ballottaggio con il 68,3 e due liste civiche (contro le quattro liste e il 31,7 del rivale omonimo, Enricomaria) il primo cittadino aveva già governato per dieci mesi, dal ’93 al ’94, poi costretto a dimettersi per il voto contrario della sua maggioranza, dopo l’esecuzione mafiosa del parroco Peppino Diana. Un risultato che provoca entusiasmo: dalla Bindi, a Saviano (che twitta: «Casal di Principe è in una nuova era») a Nichi Vendola (che parla di «riscatto e futuro migliore» e lancia l’hashtag #tuttanatastoria). Allora, dottor Natale, da dove ricomincia? «Qualcosa avevamo avviato. E mi piace pensare, come diceva Troisi, che posso …

"Le sette regole degli appalti puliti", di Gianluigi Pellegrino

Le infrastrutture sono vitali per l’Italia. Risanamento ambientale, ferrovie, acquedotti. La corruzione avvelena l’aria che respiriamo. Ci presenta un ricatto inaccettabile: rinunciare allo sviluppo o sopportare il cancro. Correggere ciò che non va è ovviamente possibile. Ma mentre si discute dei poteri di Raffaele Cantone bisognerebbe prima evidenziare alcuni aspetti dell’”anomalia italiana”. UNO . La parolina magica. In Europa, “discrezionalità amministrativa” vuol dire procedure adeguate per opere moderne e complesse. Da noi invece è la parola magica che apre la porta dell’arbitrio. Quando per una grande opera c’è già un progetto esecutivo non modificabile, la discrezionalità non dovrebbe applicarsi. Invece l’aggiudicazione avviene spesso con criteri impalpabili, inutili per l’opera e buoni solo per avere mani libere per scegliere l’aggiudicatario. 2. La nebbia sull’esecuzione. Peraltro sono noti anche i rischi delle offerte con il 50% di sconto. Si punta su varianti e riserve esecutive, con relativi ritardi e lievitazione dei costi. Qui, del resto, si agisce all’ombra di un rapporto negoziale senza più concorrenti tra i piedi, dove ogni intesa corruttiva è possibile. Ma allora è …