Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

“La nostra ricchezza. L’immigrato fa bene ai conti”, di Adriana Comaschi

Oggi piccola imprenditrice, ieri bambina-soldato in fuga dalla guerra civile. Azeb Gebrewahid ne ha fatta di strada, in tutti i sensi. Da Adua a Bologna, passando per Karthoum e la Svizzera per approdare in Italia come richiedente asilo. Quando è sbarcata a Milano non aveva nulla, neanche una giacca per proteggersi dal freddo di dicembre, nessun appoggio. Ora ha una sua ditta di pulizie, tre dipendenti assunti e diversi stagisti. Italiani e stranieri. Viene da pensare anche a lei, oggi che l’ampio dossier statistico sull’immigrazione 2013, a cura del Centro studi IDOS, certifica al di là di luoghi comuni e dibattiti pregiudiziali che gli immigrati sono una ricchezza per il Belpaese. Nel dettaglio: nel 2011, lo Stato italiano tra contributi e tasse ha incassato da cittadini stranieri 13,3 miliardi, a fronte di 11,9 miliardi di spese sostenute per loro. Il che dà un saldo netto di 1,4 miliardi. Spese peraltro concentrate sulla gestione delle emergenze, tra Cie («non devono essere una pena per gli irregolari», ha commentato proprio ieri il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge) …

“La colpevole assenza dei padri diventati incapaci di educare”, di Matteo Lancini

Docente Facoltà di Psicologia Milano-Bicocca I comportamenti delle adolescenti di Roma testimoniano in maniera evidente la «grande assenza» paterna. I dialoghi tra madre e figlia spingono a chiedersi dove fosse il padre, che funzione genitoriale svolgesse e perché non intervenisse. La crisi dell’autorità paterna, ormai sancita da decenni, apre importanti questioni. La ricontrattazione familiare ha avuto come esito una ridefinizione della figura materna, divenuta «acrobata» proprio per la straordinaria capacità di integrare funzioni tradizionali con più moderne competenze educative e professionali. Se possibile, per il padre la questione è più complessa. Da quando la crescita del bambino non avviene sotto la regia del modello educativo della colpa e della punizione somministrata per limitare il figlio nell’espressione di sé, il padre è alla ricerca di una nuova identità di ruolo. I papà talvolta si commuovono nell’incontro precoce con il figlio, prima davanti all’ecografia e dopo in sala parto. Si inginocchiano ad altezza di bambino per adorarlo e per giocare, lo adagiano nella carrozzina o nel seggiolino della bicicletta per una passeggiata metropolitana che dona felicità al …

“A trentacinque anni dalla legge gli aborti sono più che dimezzati”, di Mariella Gramaglia

Ha trentacinque anni. Quasi metà di una vita. Odiata, amata, combattuta, difesa, la legge 194 per l’interruzione di gravidanza, nella forma, è rimasta uguale a se stessa, ma nella sostanza? Dall’anno del rapimento di Aldo Moro e dell’elezione di Sandro Pertini al Quirinale a quello di Beppe Grillo e delle larghe intese, che tipo di acqua è passata sotto i ponti? Le donne italiane studiano di più, hanno una vita sociale e lavorativa più intensa e meno falsi pudori: da ragazze è facile che chiedano consiglio alla madre, da adulte al medico o all’amica più saggia. Un dato per tutti per dire quanto l’istruzione sia importante per usare bene la contraccezione e prevenire una gravidanza indesiderata: il tasso di abortività fra le laureate è del 6 per mille, fra le donne che hanno solo la licenza elementare del 20 per mille. Ma guardiamo più da vicino i numeri che compongono l’affresco generale. Prima di tutto si abortisce molto di meno. Nel 2012 abbiamo raggiunto il minimo storico: 105.968 interruzioni, meno 4,9% rispetto al 2011, meno …

Storie di uomini violenti: «L’ho picchiata, aiutatemi», di Adriana Comaschi

Ma era solo uno schiaffo. Lei sa che la sera torno stanco e continua lo stesso a stressarmi». «Quando mio figlio mi ha detto ‘papà basta fai piano’ ho capito che così non potevo andare avanti». «È vero l’ho aggredita, ma l’ho fatto per difendermi». Bisognerebbe provare a immaginarle, le espressioni dei centinaia che negli ultimi anni hanno bussato alla porta dei (pochi, 14 in tutta Italia) centri di ascolto per uomini che maltrattano le donne. Nessuno di loro si percepiva come un violento. Italiani e stranieri, dai 35 ai 75 anni – «ma ultimamente colpisce la violenza anche tra ragazzi giovani» -, di tutte ma proprio tutte le estrazioni sociali. C’è il militare che butta a terra la moglie davanti alla bimba, e si spaventa del suo spavento, «oddio non pensavo di poter fare una cosa del genere». C’è il professionista esasperato, «non ne posso più dei litigi con la mia compagna», preoccupato di avere perso il controllo. Loro si sono fermati in tempo. Ma c’è anche il lavoratore marocchino, che solo dopo mesi …

“Patti di convivenza” i notai provano il rilancio”, di Francesco Grignetti

Anche i notai, nel loro piccolo, si irritano. Di fronte a una politica assolutamente incapace di venire a capo di questioni importanti, come il regime delle unioni di fatto, e visto che di una nuova legge su questo fronte non se ne vede traccia, il consiglio nazionale del notariato ha deciso un’iniziativa eclatante: il 30 novembre, sabato, in ogni capoluogo di provincia il locale consiglio distrettuale del notariato terrà le porte aperte ai cittadini per spiegare il senso e i vantaggi dei contratti di convivenza. L’hanno chiamato «Contratti di convivenza Open Day». Vuole essere una giornata di provocazione. Il contratto di convivenza non sostituirà mai un «Pacs» o un «Dico». Più banalmente, il contratto di convivenza è uno strumento poco noto che è già previsto dalle leggi e che può servire a una coppia di fatto per regolamentare alcune materie di reciproco interesse: l’acquisto di beni in comune, la gestione delle spese ordinarie e straordinarie, la disciplina dei doni ricevuti, i rapporti economici e patrimoniali, eventuali diritti maturati dalla coppia di fatto. Con il contratto …

Scuola, Ghizzoni “Formazione per i docenti sul rispetto dell’altro”

Grazie al gruppo Pd, inserito nel dl Scuola l’attualissimo tema dell’educazione al rispetto. La scuola italiana, d’ora in poi, avrà gli strumenti per poter educare gli studenti al rispetto dell’altro, contro ogni stereotipo, compresi quelli di genere. Grazie al lavoro del gruppo Pd, infatti, è stato inserito tra gli ambiti di formazione scolastica dei docenti anche quello delle competenze “relative all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere”. “In accordo – spiega la vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera Manuela Ghizzoni – con la normativa introdotta con il dl contro il femminicidio. Perché per cambiare il costume occorre costruire una nuova mentalità, a partire proprio dalla scuola e dalle nuove generazioni”. E’ un tema che sta molto a cuore ai genitori, come recenti fatti di cronaca locale hanno dimostrato: d’ora in avanti la scuola italiana avrà gli strumenti per poter educare gli studenti anche al rispetto dell’altro, delle diversità e delle pari opportunità di genere, come peraltro già previsto dalla recente legge sul femminicidio. E’ infatti grazie al lavoro del gruppo …

“Lasciata sola contro i boss ecco perché non sono più un sindaco della Locride”, di Attilio Bolzoni

Perché è tornata a fare la farmacista? «Perché non mi sentivo più libera di fare il sindaco». Perché continua a vivere nella Locride? «Perché non saprei vivere altrove». Cos’è oggi la sua Calabria? «Una terra lunga lunga e vuota vuota dove i giovani se ne vanno perché la trovano ostile». E non solo loro. «Dal 2000 ci sono stati più di mille atti intimidatori contro amministratori locali calabresi », ricorda Maria Carmela Lanzetta, per sette anni sindaco di Monasterace, ultimo paese della provincia di Reggio sul mare Jonio dove lei — perseguitata dai boss della ’ndrangheta e dai suoi complici — è una di quei personaggi che vorrebbero «una rivolta per cambiare tutto» e sotterrare «la politica del malaffare». Di passaggio per Roma, si porta sempre dietro i fedeli carabinieri della scorta e una delusione per come vanno le cose in fondo a un’Italia sempre più lontana. «Molti non l’hanno ancora capito, ma non occuparsi della Calabria vuol dire non occuparsi dell’intera nazione», dice. Quando ha conosciuto per la prima volta la ’ndrangheta? «Vengo da …