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Femminicidio, ok della Camera. Il dl passa all’esame del Senato

Il testo, approvato a Montecitorio con 343 sì e 20 astenuti, dovrà essere approvato da Palazzo Madama che avrà pochi giorni per convertirlo: scade, infatti, il 14 ottobre. I sì sono arrivati da Pd, Pdl e Scelta Civica. M5s motiva l’astensione: “Non votiamo un decreto fritto misto”. Dopo scontri e polemiche la Camera ha approvato il decreto legge sul femminicidio con 343 sì, nessun no e 20 astenuti. I sì sono arrivati da Pd, Pdl e Scelta Civica. La Lega e il M5s si sono astenuti, mentre Sel non ha partecipato al voto (i deputati sono usciti fisicamente dall’Aula). Il provvedimento passa ora al Senato per un via libera rapido. Palazzo Madama, infatti, avrà pochi giorni per convertirlo, in quanto il provvedimento va approvato entro il 15 ottobre. Moltissimi gli emendamenti che rischiano di non farlo passare, ma il ministro delle Pari Opportunità, Cecilia Guerra, a RNews si dichiara fiduciosa: “Ormai abbiamo anche la copertura economica, siamo determinati perchè la proposta è un notevole passo, in ogni caso andremo avanti”. Donatella Ferranti (Pd), relatrice del …

“Così ho preso la laurea vendendo accendini”, di Paolo Griseri

È malleabile, resistente, sottile. Soprattutto, è adattabile. «Dici che è per questo che l’ho scelto? Perché il grafene somiglia a me?». Con un largo sorriso Rachid spiega la sua tesi di laurea in ingegneria civile. Titolo: «Il grafene e le sue potenzialità». Ognuno ha potenzialità insospettate. «Il grafene può adattarsi a molte situazioni: è resistente, è un foglio sottilissimo che puoi adagiare su ogni superficie. Resiste per questo, perché non si impone ma accetta la realtà». Come te? «Come me, che vendo i fazzoletti di carta per pagarmi gli studi. E stringo i denti da quattordici anni, da quando sono arrivato su una vecchia golf dal Marocco». Ora che ha in tasca la laurea triennale, gli rimane un sogno: «Abbandonare presto la vetrina, vivere d’altro». La vetrina è quella cascata di ninnoli che ricopre la sua spalla sinistra e che lui cerca di vendere ai passanti. Quanto rende la vetrina? «Se riesci a piazzare qualche foulard e non solo i fazzoletti di carta e gli accendini, puoi arrivare a 30 euro al giorno. Ma spesso …

“Quella terza età ultimo baluardo del welfare”, Chiara Saraceno

Gli attivissimi giovani-vecchi di Voghera, gli ultrasessantacinquenni che stanno bene in salute e si dividono tra attività ludico-formative e attività di sostegno sia ai famigliari che ad altri membri della comunità, sono forse gli ultimi beneficiari di un’economia in crescita e di un welfare relativamente generoso con i pensionati — almeno quelli che potevano vantare una storia lavorativa e contributiva regolare. Sono gli ultimi ad aver potuto andare in pensione con il sistema retributivo, che garantiva il mantenimento del tenore di vita. Allo stesso tempo, sono i primi a dover fronteggiare come fenomeno diffuso e non occasionale, o eccezionale, i bisogni dei grandi anziani ed insieme le domande di aiuto — economico, di cura dei più piccoli, che provengono dalla generazione più giovane: dove più mamme sono occupate, ma il lavoro e i redditi di uomini e donne sono diventati più insicuri. Sono protagonisti esemplari di che cosa possa voler dire un “invecchiamento attivo” che non sia ristretto solo ad un prolungamento della vita lavorativa, ma anche che non si realizzi solo in attività di …

Viaggio nel Centro della vergogna: «Ho visto gli orrori nel Cie di Lampedusa», di di Khalid Chaouki*

«Racconteremo e non saremo creduti», così scrisse Primo Levi, testimone e vittima delle atrocità naziste, per significare l’enormità del male che aveva colpito il suo popolo; ebbene noi, davanti alla tragedia che si consuma nel nostro Mediterraneo, diventato il più grande cimitero a cielo aperto, di fronte ai racconti di questo orrore e a quello che ho potuto vedere con i miei occhi a Lampedusa, insieme ai miei colleghi parlamentari e alla Presidente della Camera Laura Boldrini, non posso stare in silenzio. Il Centro di accoglienza di Lampedusa è in condizioni disumane. E tutti oggi devono sapere il livello di degrado e inciviltà a cui siamo arrivati come Italia e come Europa. Tutti. Appena entrato nel Centro di accoglienza di Lampedusa non credevo ai miei occhi quando Mustafa, signore siriano sulla cinquantina mi ha preso per mano e mi ha trascinato sotto un albero davanti a una brandina: «Vedi, questa è mia figlia ed è incinta al quinto mese. Abbiamo attraversato il mare, siamo scappati da Assad. Non vorrei perdesse suo figlio proprio qui a …

“Kebrat, la ragazza dai ricci neri”, di Massimo Gramellini

Pubblichiamo il testo della ’Buonanotte’ data domenica sera da Massimo Gramellini ai telespettatori di “Che tempo che fa” su RaiTre. Questa sera vi racconterò la storia di Kebrat, una ragazza di 24 anni con i capelli ricci, di un nero che tende al rosso. Giovedì mattina, credendola senza vita, l’hanno adagiata sulla banchina del porto di Lampedusa accanto ai cadaveri, avvolta come un pacco regalo in un foglio di alluminio dorato da cui spuntavano solo le braccia unte di nafta. Aveva la pancia talmente gonfia di acqua e gasolio che, oltre che morta, sembrava incinta. Poi all’improvviso Kebrat ha aperto gli occhi e dopo una corsa in elicottero è approdata in un ospedale di Palermo. Tutta tremante, con un filo di voce dietro la mascherina dell’ossigeno, ha raccontato a un’infermiera la sua avventura. Kebrat è scappata dall’Eritrea con un gruppo di amici. È scappata da un dittatore sanguinario che spedisce i dissidenti a lavorare in miniera come schiavi e ha trasformato l’antica colonia italiana in un carcere dove le guardie di frontiera sono autorizzate a …

Lo «Stato d’arrivo» non resti solo, di Vincenzo Cesaro*

Mentre assistiamo sgomenti all’ennesima tragedia che ha visto morire nelle acque di Lampedusa centinaia di persone in fuga dalle proprie terre nel tentativo di raggiungere le nostre coste, diventa sempre più necessario, doveroso e urgente un intervento non solo su scala europea ma anche su quella globale. In particolare a livello europeo diventa improrogabile rivisitare le norme di Dublino, in base alle quali è il primo Stato d’arrivo quello che deve farsi carico dei profughi. Di conseguenza l’Italia, per la sua posizione geografica, ne risulta oggettivamente penalizzata. La Commissaria europea agli Affari interni, Cecilia Malmström, ha assicurato di volere sostenere l’Italia nel far fronte a tali situazioni. Lo stesso premier Enrico Letta ha richiesto fermamente l’intervento della Ue e ha affermato che intende modificare le politiche migratorie nel corso del semestre di presidenza italiana. Anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha sollecitato una maggiore collaborazione, in quanto l’Italia non può assumersi da sola l’onere degli sbarchi. La posizione di Papa Francesco è chiara e decisa: in luglio a Lampedusa ha denunciato la “globalizzazione dell’indifferenza”. Lo …

“L’assurdo destino dei migranti: o muoiono o vengono indagati”, di Manuela Modica

Se non arrivi sul fondo sabbioso delle acque italiane, se sopravvivi alla morte, hai commesso un reato: sei un criminale. E il nome che non entra nella lista dei cadaveri da inviare nei cimiteri disponibili, verrà impresso nei fascicoli delle procure. Quella di Agrigento li ha incriminati per reato di immigrazione clandestina tutti e 155 ma non c’era altro da fare secondo la legge Bossi – Fini. Dopo la tragedia, dopo il dolore, questa assurda beffa. «Dovuta», come dicono i giudici, che hanno solo quella legge a cui fare riferimento. Le braccia che li hanno afferrati dal mare e la lunga mano della giurisprudenza italiana: il paradosso di Lampedusa è questo. E non lascia margini: «È un fatto obbligato, per cui questi naufraghi, come tutti i migranti che entrano con queste modalità nel territorio italiano, sono denunciati per immigrazione clandestina», il procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo ha solo esercitato l’obbligo dell’azione penale. Una beffa per i superstiti ma anche per i soccorritori: «Ora vogliono denunciarmi? Sequestrarmi la barca perche abbiamo salvato delle persone? Vengano …