Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Più donne in Parlamento e nei cda grazie alle leggi e alla loro tenacia. Una ragione per una festa diversa, oggi, nell’Italia delle diseguaglianze", di Vera Schiavazzi

Nel giorno della Festa della Donna, c’è un genere di banca dati che vale più di qualunque altro. È quello che contiene le coordinate di signore pronte a prendere il potere, o almeno a provarci, entrando come un fiume in piena in migliaia di consigli di amministrazione piccoli e grandi, così come hanno appena invaso il Parlamento e potrebbero fare in ogni futura elezione. La Banca d’Italia, che nel 2012 aveva scelto di dedicare il capitolo “a tema” della relazione del Governatore proprio a questo argomento, ha lavorato per un anno, in collaborazione con la Consob, per “contare” le donne già entrate nei consigli di amministrazione, registrando un leggero aumento dal 10 all’11 per cento, quasi certamente collegato all’impulso ad adeguarsi alla legge del 2011 sulle “quote rosa” nelle società quotate e in quelle controllate da azionisti pubblici. A Milano, in poco più di un anno e mezzo di lavoro della giunta guidata da Giuliano Pisapia, le donne nei sono salite dal 27 al 45 per cento. E due settimane fa il numero delle parlamentari …

Le donne sono il motore del cambiamento

Con il 38% alla Camera e il 42% al Senato il PD porta in Parlamento il più nutrito gruppo di donne in Parlamento. “Le donne – ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani all’incontro di presentazione di tutte le nuove elette – sono il motore del cambiamento, un cambiamento che è responsabilità, principio da cui non si prescinde”, e che rappresentano il punto di partenza per “rispondere alla profondità del sommovimento delle democrazie europee, che vanno gestite senza il deperimento della democrazia rappresentativa e l’avvitamento alle ricette di austerità”. “Abbiamo creato dei meccanismi irreversibili di rappresentanza che non saranno più eludibili -ha aggiunto Bersani – e abbiamo fatto girare la ruota in Parlamento, abbiamo più new entries e più donne di Grillo”. Ascoltare la domanda di cambiamento, la disperazione, le proteste – “che pure portano segnali di dinamismo e non solo negatività” – attraverso le capacità e le competenze delle donne, “da sempre più capaci nel capire quali siano i possibili punti di incontro per il necessario avanzamento di sistema che il Paese …

8 marzo, le parlamentari Pd “Rendere l’Italia un Paese per donne”

Nota delle neoelette Manuela Ghizzoni, Maria Cecilia Guerra, Cécile Kyenge e Giuditta Pini. Il nuovo Parlamento è quello con il più alto numero di elette, senatrici e deputate entrate nella massima istituzione democratica che possono, e devono, tentare di rendere l’Italia un Paese davvero per donne. I temi sono tanti: dal lavoro con il suo carico di diseguaglianze alle carenze del sistema del welfare, dalla mancanza di un vero diritto di cittadinanza per tutti fino alla drammatica emergenza della violenza sulle donne. Occorre un deciso cambio di rotta, ma il cambiamento deve essere prima di tutto di tipo culturale. “Ratifichiamo la Convenzione di Istanbul” dicono le nuove parlamentari modenesi del Pd. Ecco la nota congiunta di Manuela Ghizzoni, Maria Cecilia Guerra, Cécile Kyenge e Giuditta Pini: Il cammino per rendere l’Italia un Paese per donne è ancora lungo. Le riforme da affrontare per consegnare agli italiani una democrazia compiuta, che rappresenti donne e uomini, devono partire dal lavoro e dalle carenze del welfare, passando per un diritto di cittadinanza per tutti, per arrivare fino alla …

"Merkel: no alle quote rosa nei consigli delle aziende", di Marco Zatterin

La Germania è pronta a porre un veto all’ingresso della Romania e della Bulgaria nello spazio Schengen, l’area in cui i cittadini dell’Unione (e non solo) possono circolare liberamente. «I nostri cittadini accetteranno l’allargamento solo quando le condizioni fondamentali saranno rispettate», ha tuonato il ministro degli Interni, Hans-Peter Friedrich. Inutile che la Commissione Ue abbia dato il via libera dicendo che coi parametri di accesso Bucarest e Sofia sono in regola. Berlino paventa il diffondersi della corruzione e la migrazione dei Rom. A maggior ragione ora che mancano pochi mesi alla elezioni per il rinnovo del Bundestag. A Bruxelles è sempre più chiaro a molti che l’approssimarsi del voto in Germania sta agitando più del dovuto il processo di integrazione comunitaria. I segnali sono molteplici. Già in dicembre si è assistito all’annacquamento del rafforzamento dell’Unione monetaria, in quel caso la cancelliera Merkel ha tenuto a distanza ogni tentazione di mutualizzazione e lassismo sul fronte del debito. Era il capolinea di tre anni di prediche rigoriste che hanno avuto un evidente effetto nel peggiorare le relazioni …

"Aumenta la violenza sulle donne", da lastampa.it

I dati del Telefono Rosa: in Italia si connota sempre più sul piano fisico L’autore è il marito (48%), il convivente (12%) o l’ex (23%). È quasi sempre tra le mura domestiche, nel rapporto con il marito o il convivente o l’ex, e avviene sempre di più davanti ai figli, testimoni atterriti che poi a loro volta potranno diventare carnefici. La violenza sulle donne è un fenomeno che in Italia non diminuisce e si connota sempre più come violenza fisica: a testimoniarlo, le 124 donne ferocemente uccise nel 2012 in nome di un «amore» malato e assassino. La violenza fisica aumenta dal 18% al 22%: ma questa non è mai sola poiché la violenza psicologica, le minacce e la violenza economica sono altri comportamenti ad essa connessi. La dipendenza economica risulta un fattore determinante sia nell’espressione della violenza di genere attraverso forti restrizioni economiche e una totale gestione del denaro da parte del partner, sia nel rendere ancora più faticoso, se non impossibile a volte, l’allontanarsi, per la donna, dal contesto violento. I dati annuali …

"Democrazia elettronica, innovazione e rischi. Non siamo ancora una società 2.0", di Tiziano Toniutti

Cittadini sempre più attivi, partendo dalla Rete. Il “5 Stelle” propone un modello di funzionamento basato su referendum online. La politica diventa “partecipata” attraverso piattaforme aperte e web, che poi portano persone reali in Parlamento. Ma è una politica aperta a tutti? Il professor Novelli: “Esiste ancora un’élite digitale”. Grillo: “Sistema in sviluppo” PARTECIPARE, direttamente, “dal basso”. Non più solo elettori, ma protagonisti della vita pubblica di un Paese. Si chiama democrazia partecipativa o diretta, ed è una delle forme contemporanee dell’idea democratica. Che evolve con i tempi e le tecnologie. Accanto all’espressione rappresentativa, ne sorge una che non delega le decisioni al Parlamento, ma coinvolge attivamente i cittadini. Il voto non è più l’unico strumento. Nella democrazia partecipativa il cittadino è chiamato alla formulazione di proposte e alla discussione di pensieri altrui per arrivare a una sintesi. Non nelle Camere, ma nelle case, per le strade e sulla Rete. Un orizzonte civile e politico che cattura lo sguardo. Ma forse non siamo ancora pronti per raggiungerlo. Democrazia, Rete, opportunità, rischi. Se la “libertà è …

"Un patto per cambiare il tempo delle donne", di Barbara Stefanelli

Il Parlamento della XVII legislatura accoglierà molte più donne di quante si siano mai viste nella storia della nostra Repubblica. Le proiezioni di questa vigilia parlano di un balzo: dal 20 per cento in uscita fino a un possibile 38-40. È un’occasione straordinaria rispetto alle blande percentuali di crescita alle quali nel frattempo ci eravamo (quasi) rassegnati, un lungo passo avanti per scavalcare quel fossato che ancora tiene l’Italia al di qua di ogni accettabile frontiera di modernità. Alle donne — e agli uomini — che andranno a sedere in quelle due Camere, che decideranno quale uso fare delle risorse nazionali, vogliamo proporre un’agenda condivisa. Non una lettera di reclamo, non «un lamento» come a volte si dice delle donne (non chiedono, si lamentano). Ma il rilancio di un patto — nuovo, profondamente riformatore — in un Paese che sta finalmente studiando le sue mappe per navigare meglio il futuro. Lavoro. Italia 2013: una donna su due non ha ancora un’occupazione retribuita, troppe possono contare solo su impieghi (e guadagni) precari. Favorire il lavoro femminile …