Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Coppie di fatto, i paletti dell’Europa", di Vladimiro Zagrebelsky

La Corte europea dei diritti umani, decidendo un ricorso contro l’Austria, ha chiarito, con un’importante sentenza definitiva, alcuni aspetti dei problemi che sono discussi in materia di unioni omosessuali. La Corte, come d’abitudine, ha giudicato un caso concreto ma ha anche fatto il punto indicando alcuni principi tratti dalla Convenzione europea dei diritti umani. Convenzione che lega tutti i Paesi del Consiglio d’Europa, Italia compresa. Nei principi affermati non si tratta di una sentenza innovativa, ma anzi essa conferma e sviluppa posizioni ormai stabilizzate nella sua giurisprudenza: giurisprudenza che, come ha più volte affermato la Corte costituzionale italiana, esprime il contenuto dei vari diritti considerati dalla Convenzione che l’Italia si è obbligata a rispettare. Il caso riguardava una coppia omosessuale stabilmente unita. Una delle due donne aveva un figlio, nato da una precedente relazione non matrimoniale con un uomo. Il figlio viveva affidato in via esclusiva alla madre, ma teneva contatti con il padre. La compagna chiedeva di poter adottare quel bambino, così da sottolineare il suo inserimento nella vita familiare instauratasi tra le due …

"Bersani: unioni civili entro un anno. Il leader Pd annuncia anche la legge contro l’omofobia entro i primi sei mesi", di Simone Collini

L’impegno ad approvare una legge sull’omofobia in sei mesi e una sulle unioni civili entro un anno, la conferma che non romperà l’alleanza con Vendola, che anzi vede come «uomo di governo», e poi l’offensiva contro un Berlusconi che «si sente minacciato se si parla di regole» e contro una Lega «che con le famose ronde padane non ha fermato la ‘ndrangeta, che anzi è si è infiltrata nella giunta regionale in Lombardia». Bersani va al rush finale della campagna elettorale senza cambiare registro, deciso a «non raccontare favole» e però annunciando quel che sicuramente farà una volta a Palazzo Chigi. Intanto, per quel che riguarda le alleanze: «Vendola sta governando una Regione, a differenza di quello che pensano tanti altri, io penso a lui come un uomo di governo», dice il leader del Pd a uso e consumo di Monti e soci. «Inutile che mi dicano “con Vendola no”, perché allora vuol dire no con Bersani, punto». Ma soprattutto, il candidato premier del centrosinistra mette in chiaro che non mancherà di fedeltà ai suoi …

"Il ballo e il sangue", di Michela Marzano

Sono milioni le donne scese ieri in piazza per danzare e dire basta a stupri e femminicidio. «Un miliardo di donne violentate è un’atrocità. Un miliardo di donne che danzano è una rivoluzione » si legge sul sito di One Billion Rising. LA MANIFESTAZIONE è una di quelle rivoluzioni pacifiche al servizio della civiltà, affinché le donne cessino di essere trattate come semplici oggetti a disposizione degli uomini. Una rivoluzione capace di portare ad azioni concrete per la prevenzione delle violenze, l’educazione dei più giovani e la tutela delle persone più fragili. Azioni che purtroppo sono ancora troppo timide e inefficaci. In tutto il mondo, infatti, i dati delle violenze contro le donne sono terrificanti, anche se in misura variabile a seconda dei paesi. Come se, indipendentemente dai costumi, dalla cultura e dal credo religioso, le donne continuassero ad essere in balia delle pulsioni maschili. Pulsioni sessuali o brutali. Pulsioni distruttive, come direbbe Freud, che si scatenano quando vengono meno le dighe psichiche della civiltà e della cultura, e sembra normale e scontato che certe …

Violenza donne, Ghizzoni “La prevenzione parte dalla scuola”

La Presidente della Commissione Cultura e candidata Pd partecipa a One billion rising. Anche la deputata Pd Manuela Ghizzoni partecipa, a Modena, in piazza Grande, al flash mob collettivo organizzato nell’ambito della manifestazione di protesta internazionale “One billion rising”. Le donne di tutto il mondo ballano in piazza per dire basta alla violenza e ai soprusi ai loro danni. E la prevenzione deve cominciare dalla scuola, primo luogo dove cominciare ad abbattere gli stereotipi attraverso la conoscenza. “È il momento del protagonismo, è il momento della denuncia di un contesto culturale maschilista e ipocrita e di una politica che ha mostrato inadeguatezza e colpevole disattenzione, è il momento di usare anche i nostri corpi per dire basta, perché non siano più violati. – lo dichiara la deputata del Pd Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati, annunciando la propria adesione alla manifestazione “One billion rising – No more violence! Stand up and Dance” e la partecipazione al flash mob a Modena. – La violenza sulle donne, anche in Italia, non può più …

Un ballo in piazza contro la violenza “Così noi donne diciamo basta”, di Francesca Caferri

È uno dei volti più noti della world music mondiale, uno dei volti più noti dello show business in Europa e negli Stati Uniti. La fama la deve al suo talento e anche alla sua famiglia: suo padre era il famoso musicista indiano Ravi Shankar, il più grande virtuoso di sitar degli ultimi cento anni, come scrisse la stampa a dicembre quando morì, l’ispiratore della svolta spirituale dei Beatles grazie alla sua amicizia con George Harrison. Anoushka Shankar avrebbe potuto rimanere tranquilla nella sua bella casa londinese, fra gli strumenti che le ha lasciato il padre e i tanti premi raccolti insieme a lui. Ma non ha esitato a usare la sua fama perrichiamarel’attenzionesuun problema che conosce da vicino, quello della violenza sulle donne. «Quando ero piccola, sono stata molestata da un uomo di cui i miei genitori si fidavano. Anche per questo vi chiedo di scendere in piazza e ballare contro la violenza », ha detto in un video diffuso via Internet in tutto il mondo. Così Anoushka è diventata testimonial di “One Billion …

"L’Internazionale del ballo per difendere le donne", di Adriano Sofri

Dunque domani donne e uomini di tutto il mondo – “un miliardo” – balleranno nelle strade e nelle piazze per dire no alla violenza contro le donne. Mettiamo insieme qualche notizia recente. In India, dopo l’episodio atroce dello stupro di branco della studentessa “Amanat”, morta dopo tredici giorni di agonia, le donne che chiedono il porto d’armi per difesa personale si sono moltiplicate bruscamente. È entrato in funzione il primo tribunale composto di sole donne per giudicare crimini contro le donne. In Italia, dove le uccisioni di donne sono pressoché quotidiane, le cronache hanno registrato due omicidi compiuti da donne, sul marito e sull’amante; nel secondo caso dopo anni di angherie. La cronista che ne ha riferito ha scritto, senza virgolette, “maschicidio”, a ragione (si può prevedere che il termine solo apparentemente neutro di “omicidio”, per non dire di “uxoricidio”, sia destinato a uscire dal lessico comune, e forse anche da quello giudiziario, quando si tratti di un uomo che uccide una donna o viceversa). Ancora, secondo le cronache, un uomo che ha tentato efferatamente …

Violenza sulle Donne Diciamo «Mai Più», di Gian Antonio Stella

«Le mogli leccano il pavimento della chiesa per dimostrare di non aver perduto l’onore». È passato quasi mezzo secolo da quel titolone su «Amica» che lanciava un reportage di Vittorio Lojacono sul tema: «Gli uomini continuano a considerare le donne esseri inferiori». Mezzo secolo. Eppure, pezzi di quell’Italia ancora immersa nel passato, e peggio ancora compiaciuta di esserlo, ce li siamo tirati dietro. Lo capisci leggendo «Questo non è amore. Venti storie raccontano la violenza domestica sulle donne», 269 pagine, 16,50 euro, pubblicato da Marsilio. Un’opera collettiva messa insieme da giornaliste, giudici, psicologhe, docenti universitarie che ruotano intorno a «La 27ª ora», lo spazio di Corriere.it che prende il nome da una ricerca della Camera di commercio di Milano da cui emerse che, con la sovrapposizione di più ruoli e mestieri, «la giornata delle donne sembra durare 27 ore». Non è una collezione di poverette assassinate, la trama del libro. Tranne quella di Veronica, uccisa con una pallottola alla nuca («o mia o di nessuno») dal suo ex fidanzato e ricordata dalla mamma Clementina Iannello …