Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

“Il diritto imbavagliato”, di Giovanni Valentini

Al riparo del voto segreto, come chi lancia il sasso e nasconde la mano, il Senato della Repubblica si appresta dunque ad approvare lunedì con una maggioranza trasversale la nuova legge sulla diffamazione a mezzo stampa, contro i giornalisti e soprattutto contro i cittadini. Cioè contro il loro diritto fondamentale, sancito dalla Costituzione, di essere informati compiutamente, senza remore e senza reticenze. Un diritto irrinunciabile, su cui si basa la stessa vita democratica. Il ricorso allo scrutinio segreto è già di per sé un indice rivelatore delle intenzioni e degli obiettivi che si propongono gli artefici di questa legge-bavaglio. Da una parte, perseguire con il carcere i giornalisti che, nell’esercizio del loro mestiere, compiono involontariamente una diffamazione; dall’altra, intimidire l’intera categoria, per proteggere i privilegi e le malefatte della casta. Si tratta, evidentemente, di una vendetta, di una ritorsione, di una rappresaglia, nei confronti di un’informazione libera e indipendente che ha osato denunciare il malcostume e il ma-laffare generalizzato del ceto politico. Non a caso, e spiace rilevarlo, un capofila di questa operazione è stato …

“Donne e lavoro l’Italia è in serie B”, di Flavia Amabile

Al lavoro quanto ai pari diritti uomo-donna, superano l’Italia anche Kenya e Brasile L’Islanda ottiene la prima posizione. «Essere donna in Italia è motivo di differenziazione, è un ostacolo oggettivo», dirà stasera il ministro Elsa Fornero agli italiani durante la trasmissione «Porta a Porta» registrata ieri. E la conferma è in tutte le cifre pubblicate. Le ultime arrivano dai dati Inps presenti in un’analisi del coordinatore generale statistico attuariale dell’istituto, Antonietta Mundo. Nel 2011 la retribuzione media annua lorda dei dipendenti privati (esclusa l’agricoltura) è stata di 21.678 euro per le donne contro i 30.246 euro degli uomini. Quasi un terzo in meno, lo svantaggio è del 28,3%, come è stato sottolineato durante il convegno sulle «Donne al lavoro» promosso dal Centro studi Progetto Donna, in collaborazione con Abbott e il patrocinio del ministro del Lavoro e delle politiche sociali con delega alle Pari opportunità. Non è l’unico dato inquietante. Secondo il Global Gender Gap 2012 del World Economic Forum pubblicato un mese fa, le donne italiane si piazzano all’ottantesimo posto su 135 Paesi, vivendo …

“L´ultima legge ad personam per bloccare la sentenza Mondadori Ma il governo da l´altolà al Pdl”, di Alberto D’Argenio

Il Pdl cerca di forzare i codici di procedura, di stravolgere il principio secondo il quale dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione una sentenza civile o penale passa in giudicato. Lo fa con un emendamento al decreto Sviluppo presentato ieri a Palazzo Madama da drappello di senatori berlusconiani. La norma – retroattiva – vuole introdurre “un quarto grado di giudizio”. Il Partito democratico insorge. Il governo si schiera contro. Ma il sospetto che emerge, non solo tra i partiti ma anche in ambienti governativi, è che l´emendamento rappresenti solo l´ultima legge “ad personam” per tutelare gli interessi di Silvio Berlusconi. Ancora una volta un tentativo di cambiare il diritto per salvare il Cavaliere da processi e condanne. Passate e future. A partire dalla sospensione del pagamento di 560 milioni alla Cir di Carlo De Benedetti per il Lodo Mondadori (attesa a breve la pronuncia della Cassazione). «A tutti è venuto il sospetto che l´ex premier l´abbia fatto proprio per questo», è la denuncia che dei democratici in Senato. Il testo presentato ieri dai senatori …

Pier Luigi Bersani: “Basta tagli alla sanità. No a nuovi ticket”, di Cesare Fassari

Alla vigilia del primo turno delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato premier del centro sinistra alle prossime elezioni politiche, abbiamo intervistato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Abbiamo parlato di tagli alla sanità, di federalismo, di industria del farmaco e di farmacie, sui cui Bersani intervenne fortemente già nel 2006, quando da ministro dello Sviluppo Economico diede il via alle prime liberalizzazioni e alla nascita delle parafarmacie in Italia. Un processo che ha subìto un’ulteriore spinta anche da parte del Governo Monti. Ma per Bersani non è ancora abbastanza. Ma se per le farmacie e la distribuzione del farmaco Bersani pensa a nuovi interventi di liberalizzazione, quando si parla di Servizio sanitario nazionale la sua posizione resta salda nella difesa dell’assetto nato con la legge 833 del 1978. “Teniamoci stretta la sanità pubblica”, afferma dicendo “stop” ai tagli drastici di questi anni perché “siamo arrivati a una soglia oltre la quale non è possibile andare”. Ma dicendosi convinto che ci sia ancora molto lavoro da fare sul versante della riorganizzazione, della …

“La storia di Leonardo non deve ripetersi”, di Anna Serafini

Il 20 novembre è una giornata memorabile perché celebra l’approvazione da parte dell’ONU, della carta dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Era il 20 novembre 1989. E la Carta Onu è stata la Convenzione Onu più ratificata dai Paesi del mondo, compresa l’Italia. Da allora molte cose sono cambiate e indubbiamente è cresciuta la consapevolezza che i bambini e gli adolescenti hanno diritti propri, dentro e fuori la famiglia. Ma i dati ci segnalano ancora molte carenze. L’Italia è agli ultimi posti dei Paesi dell’ Unione europea per la spesa per la famiglia e l’infanzia: si spende solo 1’1,2% del Pil rispetto al 2.1 nella Ue a 15 e il 2.0% nella Ue a 27. Non solo, secondo i parametri dell’Ue, i bambini e ragazzi del nostro Paese a rischio di povertà sono il 24,4% del totale, il tasso più elevato della Ue. E il 70 % dei bambini e adolescenti poveri vive nel Mezzogiorno. Oltre alle limitate e inefficaci risorse, la spesa e i servizi per l’infanzia segnalano grandi differenze di standard e qualità, a …

“Malala e Savita il Medioevo è oggi”, di Moises Naim

Malala Yousafzai e Savita Halappanavar. Non è uno scioglilingua. Sono i nomi di due persone che non potrebbero essere più diverse, non potrebbero avere meno cose in comune. Ma a queste due persone sono accadute cose che mettono in risalto aspetti tragici e al tempo stesso incoraggianti del nostro mondo di inizio XXI secolo. Malala Yousafzai, pachistana, ha 14 anni. Un mese fa, mentre tornava a casa con lo scuolabus, è stata colpita da un proiettile che le ha attraversato la testa e il collo andando a finire nella spalla. È miracolosamente sopravvissuta e ora è in convalescenza in un ospedale del Regno Unito. Il suo peccato? Battersi in favore dell’istruzione delle bambine. Ehsanullah Ehsan, portavoce dei Taliban pachistani, ha rivendicato la paternità dell’attentato spiegando che Malala «è il simbolo degli infedeli e dell’oscenità », e ha messo in chiaro che se dovesse sopravvivere «riproverebbero a ucciderla». Hanno minacciato anche suo padre, Ziaudinn, che accusano di averle lavato il cervello. La prima prova di questo lavaggio del cervello si è vista quando Malala, a soli …

“Meno divieti per le coppie. La legge 40 riscritta dai giudici”, di Luigi Ripamonti

Giovedì scorso il tribunale di Cagliari ha disposto che una struttura pubblica assicurasse diagnosi preimpianto e analisi genetica a una coppia fertile che ne aveva fatto richiesta, perché portatrice di una malattia genetica trasmissibile. Si tratta dell’ennesimo intervento di un tribunale sulla legge 40, che regola la procreazione medicalmente assistita in Italia. Proviamo a ripercorrere la storia delle sentenze (in tutto 19) e delle disposizioni più importanti successive alla promulgazione della legge. La legge 40 entra in vigore il 10 marzo 2004 e nel luglio 2004 vengono emanate le sue prime linee-guida. Pochi mesi dopo Radicali Italiani e Associazione Luca Coscioni avviano una raccolta di firme per un referendum abrogativo totale, poi trasformato in quattro quesiti referendari, confluiti nella consultazione del giugno 2005, con esito negativo per mancato raggiungimento del quorum. La prima sentenza che chiama in causa la legge 40 è del giugno 2004, e arriva proprio dal tribunale di Cagliari. Il giudice consente una «riduzione embrionaria» per possibili rischi, in caso di gravidanza plurima, per la donna che ne aveva fatto richiesta, nonostante …