Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Addio al divorzio breve altra promessa tradita", di Maria Novella De Luca

Più che una legge, il fantasma di una legge. Appare, scompare, non viene mai discussa e tutto resta com’è. Milioni di italiani la aspettano da decenni, eppure la legge sul divorzio breve già pronta nel giugno scorso, è di nuovo scomparsa dal calendario dei lavori parlamentari. Missing. Inabissata nella lunga lista di testi di legge che non approdano mai alla discussione in Parlamento. E guarda caso, commenta amara Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia della Camera, «si tratta quasi sempre di temi che riguardano i diritti civili o i diritti delle donne». La formula è semplice: “N. C.”, basta non calendarizzare, e quella legge scompare, per anni e anni, in una nebbia di rinvii e di rimandi di cui si perde traccia. Ed è questo il destino, sembra, del cosiddetto “divorzio breve”, disegno di legge che punta ad accorciare i tempi della separazione, da tre a due anni in presenza di minori e da tre anni a anno se nella coppia non ci sono figli. Una rivoluzione per il nostro paese, dove per un divorzio …

"Via libera del Governo alle quote rosa nei cda delle società pubbliche", di Laura La Posta

Sono ora obbligo di legge le quote di genere nei cda delle società quotate e delle controllate pubbliche. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva, dopo il parere del Consiglio di Stato, il regolamento attuativo, per le controllate, della legge Golfo-Mosca (quello per le quotate è stato approvato da Consob a febbraio). Quindi, ha ora pienezza attuativa l’obbligo di avere nei cda un quinto di donne al primo rinnovo e poi un terzo al secondo rinnovo, pena la decadenza del consiglio, subito per le controllate e dopo una multa per le quotate. La notizia, non a caso, è giunta nel corso del seminario internazionale annuale della Fondazione Bellisario (a Firenze ieri e oggi, sorretto anche da Eni e dal Gruppo24Ore), con 300 imprenditrici, top manager, amministratrici pubbliche e private. «Un atto dovuto del Governo Monti, da me sollecitato lunedì nel corso di un incontro a Palazzo Chigi, nonché con due interrogazioni urgenti, che giunge come un regalo per la festa di oggi», ha detto la presidente della Fondazione Bellisario e parlamentare, Lella …

"TFR, stop alla ritenuta degli statali", di Francesco Grignetti

Tremonti era stato impietoso, con le sue ultime Finanziarie. Tra le altre cose, aveva colpito le liquidazioni dei pubblici dipendenti, prevedendo una “rivalsa” a carico dei dipendenti pari al 2,5% della base contributiva. In pratica Tremonti aveva cambiato d’autorità i conteggi del Tfr. E ogni dipendente pubblico ci rimetteva in media 1000 euro. È intervenuta però la Corte Costituzionale, qualche giorno fa, a dichiarare illegittima questa norma. Ieri il governo ne ha dovuto prendere atto, licenziando un decreto legge e annunciando un prossimo dpcm (un decreto della presidenza del consiglio dei ministri) che riguarderà la restituzione delle somme trattenute ai dipendenti, come magistrati e alti dirigenti ministeriali, che s’erano visti trattenere il 5% o il 10% dello stipendio a seconda se il lordo superava i 90 o i 150mila euro. Quest’ultimo dpcm è atteso nel giro di due o tre mesi al massimo; prevederà una spesa di circa 300 milioni di euro e sarà finanziato con tagli ai ministeri. Il decreto legge dà attuazione a quanto prescrive la sentenza 223 della Consulta, la quale ha …

Se non si rivaluta la sanità pubblica, chi chiamiamo, loro?

“21 miliardi di tagli al Fondo Sanitario Nazionale decisi negli ultimi tre anni hanno messo in ginocchio l’intero sistema che soffre anche per il blocco del turn over e la carenza di personale infermieristico che costringe a turni massacranti. In questa situazione, la Legge di Stabilità prevede altri tagli per 1,4 miliardi di euro nei prossimi due anni, che non possono essere approvati. E le Regioni, anche quelle virtuose, con i conti a posto, hanno già dichiarato di non essere più nelle condizioni di garantire i servizi ai cittadini”. Per denunciare questa gravissima situazione, Il Partito Democratico scende in piazza a Roma e prende parte alla manifestazione: “Diritto alla cura, diritto a curare”, a fianco degli operatori della sanità. Insieme ai medici, infermieri e tutti i lavoratori del settore, ci saranno i parlamentari Margherita Miotto, Ignazio Marino, Livia Turco, Lionello Casentino e Luciana Pedoto. “La legge di stabilità – ha scritto Pier Luigi Bersani in una lettera inviata a sostegno della manifestazione dei medici – va corretta, l’ho detto e lo ribadisco. Lo Stato non …

"Processo Mediaset, Berlusconi condannato 4 anni di reclusione per frode fiscale", da repubblica.it

Silvio Berlusconi è stato condannato a 4 anni di reclusione per frode fiscale a conclusione del processo per l’acquisizione dei diritti tv di Mediaset. In particolare, i giudici milanesi hanno ritenuto prescritto il reato per il 2001, ma non per gli esercizi 2002-2003 nel corso dei quali – scrivono – è stata portata a termine “una evasione notevolissima”. L’ex premier è stato anche condannato all’interdizione dai pubblici uffici per tre anni, provvedimento che non è immediatamente esecutivo essendo la sentenza di primo grado. La pena inflitta al Cavaliere è più dura di quella proposta nella requistoria dalla pubblica accusa, che aveva chiesto 3 anni e 8 mesi di carcere. Assolto invece Fedele Confalonieri. DOSSIER: I PROCESSI DI BERLUSCONI 1 Gli altri imputati. Giudicato colpevole anche Frank Agrama, l’intermediario cinematografico indicato dalla Procura di Milano come il “socio occulto” del Cavaliere nella compravendita dei diritti televisivi e cinematografici all’estero. Per lui la pena è di tre anni di reclusione. Daniele Lorenzano produttore ed ex manager Fininvest è stato condannato a 3 anni e 8 mesi mentre …

Giornalisti, perché i cittadini non tifano per noi", di Cesare Martinetti

Le convulsioni trasversali che attraversano la politica nell’imbarazzato e imbarazzante dibattito sulla diffamazione a mezzo stampa sono da considerarsi un altro capitolo del disfacimento della seconda Repubblica. Ora siamo alla resa dei conti, al duello finale: questo rappresenta il disegno di legge che lunedì sarà votato in Senato. La burocratica e caricaturale contabilità di spazi e di risarcimenti che i giornali devono dedicare alle riparazioni di diffamazioni ed inesattezze non costituiscono una difesa dell’onorabilità dei cittadini, ma tradiscono l’incapacità di vivere responsabilmente un’idea liberale del rapporto tra stampa e pubblici poteri. Affermare per legge l’obbligo alla rettifica di affermazioni ritenute diffamatorie o semplicemente errate senza la possibilità di replica quando anche si potesse dimostrare la verità di quanto è stato scritto, l’obbligo di pubblicazione delle rettifiche nella parte alta della pagina, senza limite di spazio a disposizione di chi si ritiene diffamato, è irrealistico, irragionevole. Nella sostanza una minaccia rivolta contro i giornali, giornalisti ed editori dettata dal risentimento e dalla voglia di vendetta. Ciò detto sarà bene non cadere nell’errore opposto e rendere a …

"Quel Welfare che costa alle Famiglie 22 Miliardi" di Dario Di Vico

Le famiglie italiane spendono ogni anno tra i 20 e i 22 miliardi di euro per aiutare i propri membri in difficoltà. Le tipologie di spesa sono le più diverse, si va dall’aiuto economico a fondo perduto (10,1%) alla compagnia a persone sole o malate (15,9%), dal fare la spesa o portare pasti pronti (9,9%) ai prestiti senza interessi (8,2%), dall’assistenza agli anziani (9,8%) a tenere i bambini (17,3%) fino al trasporto di persone bisognose (7,8%). In molti di questi casi la solidarietà familiare scatta per la natura diseguale del reddito tra le generazioni ma più in generale svolge una funzione di supplenza di un sistema di protezione sociale in profonda crisi. Il dato emerge dal progetto «Welfare, Italia» l’indagine annuale promossa dal Censis e dall’Unipol, che punta ad analizzare strumenti e strategie che le famiglie italiane adottano per fronteggiare il presente e attrezzarsi per il futuro. Altrettanto interessante è quanto accade nella spesa sanitaria: cresce la tendenza a pagare direttamente — in gergo si dice out of pocket, prendendo i soldi dalla tasca — …