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"Via libera del Governo alle quote rosa nei cda delle società pubbliche", di Laura La Posta

Sono ora obbligo di legge le quote di genere nei cda delle società quotate e delle controllate pubbliche. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva, dopo il parere del Consiglio di Stato, il regolamento attuativo, per le controllate, della legge Golfo-Mosca (quello per le quotate è stato approvato da Consob a febbraio). Quindi, ha ora pienezza attuativa l’obbligo di avere nei cda un quinto di donne al primo rinnovo e poi un terzo al secondo rinnovo, pena la decadenza del consiglio, subito per le controllate e dopo una multa per le quotate. La notizia, non a caso, è giunta nel corso del seminario internazionale annuale della Fondazione Bellisario (a Firenze ieri e oggi, sorretto anche da Eni e dal Gruppo24Ore), con 300 imprenditrici, top manager, amministratrici pubbliche e private. «Un atto dovuto del Governo Monti, da me sollecitato lunedì nel corso di un incontro a Palazzo Chigi, nonché con due interrogazioni urgenti, che giunge come un regalo per la festa di oggi», ha detto la presidente della Fondazione Bellisario e parlamentare, Lella Golfo. Molte imprese si sono adeguate alla legge: sono già 266 le donne nei cda e 169 nei collegi sindacali. «L’Italia è balzata dal 6 al 10% di donne: la qualità dei cda è aumentata con una iniezione di volti nuovi, scelti per meriti professionali indiscutibili», ha detto la deputata Golfo.
«Auspico che le donne non cumulino incarichi come hanno fatto gli uomini finora e ho presentato una proposta di legge in merito», ha detto Golfo. Intanto, alcune società stanno modificando i loro statuti per adattarsi meglio allo spirito della normativa. Intesa Sanpaolo dovrebbe approvare, nel corso dell’assemblea straordinaria del 29 ottobre, un nuovo articolo dello statuto sul riequilibrio della rappresentatività di genere. «Una decisione di alto valore simbolico, che può fissare nel tempo le istanze della normativa in modo stabile, oltre le misure temporanee previste», spiega Rosalba Casiraghi, nel Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo. «Le quote di genere vanno interpretate come l’opportunità per le società di espandere la scelta dei talenti da proporre nei consigli», afferma Joyce Bigio, managing partner di International Accounting Solutions e consigliere indipendente nel board di Fiat.
I lavori del convegno Bellisario proseguono oggi, con una passerella di 80 talenti femminili ai vertici, da Luisa Todini (Rai) a Patrizia Grieco (Olivetti), da Donatella Treu (Gruppo24Ore) a Mariella Enoc (Fondazione Cariplo), da Marina Brogi (Prelios, Impregilo, A2A e Banco di Desio e Brianza) a Cristina Finocchi Mahne (Pms), queste ultime neo-presidenti dell’associazione Wcd che riunisce le consigliere d’amministrazione donne.
Il Sole 24 Ore 27.10.12