Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"L'occasione mancata", di Massimo Giannini

Nell’Italia dei Berlusconi e dei Formigoni, nel Paese dei Belsito e dei Fiorito, una legge contro la corruzione che vede la luce quasi vent’anni dopo Tangentopoli è un evento storico. E Monti, che sulla legge ci mette la faccia e la firma, si assume per questo una responsabilità rilevante. Dopo mesi di pretestuosa melina parlamentare, di inerzia «comprensibile ma non scusabile di alcune parti politiche», di trattative sopra e sotto il banco, il governo rompe gli indugi con il voto di fiducia al Senato, passato con un plebiscito bulgaro: 257 sì, e solo 7 no. Ci sarebbe da festeggiare. Ma la festa ha un gusto un po’ amaro. Il ministro della Giustizia tuona: «Questa legge non è carta straccia». Ha ragione: questa legge, semmai, è un pannicello caldo. Conforta, ma non cura. Lenisce, ma non risolve. In qualche caso, addirittura, peggiora il male che vorrebbe estirpare. Nessuno nega il segnale politico. Dopo il devastante lavacro di Mani Pulite, e dopo diciassette anni di cultura dell’impunità scientificamente inoculata nelle vene del Paese dalla macchina del potere …

"L'occasione mancata", di Massimo Giannini

Nell’Italia dei Berlusconi e dei Formigoni, nel Paese dei Belsito e dei Fiorito, una legge contro la corruzione che vede la luce quasi vent’anni dopo Tangentopoli è un evento storico. E Monti, che sulla legge ci mette la faccia e la firma, si assume per questo una responsabilità rilevante. Dopo mesi di pretestuosa melina parlamentare, di inerzia «comprensibile ma non scusabile di alcune parti politiche», di trattative sopra e sotto il banco, il governo rompe gli indugi con il voto di fiducia al Senato, passato con un plebiscito bulgaro: 257 sì, e solo 7 no. Ci sarebbe da festeggiare. Ma la festa ha un gusto un po’ amaro. Il ministro della Giustizia tuona: «Questa legge non è carta straccia». Ha ragione: questa legge, semmai, è un pannicello caldo. Conforta, ma non cura. Lenisce, ma non risolve. In qualche caso, addirittura, peggiora il male che vorrebbe estirpare. Nessuno nega il segnale politico. Dopo il devastante lavacro di Mani Pulite, e dopo diciassette anni di cultura dell’impunità scientificamente inoculata nelle vene del Paese dalla macchina del potere …

Scuola: Ghizzoni, su concorso persa occasione

“Abbiamo perso una grande occasione per immergere la scuola in un bagno di realtà. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, scienze e istruzione della Camera dei Deputati, commentando la lettera aperta che un gruppo di studiose e intellettuali ha inviato ai Ministri Profumo e Fornero in merito ai contenuti del bando per il concorso a posti e cattedre – Avere tra i criteri di selezione degli insegnanti la conoscenza della realtà dovrebbe essere un punto imprescindibile, e la realtà è fatta di donne e uomini. Dobbiamo invertire una tendenza che vede, anche nella scuola, il soggetto maschile che si autorappresenta ed interpreta il mondo a partire da sé. È invece necessario – spiega la presidente Ghizzoni – riportare la conoscenza ad una realtà che è rappresentata da entrambi i sessi. È proprio nella scuola che si possono porre i primi semi per abbattere gli stereotipi, anche a partire dalla formazione e dalla preparazione degli insegnanti. Non lasciamo cadere nel nulla le riflessioni emerse nella lettera a Profumo e Fornero: la politica ha …

"Napolitano: insinuati sospetti su di me", di Antonella Rampino

In memoria di un uomo «competente, serio e discreto». In memoria di Loris D’Ambrosio, consigliere giuridico di due presidenti della Repubblica, e morto di un crepacuore lo scorso luglio, nel pieno della polemica che investì il Quirinale per le telefonate di Napolitano con Nicola Mancino «captate» dalla procura di Palermo che indagava sulla trattativa Stato-mafia. In memoria di un magistrato di alto valore, antico sodale di Giovanni Falcone e autore materiale del 41-bis, Giorgio Napolitano è salito al castello Pulci per inaugurare, col Guardasigilli Paola Severino e il vicepresidente del Csm Michele Vietti, la scuola di formazione per magistrati diretta da Valerio Onida. E dice subito, il presidente, che adesso sembra attenuato quel conflitto tra magistratura e politica che fu così «acuto e paralizzante tra maggioranza e opposizione sui temi della giustizia e della sua riforma» da provocare, nel 2008, un suo deciso richiamo «a non percepirsi ed esprimersi come mondi ostili». Dice subito quel che ha sempre detto, «rigorosa osservanza delle leggi, il più severo controllo di legalità sono imperativo assoluto per la salute …

"Napolitano: insinuati sospetti su di me", di Antonella Rampino

In memoria di un uomo «competente, serio e discreto». In memoria di Loris D’Ambrosio, consigliere giuridico di due presidenti della Repubblica, e morto di un crepacuore lo scorso luglio, nel pieno della polemica che investì il Quirinale per le telefonate di Napolitano con Nicola Mancino «captate» dalla procura di Palermo che indagava sulla trattativa Stato-mafia. In memoria di un magistrato di alto valore, antico sodale di Giovanni Falcone e autore materiale del 41-bis, Giorgio Napolitano è salito al castello Pulci per inaugurare, col Guardasigilli Paola Severino e il vicepresidente del Csm Michele Vietti, la scuola di formazione per magistrati diretta da Valerio Onida. E dice subito, il presidente, che adesso sembra attenuato quel conflitto tra magistratura e politica che fu così «acuto e paralizzante tra maggioranza e opposizione sui temi della giustizia e della sua riforma» da provocare, nel 2008, un suo deciso richiamo «a non percepirsi ed esprimersi come mondi ostili». Dice subito quel che ha sempre detto, «rigorosa osservanza delle leggi, il più severo controllo di legalità sono imperativo assoluto per la salute …

"Malala ha vinto, con lei le giovani del Pakistan", di Cristiana Cella

Milioni di persone spiano con il fiato sospeso ogni minimo segno di miglioramento, il movimento di un dito, di una mano, ogni segno di ripresa. Malala Yusufzai, la giovanissima attivista per i diritti delle donne in Pakistan, gravemente ferita dai talebani, combatte per la sua vita in un ospedale di Rawalpindi, intubata e in terapia intensiva. Forse sarà trasportata all’estero da un aeroambulanza degli Emirati Arabi Uniti, atterrata oggi a Islamabad. Intorno a lei, nel suo paese e nel mondo, cresce un’onda di protesta anti talebana e di solidarietà. Milioni di studenti in Pakistan pregano per lei, insieme agli insegnanti, fiaccolate di ragazzine della sua età gridano per le strade la loro rabbia per l’attacco alla «figlia della nazione». I social media sono sommersi da accorati appelli, da migliaia di denunce. Sabato, nelle scuole afghane, le lezioni sono iniziate con una preghiera per lei. Ma non solo. Venerdì fedeli e perfino mullah, nelle moschee pachistane, prendevano posizione apertamente, durante la preghiera, dichiarando come anti-islamico il feroce gesto di violenza. Leader politici del suo paese, da …

"Malala ha vinto, con lei le giovani del Pakistan", di Cristiana Cella

Milioni di persone spiano con il fiato sospeso ogni minimo segno di miglioramento, il movimento di un dito, di una mano, ogni segno di ripresa. Malala Yusufzai, la giovanissima attivista per i diritti delle donne in Pakistan, gravemente ferita dai talebani, combatte per la sua vita in un ospedale di Rawalpindi, intubata e in terapia intensiva. Forse sarà trasportata all’estero da un aeroambulanza degli Emirati Arabi Uniti, atterrata oggi a Islamabad. Intorno a lei, nel suo paese e nel mondo, cresce un’onda di protesta anti talebana e di solidarietà. Milioni di studenti in Pakistan pregano per lei, insieme agli insegnanti, fiaccolate di ragazzine della sua età gridano per le strade la loro rabbia per l’attacco alla «figlia della nazione». I social media sono sommersi da accorati appelli, da migliaia di denunce. Sabato, nelle scuole afghane, le lezioni sono iniziate con una preghiera per lei. Ma non solo. Venerdì fedeli e perfino mullah, nelle moschee pachistane, prendevano posizione apertamente, durante la preghiera, dichiarando come anti-islamico il feroce gesto di violenza. Leader politici del suo paese, da …