Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"La vera sfida per i giovani", di Alfredo Reichlin

Gli attacchi a Napolitano, le dispute su Togliatti, gli insulti di Grillo, i giovani contro i vecchi: vor-rei solo attirare l’attenzione dei democratici (quali che siano le loro differenziazioni) sul contesto. Ovvero su quali interrogativi pesano oggi sul destino del Paese. Io non sono pessimista ma ho l’impressione che la partita delle prossime elezioni sia un po’ più complicata di una normale alternanza tra una destra in crisi e una sinistra con la vittoria in tasca. Gli equilibri politici sono incerti e tutti in movimento. Su di essi pesano molte incognite, a cominciare dal fatto che le cose non si decidano solo in Italia, ma dipendono da fattori globali e da una lotta feroce tra grandi potentati intorno agli assetti dell’Europa e del mondo. Chi comanda? C’è un Fondo di investimenti americano, il quale da solo muove una massa di capitali pari a tutta la ricchezza che gli italiani producono in un anno. Ecco perché deve preoccupare molto la debolezza del nostro sistema politico, anche se io misuro su questo stesso scenario con un certo …

“Ciao, maledetti piduisti” Benigni-show alla festa, di Paolo Baroni

Roberto Benigni irrompe sul palco della festa democratica di Reggio Emilia, si inventa un fantomatico fax di «saluti» da Beppe Grillo, e saluta così la platea: «Saluto il popolo del Pd, maledetti piduisti…». Impossibile, anche per lui, sfuggire alla polemica del giorno tra il comico genovese ed il segretario del Pd seduto in prima fila per assistere alla «lettura di Dante». E’ proprio a Bersani-zombie che Benigni si rivolge per primo: «Bersani reagisci… batti un colpo, alzati e cammina». E poi rivolto a Grillo: «Non si dice morto, al limite diversamente vivo…». «Mi è appena arrivato un suo fax di saluto – aveva esordito poco prima -. C’è scritto “cari Bersani ed elettori del Pd, vi volevo salutare e dire a tutti di andare a vaffa…” ed altre cosine personali. È la sua maniera di essere affettuoso. Grillo vuole fare l’alleanza, parla così. A me ha detto “vecchia salma, piduista zombie”. Grillo è fatto così. Ma quando si innervosisce può diventare anche volgare. Al punto di fare cose che Bossi sembra Lord Byron». E ancora: …

"La Costituente nel 2014", di Pier Luigi Bersani

È giunto il momento di chiederci se è la stessa idea dell’Europa unita ad essere poggiata su fragili fondamenta o se sono stati gli architetti che nei decenni si sono succeduti alla guida dei lavori di edificazione a non averla saputa realizzare compiutamente. Le forze politiche europee che hanno espresso alternativamente le classi dirigenti negli organismi comunitari portano una grande responsabilità rispetto alla crisi di legittimazione che il progetto d’integrazione soffre in questi anni. Le principali famiglie politiche, pur avendo infatti contribuito al disegno comune investendo di responsabilità europea personalità di grande carisma e capacità di visione, non hanno poi saputo, e in alcuni casi voluto, mantenere vivo e alimentare negli anni il legame tra i cittadini e l’idea di Europa. L’idea vera e originaria. Un’idea che è per noi fondata innanzitutto sui valori di pace, democrazia, giustizia e solidarietà. Un’idea che ispira un progetto mirato a fare della nostra regione l’area con il più alto tasso di svilup- po e conoscenza dell’intero pianeta. Un’idea nata dalle ceneri dei nazionalismi fascisti e nazisti, e la …

Bersani: «Noi siamo zombie? Sfidiamo i fascisti del web», di Simone Collini

Bersani apre la Festa nazionale di Reggio Emilia e sfida Grillo: «Ci dicono zombie? È un linguaggio fascista. Invece di offenderci sul web vengano qui a dirlo». Sul piano Monti per la crescita il leader Pd sostiene che vanno bene gli impegni ma «ora serve più concretezza». E sulla legge elettorale: cambiare il Porcellum è possibile. Verso il 2013 c’è bisogno di una «scossa civica» perché il Paese ha bisogno dei riformisti per battere la destra. «In un momento difficile come questo bisogna che tra le persone ci sia un po’ di fiducia. Ma la fiducia viene dalla concretezza». Pier Luigi Bersani arriva a Reggio Emilia all’indomani del Consiglio dei ministri dedicato alla crescita. Sorride, il leader del Pd, mentre sotto un sole che non concede tregua taglia il nastro tricolore e dà il via alla Festa nazionale del suo partito. Ma, scattati i flash delle macchine fotografiche, il ragionamento che svolge presenta più ombre che luci. Dice che la riunione di venerdì a Palazzo Chigi è stata «più di intenzioni che di decisioni». Alcune …

"Il listone di Bersani", di Mario Lavia

Con l’intervista di ieri a Repubblica Pier Luigi Bersani ha di fatto aperto la campagna elettorale del suo partito e avviato la personale corsa alla conquista di palazzo Chigi. Il tono dell’intervista non deve stupire. Bersani ha bisogno di marcare il più possibile la distinzione da Mario Monti, rivendicando al suo partito una sperimentata capacità di governo, un messaggio chiaro a quell’Europa che reclama certezze per il dopovoto. D’ora in avanti conviverà nel leader del Pd una doppia “narrazione”: quella del sostegno leale al governo e la crescente autonomizzazione da questa esperienza. Giocoforza, prevarrà quel tratto della discontinuità che sarà il segno distintivo della campagna elettorale voluto dal gruppo dirigente del Pd. Il leader dem correrà il rischio di apparire contraddittorio ma per lui il gioco vale la candela. Un doppio binario faticoso sotto l’aspetto propagandistico presso il proprio elettorato, una parte del quale potrebbe non capire perché si sostiene un governo che viene criticato (la richiesta di «un cambio di passo») o al contrario perché se ne chiede l’archiviazione («una parentesi non ripetibile») se …

"Sul regolamento del Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione" di Giovanni Bachelet e Francesca Puglisi

Il PD è favorevole allo sviluppo di un sistema nazionale di valutazione del sistema scolastico (Snv), secondo le linee guida del breve documento programmatico “Valutazione e rilancio della scuola italiana”, approvato nel 2010 dall’assemblea nazionale. Rispetto a queste linee risultano incompatibili l’ipertrofia del Miur a danno dell’indipendenza e autonomia del Snv la carenza o assenza di coordinamento con l’attuazione del titolo V della Costituzione (vedi doc. PD accluso), con la legge 953 sull’autogoverno delle scuole autonome (sulla quale il Governo ha da poco dato parere favorevole) e perfino con le indicazioni nazionali emanate dallo stesso Miur in questi mesi (scuola primaria: perché prove in seconda e quinta anziché terza e quinta?) la mancata previsione di risorse umane e finanziarie adeguate ai compiti di indagine e miglioramento che il regolamento affida al Snv (vedi documento PD 2010). Per molti altri aspetti, invece, le linee guida del regolamento presentato al CdM dello scorso 9 agosto sono ampiamente compatibili con quelle del PD, se non ad esso ispirate; risalgono, del resto, a governi di centrosinistra l’istituzione dell’Invalsi, la …

Bersani: “Monti ha fatto un gran lavoro ma è una parentesi non ripetibile il Pd è pronto a governare”, di Massimo Giannini

«Sento in giro molte preoccupazioni sul dopo Monti. Allora chiariamo subito un punto: qualunque ragionamento sul prossimo futuro deve partire dal presupposto che non vengano abolite le elezioni, magari su suggerimento di Moody’s. Se in Italia passasse l’idea che la politica non è in grado di tirarci fuori dalla crisi, noi ci porremmo automaticamente al margine delle democrazie del mondo». Finite le brevi ferie d’agosto, Pierluigi Bersani torna in campo e detta a Monti le condizioni dell’autunno. Il leader del Pd considera quella del governo tecnico una «parentesi non ripetibile». «Perché vede – spiega – il limite della soluzione tecnica non sta nel governo Monti, che pure ha fatto un gran lavoro, ma nella mancanza di univocità di una maggioranza che ha opinioni diverse, perché in natura esistono una destra e una sinistra alternative l’una all’altra. E se a Bruxelles o sui mercati si ha paura per la tenuta del rigore in Italia, io voglio credere che ci si riferisca a un rischio Berlusconi o a un pericolo populista, non al centrosinistra». Eppure, segretario, l’impressione …