Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Bersani: il mio governo farà cose nuove e diverse", di Simone Collini

«Il governo prossimo sarà in continuità con il meglio del governo Monti, ma dovrà anche fare delle cose nuove, avendo una maggioranza solida politicamente». Pier Luigi Bersani sorride di fronte alla «capacità di metterci in dibattiti metafisici eccezionali». Tipo quello sulla auspicabile (vedi Enrico Letta) o impensabile (vedi Stefano Fassina) continuità tra questo esecutivo e un eventuale governo Bersani. Il leader del Pd però, rispondendo a un gruppo di blogger che lo intervista on-line a Web Talk (trasmesso su Youdem), approfitta della domanda per lanciare un paio di messaggi: alcuni rassicuranti, all’indirizzo di un elettorato che alle volte fatica ad orientarsi nella selva di dichiarazioni su come dovrà essere il post-Monti, altri utili a mo’ di sollecito per un governo che deve tener conto delle posizioni delle parti sociali, e altri ancora ad uso e consumo di chi sostiene che con la sinistra al governo non si potranno approvare le riforme utili al Paese. «Il prossimo sarà un governo in continuità con il meglio del governo Monti,ma dovrà fare anche cose nuove e diverse, avendo …

"Il dubbio del Pd: è una manovra bis?", di Andrea Tognotti

«Massima disponibilità» ma Bersani è fermo: la spesa sociale non si tocca. Incontri, al momento, non sono stati fissati: Pier Luigi Bersani non sa ancora se e quando vedrà il presidente del consiglio per discutere insieme a lui di spending review. Le cose di cui parlare ci sarebbero, perché il paletto fissato dal segretario dem (d’accordo sulla lotta agli sprechi, ma niente tagli alla spesa sociale) confligge oggettivamente con quello che si sa dell’impostazione del governo, ovvero i tagli alla spesa sanitaria e lo sfoltimento dei dipendenti pubblicità temi la cui portata sociale è evidente, tanto che un sindacato tradizionalmente radicato nel pubblico impiego come la Cisl ha già dato l’altolà al governo.Negli ambienti del segretario si parla di «massima disponibilità» di Bersani a discutere della razionalizzazione della spesa pubblica (ad esempio dando un giudizio positivo sull’obbligo di passare per la Consip per gli acquisti), ma il paletto sulla spesa sociale viene piantato con una certa fermezza. L’occasione per stabilire i limiti della disponibilità dei democrats a sostenere l’esecutivo anche su questa nuova operazione (Monti …

"Bersani: non voglio rifare il vecchio centrosinistra", di Simone Collini

Bersani dice che vuole un centrosinistra diverso da «quello di una volta» e che non vuole «arruolare» Monti. Due precisazioni, una per rispondere a chi (Di Pietro in primis) grida all’«inciucio» con Casini e una per porre un freno a chi (dentro e fuori il suo partito) parla di un presidente del Consiglio connotato politicamente. La discussione sulle alleanze non è argomento che il leader Pd vuole tenere in primo piano, almeno quanto non voglia parlare adesso di primarie: «Abbiamo detto che le faremo, non che si aprono adesso, perché altrimenti saremmo da ricovero, chiamerebbero il 118». Adesso per Bersani si deve discutere dei «problemi dell’Italia» ed è partendo da qui che deve aprirsi anche il confronto sull’alleanza che si candida a governare nella prossima legislatura. Per questo liquida con poche battute chi lo avvicina al teatro Goldoni di Livorno, dove si svolge una conferenza programmatica del partito, mostrandogli le ultime dichiarazioni di Di Pietro sulle «alleanze innaturali» a cui starebbe lavorando il Pd: «Io non sto facendo inciuci con nessuno, io voglio partire da …

"I partiti davanti alla scure del premier", di Mariantonietta Colimberti

Bersani: «Cercare soluzioni senza toccare la risposta sociale». Sarà anche vero che, come dice D’Alema, sulla spending review non sarà facile «raggiungere i record che raggiungemmo noi», eppure tra i partiti della “strana” maggioranza la preoccupazione c’è. Perché tutti pensano alle elezioni, sia pure nel 2013; perché il successo di Mario Monti in Europa ha reso più difficile “trattare” i contenuti dei tagli che il governo si appresta a varare; perché, infine, è altamente probabile che le misure vengano imposte per decreto. Uno scenario, questo, di fronte al quale sia il Pdl sia il Pd stanno cercando di prepararsi allestendo, se non delle contromisure, almeno delle indicazioni di direzione di marcia, magari non per l’oggi, ma per il prossimo domani. Sembra non avere questo assillo l’Udc, che del sostegno granitico a Monti ha fatto la sua ragion d’essere fin dallo scorso novembre. Nell’ex Terzo polo c’è poi chi, come Mario Baldassarri, esponente del Fli e presidente della commissione finanze del senato, lancia un warning preventivo su un singolo aspetto contenuto nelle indiscrezioni di questi giorni: …

"Il vertice di Bruxelles porta consensi a Monti. Ora si attende meno rigore e più welfare" di Carlo Buttaroni

Questa volta la buona notizia che arriva dai mercati è che la politica può vincere la crisi. È solo l’inizio, un piccolo passo, ma i segnali sono evidenti. L’intesa del Consiglio europeo sul fondo per calmierare lo spread, infatti, ha avuto immediate ripercussioni positive: è sceso il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi e i mercati hanno ripreso fiducia, facendo registrare risultati positivi in quasi tutte le borse del mondo. Il risultato del vertice rende politicamente più forte Barack Obama il quale, dopo aver incassato la sentenza della Corte suprema che rende esecutiva la riforma del sistema sanitario varato nel 2010, segna un altro punto a suo favore in vista delle prossime elezioni presidenziali. L’accordo raggiunto dai leader del vecchio continente, infatti, dà ragione alle pressioni del Presidente Usa rendendo, nelle previsioni, più forte e veloce la ripresa americana. Anche in questo caso, i segnali non si sono fatti attendere, visto che il tasso di cambio euro-dollaro è subito cresciuto di 2 punti base. Ma a Bruxelles succede di più: la politica sembra …

"Mercato del lavoro, ora le modifiche", di Cesare Damiano e Teresa Bellanova

Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, non torna da Bruxelles a mani vuote. Noi abbiamo sperato in questo risultato e lo abbiamo voluto fortemente. La decisione europea di varare un piano per lo sviluppo e per l’occupazione, con uno stanziamento di 120 miliardi di euro, è un buon inizio. È quel segno di una inversione di marcia nelle politiche europee che auspicavamo e che abbiamo chiesto da tempo perché abbiamo sempre pensato che un rigore fine a se stesso non ci avrebbe fatti uscire dal baratro della recessione e della disoccupazione. Come Partito democratico, insieme agli altri gruppi che sostengono il governo, pensiamo di aver dato un importante contributo al raggiungimento di questo risultato, anche se la partita non è finita, come ha ricordato Bersani. L’obiettivo di avere la riforma del mercato del lavoro approvata prima del Consiglio europeo, come ci ha chiesto il premier per dare autorevolezza al ruolo dell’Italia, è andato in porto, nonostante le nostre riserve e le nostre critiche su una parte dei contenuti. Non a caso chiediamo importanti correzioni. Come …

Bersani: "Ora tocca a noi"

Dal Nord parte la riscossa civica. Bersani conclude i lavori del Forum delle Assemblee del Nord. “Quando dico che ora ‘tocca a noi’ non indico una pretesa, ma una sfida. Indico la volontà di non avere paura di metterci in gioco”. Così il segretario del PD, Pier Luigi Bersani ha introdotto il suo intervento al forum delle Assemblee delle Regioni del Nord, concludendone i lavori. “Alle parole devono seguire i fatti” ha continuato il leader democratico. “Il PD non può guardarsi la punta delle scarpe ma essere uno strumento per il cambiamento del paese” È evidente che siamo davanti ad un cambio di fase. Con l’impatto con la crisi la destra è arrivata ad un confuso e fiammeggiante tramonto. Il ciclo si sta finendo: il crollo del Pdl e della Lega è prezzo del fallimento di 10 anni di governo, un fallimento che adesso trascina con sé elementi di malcostume e di rapporti malati. Viene a compimento una forma sbagliata della politica: la politica del personalismo e del populismo. Ma i rischi non sono finiti …