Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Riforme, non fermiamoci qui", di Debora Serracchiani

C’è da supporre che il taglio dei deputati votato al senato non soddisferà la voglia di fare “piazza pulita” con la politica che circola per il paese. È un dramma degli italiani non aver mai fatto una vera rivoluzione e non esser nemmeno mai riusciti a far propria l’autentica cultura del riformismo europeo. Cultura che nelle istituzioni della democrazia, nelle formazioni della politica e nei corpi sociali ha il contravveleno ai morbi della stagnazione economica e dell’arretramento sociale. Passata la virtuosa fase costituente, quella attuale sarebbe, con Tangentopoli, la seconda volta che nel dopoguerra l’Italia viene scossa dal sussulto antipartitico, tanto da far temere che, concluso l’ingabbiamento in cui la teneva la guerra fredda, la politica non sia in grado di ritrovare la fibra morale e la capacità razionale di dare al paese e a se stessa le regole nuove. Regole trasparenti e ragionevoli, di cui tutti si rendono conto che c’è bisogno: dai cittadini all’Unione europea. Due esempi per tutti, la riduzione (vera) dei costi della politica e una legge (vera) contro la corruzione. …

Il Senato dice sì all'arresto di Luigi Lusi

L’aula del Senato dice sì alla richiesta di custodia cautelare in carcere nei confronti del senatore Luigi Lusi. Il Senato ha votato con voto palese. È la prima volta che Palazzo Madama autorizza gli arresti di un suo componente. Hanno votato a favore dell’arresto di Luigi Lusi 155 senatori, su una maggioranza richiesta di 85. I ‘no’ sono stati 13. Contrari in aula alla richiesta di autorizzazione all’arresto si sono dichiarati i radicali Bonino, Poretti, Perduca, il repubblicano Antonio Del Pennino, l’avvocato del Pdl Piero Longo, l’ex presidente del Senato Marcello Pera e il senatore Alberto Tedesco del gruppo Misto. “Nella vicenda del Senatore Lusi la fondatezza dell’azione penale è chiara e manifesta. I senatori del Partito Democratico, ascoltata la relazione del Presidente Follini che ha escluso alla radice il fumus persecutionis, voteranno a favore dell’accoglimento della richiesta del Gip”. Così il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda ha dichiarato il voto favorevole del suo gruppo all’autorizzazione all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti del …

Informativa urgente del Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulla questione dei lavoratori cosiddetti esodati. Intervento dell'On. Cesare Damiano

Signor Presidente, signor Ministro, noi siamo qui perché vogliamo risolvere un grave problema e siamo anche stanchi – lo diciamo – di dare i numeri, di inseguire i numeri, anche perché, come lei ha riconosciuto, è difficile stabilire delle platee. Crediamo, allora, che si debba invertire la logica del ragionamento. Non parliamo più di numeri e di tetti: parliamo di diritti dei lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Italia dei Valori), perché il diritto di andare in pensione con le vecchie regole, per coloro che si trovano nella circostanza di non avere più lavoro e pensione perché sono stati spiazzati da questa riforma, va ripristinato. Se partiamo ancora una volta dalle risorse e poi fissiamo dei tetti, noi neghiamo questo diritto. Io mi collego a quello che ha detto il mio collega, l’onorevole Cazzola, di cui condivido l’intervento. Le riforme sociali di questo Governo contengono un errore di impianto, a mio avviso, come se i muri maestri fossero sbreccati: l’errore è stato quello di …

"Il partito? È società civile", di Claudio Sardo

Si può ironizzare sulla scelta del Pd di sostenere per il Cda della Rai Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, indicati da movimenti della società civile. Si può dire che Tobagi e Colombo non vantino specifiche professionalità (sebbene il ruolo dei consiglieri non dovrebbe essere quello di condirettori aggiunti o di supporto, semmai questa esorbitanza è parte della malattia Rai). Si può dire che il Pd abbia abdicato, con demagogia, alle sue prerogative (e magari la denuncia viene persino dai censori della partitocrazia e dell’occupazione del potere). Si può dire che il Pd si stia arrendendo ai gruppi di pressione che cercano di assaltare il suo quartier generale e che stia rinunciando ai propositi di “partito solido”. (Ma davvero il Pd deve concepirsi come un soggetto in lotta permanente col mondo circostante, come se la sua necessaria autonomia vada vissuta come una ossessione minoritaria?). La scelta di affidare i posti del cda Rai ad alcuni movimenti della società civile ha invece una stretta parentela con le primarie, annunciate da Pier Luigi Bersani quando ancora non è …

"Lezione greca per la sinistra", di Gad Lerner

Costretta a fornire il suo appoggio determinante a un governo di “unità internazionale”, cioè auspicato dai vertici dell’economia mondiale, la sinistra riformista in Grecia appare ormai prossima alla cancellazione. Ecosì, di fronte alla tecnica finanziaria che fagocita la sinistra “responsabile”, a noi viene da chiederci: potrebbe succedere anche in Italia? Troppi interessati sospiri di sollievo hanno offuscato l’esito del voto greco. Suppongo ne abbia tirato uno inconfessabile pure Alexis Tsipras, il leader della sinistra radicale Syriza che ha quasi raddoppiato i suoi voti restando però all’opposizione, come le è più congeniale. Meglio per Tsipras che governi una coalizione guidata dalla destra che prima truccò i conti pubblici e poi ha assecondato le ricette disastrose imposte dall’estero a una popolazione che in maggioranza (contando gli astenuti) le rifiuta. Una polarizzazione che ha ridotto all’irrilevanza il Pasok, cioè il partito del socialismo europeo. Liquidando come velleitaria l’aspirazione a una riforma democratica dell’architettura dell’Unione, fondata sulla salvaguardia dei diritti e degli interessi dei ceti popolari. Il dubbio si è affacciato ieri sulla prima pagina dell’Unità: “Gioire perché vince …

"La sofferenza del Paese parla alla politica", di Claudio Martini

Le sofferenze sociali e morali del paese sono profonde, acute, persino inedite. Più di quello che si pensi. Giungono dai territori, a volerle ascoltare, le grida di una comunità lacerata, delusa, smarrita. E quindi arrabbiata, incattivita. Ascoltare davvero questa sofferenza e farne il perno di tutto è il primo atto di rinnovamento della politica, il primo gesto di contrasto all’antipolitica. Bisogna capire questo malessere senza precedenti. Mai come ora non bastano le statistiche. Le aride cifre. Quanti disoccupati, quanti tagli alle spese sociali, quanti suicidi. C’è molto di più nel dramma di questi mesi. Incontriamo giovani che ormai guardano direttamente all’estero, l’Italia non è posto per loro. Il giudizio è ormai definitivo: irrecuperabile. Fanno lavori sottopagati che li sottostimano. Lo spreco di conoscenze è pari al cinismo che spesso nasce dalla frustrazione. Conosciamo famiglie di lavoratori che vivono in apnea ansiosa, aggrappati ad un posto che può sparire, di colpo. E lavoratori precari ormai frastornati dalla spersonalizzazione del loro saper fare. Il mito della ‘mobilità professionale’ è già sfiorito. Sentiamo di imprenditori che chiudono l’azienda …

“Tobagi e Colombo nel Cda della Rai”, di Annalisa Cuzzocrea

Sono la scrittrice e conduttrice radiofonica Benedetta Tobagi e l’ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo, ora presidente della Garzanti, i candidati delle associazioni al cda della Rai. Il segretario del Pd Bersani: «Siamo orgogliosi di sostenerli». Ma slitta il voto in Vigilanza. E spunta l’ipotesi di Santoro a La7. — Ce l’hanno fatta. A dispetto dei troppi distinguo della vigilia, le associazioni cui il Pd aveva chiesto di mettersi d’accordo su due nomi per la Rai sono riuscite a farlo. Libertà e Giustizia, Libera e il comitato per la libertà di informazione hanno scelto Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi. Se non ora quando ha invece presentato una lista di nomi di donne, chiedendo che il cda sia per metà femminile. Non rema contro, però, la Tobagi era anche una sua scelta. Come anticipato ieri da Repubblica, l’ex magistrato di Mani pulite, che ha passato gli ultimi anni a girare le scuole “spiegando” la legalità e che nel 2009 è diventato anche presidente della casa editrice Garzanti, era sostenuto dall’associazione di don Ciotti Libera. Gli …