Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

“Basta con le parole della destra sulla crisi, serve una base comune”, di Stefano Fassina

Le fantasiose e strumentali ricostruzioni giornalistiche dell’oggetto di un seminario organizzato dal sottoscritto e altri dirigenti del Pd hanno alimentato un dibattito utile, come confermano gli interventi di Pierluigi Castagnetti e Franco Marini su questo giornale. Tuttavia, l’attenzione è stata concentrata su un inesistente documento «da presentare agli organi dirigenti» per una presunta «proposta di trasformare il Pd in un partito socialdemocratico sullo schema del Partito socialista europeo» (Eugenio Scalfari, domenica scorsa). Chiarita l’assenza dell’uno e dell’altra, sulle ragioni economiche e politiche delle relazioni con i partiti progressisti europei ha scritto bene qui Matteo Orfini e, soprattutto, ha risposto a Scalfari su Repubblica, con saggezza e chiarezza, Pier Luigi Bersani. Mi preme soltanto aggiungere un punto: le forze costitutive del Pd non sono le uniche al mondo consapevoli del «tempo nuovo». I partiti socialisti, socialdemocratici e laburisti europei non sono «cani morti». Sono, almeno quanto il Pd, alla ricerca di risposte adeguate, quindi innovative, a sfide inedite. Hanno capito anche loro che il Novecento è finito e, con esso, il fordismo, l’operaio massa, il partito …

Per una buona politica: più democrazia, più trasparenza

“Abbiamo unificato le proposte presentate da esponenti del nostro partito per dare impulso a una rapida discussione parlamentare su una questione per noi cruciale”, così il segretario Pier Luigi Bersani ha introdotto la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge del PD per la democrazia interna e la trasparenza dei partiti. “Per avere una democrazia più efficiente – ha continuato il leader del PD – siamo i primi interessati alla riconfigurazione del ruolo dei partiti nel sistema italiano. Capisco che il termine “partito” oggi è una parola difficile e che è una storia antica di 2000 anni quella del finanziamento della politica. Il meccanismo oggi ha evidenziato i suoi limiti ed è arrivato il momento di cambiare. E noi siamo pronti a dare un’accelerazione straordinaria per questo cambiamento ed arrivare ad un risultato credibile per i cittadini”. “Non pensiamo di fare la democrazia solo in un partito, ma in un assetto condiviso – ha aggiunto Bersani – siamo l’unico partito che è uscito del tutto da curvature personalistiche. Dopo Bersani c’è il PD. Siamo …

Rai, l'ultimatum del Pd: «Ora il Tesoro intervenga», di Paolo Conti

Sull’onda della catastrofe Celentano-Festival si riapre il dibattito sul futuro della Rai. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, si rivolge direttamente a Mario Monti come ministro dell’Economia: «La Rai è un’azienda pubblica in decadenza tecnologica, industriale e di prodotto. Ha un padrone, il Tesoro. Da lì deve venire un’iniziativa per la governance in grado di affrontare il tema industriale perché l’azienda ha un mare di problemi. Se non si farà questo e si parla ancora di nomine, fossero pure cinque o sette premi Nobel, né se ci propongono Einstein, con questo assetto noi non partecipiamo». Nessuna possibilità di equivoco. O il governo cambia i criteri di governance o il partito di Bersani non partecipa: e c’è già chi immagina un’astensione dei commissari di Vigilanza Rai del Pd. Un nodo politico complesso perché, contemporaneamente a Bersani, parla Maurizio Gasparri, Pdl, titolare dell’attuale legge sulle Comunicazioni: «C’è una legge e la si applica, per cambiarla c’è il Parlamento ma non vedo i tempi. Né prevedo vertici a palazzo Chigi sulla governance Rai». Il riferimento è alle …

Rai, l’ultimatum del Pd: «Ora il Tesoro intervenga», di Paolo Conti

Sull’onda della catastrofe Celentano-Festival si riapre il dibattito sul futuro della Rai. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, si rivolge direttamente a Mario Monti come ministro dell’Economia: «La Rai è un’azienda pubblica in decadenza tecnologica, industriale e di prodotto. Ha un padrone, il Tesoro. Da lì deve venire un’iniziativa per la governance in grado di affrontare il tema industriale perché l’azienda ha un mare di problemi. Se non si farà questo e si parla ancora di nomine, fossero pure cinque o sette premi Nobel, né se ci propongono Einstein, con questo assetto noi non partecipiamo». Nessuna possibilità di equivoco. O il governo cambia i criteri di governance o il partito di Bersani non partecipa: e c’è già chi immagina un’astensione dei commissari di Vigilanza Rai del Pd. Un nodo politico complesso perché, contemporaneamente a Bersani, parla Maurizio Gasparri, Pdl, titolare dell’attuale legge sulle Comunicazioni: «C’è una legge e la si applica, per cambiarla c’è il Parlamento ma non vedo i tempi. Né prevedo vertici a palazzo Chigi sulla governance Rai». Il riferimento è alle …

"Partiti, la riforma del Pd: bilanci alla Corte dei conti", di Roberto Monteforte

Oggi il Pd presenta la sua proposta di legge di riforma dei partiti. Regole per garantire democrazia interna, tutela dei diritti delle minoranze, trasparenza nella gestione delle risorse. Centrale il controllo dei cittadini. Ridare forza e credibilità alla politica ridando centralità al rapporto con i cittadini, garantendo trasparenza e democrazia nella vita interna, controlli rigorosi sulla regolarità della gestione economica e dei bilanci, l’indicazione di responsabilità precise nella vita interna dei partiti, dando attuazione all’articolo 49 della Costituzione. A questo mira la proposta di legge di riforma dei partiti che verrà presentata questo pomeriggio alla stampa dal segretario generale del Pd Pier Luigi Bersani, dal tesoriere Antonio Misiani e Pier Luigi Castagnetti e da Mauro Agostini, Ugo Sposetti e Salvatore Vassallo che hanno lavorato alla proposta presso la sede del Pd in via sant’Andrea delle Fratte. GLI ELEMENTI FONDAMENTALI Gli elementi fondamentali sono il riconoscimento della personalità giuridica dei partiti, dando attuazione al dettato costituzionale, prevedendo anche una forma di controllo «statale». Sino ad oggi è mancata una regolazione della vita interna dei partiti. Per …

“Partiti, la riforma del Pd: bilanci alla Corte dei conti”, di Roberto Monteforte

Oggi il Pd presenta la sua proposta di legge di riforma dei partiti. Regole per garantire democrazia interna, tutela dei diritti delle minoranze, trasparenza nella gestione delle risorse. Centrale il controllo dei cittadini. Ridare forza e credibilità alla politica ridando centralità al rapporto con i cittadini, garantendo trasparenza e democrazia nella vita interna, controlli rigorosi sulla regolarità della gestione economica e dei bilanci, l’indicazione di responsabilità precise nella vita interna dei partiti, dando attuazione all’articolo 49 della Costituzione. A questo mira la proposta di legge di riforma dei partiti che verrà presentata questo pomeriggio alla stampa dal segretario generale del Pd Pier Luigi Bersani, dal tesoriere Antonio Misiani e Pier Luigi Castagnetti e da Mauro Agostini, Ugo Sposetti e Salvatore Vassallo che hanno lavorato alla proposta presso la sede del Pd in via sant’Andrea delle Fratte. GLI ELEMENTI FONDAMENTALI Gli elementi fondamentali sono il riconoscimento della personalità giuridica dei partiti, dando attuazione al dettato costituzionale, prevedendo anche una forma di controllo «statale». Sino ad oggi è mancata una regolazione della vita interna dei partiti. Per …

Il PD al ministro Profumo sul reclutamento (anche lombardo).

BACHELET, GHIZZONI, MARAN, LENZI, QUARTIANI, GIACHETTI, COSCIA, DE BIASI, DE PASQUALE, DE TORRE, LEVI, LOLLI, MAZZARELLA, MELANDRI, NICOLAIS, PES, ROSSA, ANTONINO RUSSO e SIRAGUSA. – Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. – Per sapere – premesso che: il Ministro interrogato ha in più occasioni espresso l’intenzione di avviare una tornata di concorsi di reclutamento per il personale docente della scuola; l’Italia è il Paese dell’Unione europea con la percentuale più alta di insegnanti ultracinquantenni nelle scuole superiori (57,8 per cento) e quella più bassa di insegnanti sotto i 30 anni (0,5 per cento); peraltro, la normativa previdenziale recentemente approvata determinerà la permanenza in servizio di docenti ultrasessantenni, aggravando, da un lato, i dati percentuali sopra riportati e, dall’altro, riducendo i posti vacanti e disponibili da coprire con il reclutamento di nuovo personale; circa il 7 per cento del numero di graduatorie ad esaurimento non hanno più al loro interno docenti abilitati da immettere in ruolo: soprattutto al Nord, vi sono numerose province che presentano graduatorie esaurite di matematica, matematica e fisica, ingegneria informatica e …