Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

Luigi Lusi cancellato dall’anagrafe degli iscritti PD

La commissione dei garanti del PD ha deciso, all’unanimità, la cancellazione dall’anagrafe degli iscritti e dall’elenco degli elettori del PD del senatore Luigi Lusi. Da oggi Lusi non fa più parte del Partito Democratico. I garanti del partito hanno adottato la massima sanzione prevista che è la cancellazione dall’albo degli elettori e dall’anagrafe degli iscritti. Lusi, ha spiegato il presidente del Comitato di garanzia, Luigi Berlinguer, al termine della riunione, “non è più membro del Partito Democratico”. I garanti hanno definito molto gravi i reati contestati all’ex tesoriere della Margherita che ha una grave responsabilità non da lui contestata ma ammessa. L’appropriazione indebita all’ex Margherita, secondo i garanti, “ha causato un grave danno al PD e preoccupato l’opinione pubblica”. Da qui la decisione di adottare la sanzione più grave che è la cancellazione dall’albo degli elettori e dall’anagrafe degli iscritti perché, ha spiegato Berlinguer, “l’espulsione non è una sanzione più prevista negli statuti dei partiti ma concettualmente la nostra decisione è la stessa”. www.partitodemocratico.it

Bersani a Pdl e governo: «Noi leali, niente prese in giro», di Simone Collini

Il messaggio di Bersani a esecutivo e forze che appoggiano Monti: «Noi siamo leali, sosteniamo il governo, ma non ci lasciamo prendere in giro». Oggi riunione dei garanti Pd: verso l’espulsione di Lusi. Un messaggio al governo e alle altre forze politiche che lo appoggiano in Parlamento e un messaggio rivolto a militanti, elettori, simpattizzanti e più in generale all’opinione pubblica. Il primo Pier Luigi Bersani lo lancia dicendo: «Noi siamo leali, sosteniamo il governo, ma non ci lasciamo prendere in giro». Il secondo è nella decisioni che oggi prenderà la Commissione di garanzia del Pd: l’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi sarà espulso dal partito. Lasciando uno dei seggi per le primarie allestiti a Piacenza per scegliere il candidato sindaco, Bersani torna sulla norma riguardante la responsabilità civile dei giudici approvata la scorsa settimana alla Camera «con meccanismi di vecchia maggioranza e anche contro le indicazioni del governo stesso». Dice il leader del Pd: «Questo è un problema. Noi siamo leali, sosteniamo il governo, ma non ci lasciamo prendere in giro». Un appello al …

“Basta maggioranze variabili niente forzature sull´articolo 18 serve il consenso dei sindacati”, intervista a Dario Franceschini di Giovanna Casadio

Per difendere il finanziamento ai partiti vanno introdotte regole scrupolose. Non siamo disposti a escludere il Terzo Polo da un accordo Serve una intesa molto larga. Su giustizia, articolo 18 e mercato del lavoro, il Pd è in allarme, onorevole Franceschini? «Noi Democratici abbiamo cercato e voluto il governo Monti, al contrario del Pdl che l´ha subito. Sapevamo che non sarebbe stato un cammino semplice, perché un esperimento totalmente inedito, reso possibile dall´emergenza e dalla gravità della crisi, cioè di avversari politici – che si sono scontrati duramente e che torneranno a scontrarsi alle elezioni, e che intanto sostengono lo stesso governo – è inevitabilmente difficile. Però il Pd appoggia Monti pienamente, sapendo che il lavoro è appena iniziato». Tuttavia il segretario Bersani lancia l´offensiva e avverte che i Democratici non sono disposti a farsi prendere in giro. «Il voto a Montecitorio sulla responsabilità dei giudici è stato gravissimo. Innanzitutto, mostra il rischio davvero grosso che quando le forze politiche non trovano tra loro un´intesa, Lega e Pdl tornano a votare insieme e sono maggioranza …

"Basta maggioranze variabili niente forzature sull´articolo 18 serve il consenso dei sindacati", intervista a Dario Franceschini di Giovanna Casadio

Per difendere il finanziamento ai partiti vanno introdotte regole scrupolose. Non siamo disposti a escludere il Terzo Polo da un accordo Serve una intesa molto larga. Su giustizia, articolo 18 e mercato del lavoro, il Pd è in allarme, onorevole Franceschini? «Noi Democratici abbiamo cercato e voluto il governo Monti, al contrario del Pdl che l´ha subito. Sapevamo che non sarebbe stato un cammino semplice, perché un esperimento totalmente inedito, reso possibile dall´emergenza e dalla gravità della crisi, cioè di avversari politici – che si sono scontrati duramente e che torneranno a scontrarsi alle elezioni, e che intanto sostengono lo stesso governo – è inevitabilmente difficile. Però il Pd appoggia Monti pienamente, sapendo che il lavoro è appena iniziato». Tuttavia il segretario Bersani lancia l´offensiva e avverte che i Democratici non sono disposti a farsi prendere in giro. «Il voto a Montecitorio sulla responsabilità dei giudici è stato gravissimo. Innanzitutto, mostra il rischio davvero grosso che quando le forze politiche non trovano tra loro un´intesa, Lega e Pdl tornano a votare insieme e sono maggioranza …

Lavoro, il Pd incalza il premier «Vanno ascoltate le parti sociali», di Simone Collini

Preoccupazione nel Pd per le esternazioni di Monti sull’articolo 18. Fassina: «Molto sbilanciato verso il Pdl, serve maggiore equilibrio». Tensione anche su liberalizzazioni, Rai e giustizia. Sulla riforma del mercato del lavoro Monti si è sbilanciato troppo verso le posizioni del Pdl, ora ritrovi il necessario equilibrio e ascolti le parti sociali altrimenti tutto si complica. È questo il ragionamento che si fa ai vertici del Pd dopo le ultime uscite del presidente del Consiglio sull’articolo 18 e anche del ministro del Lavoro Elsa Fornero sulla «flessibilità buona». TONI BASSI MA LA PREOCCUPAZIONE C’È Pier Luigi Bersani ha suggerito ai suoi di tenere bassi i toni: «È il momento del silenzio, ora lasciamo lavorare governo e parti sociali». Ma la preoccupazione per esternazioni che rischiano di far partire con il piede sbagliato il confronto c’è. E nel Pd qualcuno già dice che senza un accordo con i sindacati verranno presentati in Parlamento precisi emendamenti, altrimenti non ci potrà essere un voto favorevole. Per questo lo stesso leader dei Democratici ha preventivamente consegnato a Monti alla …

«È scandaloso. Questi fondi siano restituiti allo Stato», intervista a Pierluigi Castagnetti di Natalia Lombardo

Il parlamentare del Pd sollevò dubbi nel 2009 «Va recuperata la fiducia nella politica affrontando i nodi: articolo 49 della Carta e legge elettorale» Sconvolgente, è una vicenda di una gravità inaudita. L’ho detto a Rutelli: i fondi devono essere restituiti tutti e devono tornare allo Stato. Ma dobbiamo sciogliere alcuni nodi, per ridare legittimità ai partiti: attuare l’articolo 49 della Costituzione e cambiare legge elettorale». Pierluigi Castagnetti, Pd, presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera, è stato l’ultimo segretario del Ppi e l’ha traghettato nella Margherita. Lei pensa che il cosiddetto «tesoretto di Lusi» fosse destinato a finanziare un altro partito o correnti? «Non abbiamo elementi, e quando siamo di fronte a reati di tale gravità non si può giudicare senza elementi. Questa vicenda è gravissima, è la prima volta che un tesoriere si appropria dei soldi di un partito. E così tanti, 13 milioni fatti fuori, inimmaginabile. Io penso che Lusi in questi anni abbia usato la sua posizione di potere per elargire qualche finanziamento per delle attività politiche» Di chi? Dell’Api …

“Su costi bancari, farmacie e telefoni Prodi ha fatto meglio dei professori”, di Roberto Mania

I piani dell’allora ministro Bersani e del premier Monti a confronto. L’attuale segretario del Pd ha aperto il cantiere delle liberalizzazioni nel ’98, poi sono arrivate le sue famose “lenzuolate” nel 2006/2007. Un piano organico e abbastanza aggressivo che ha prodotto vantaggi visibili in termini di posti di lavoro e risparmi per gli italiani. Monti era partito con pari convinzione, ma le lobby si oppongono con vigore alla sua azione. Il governo Prodi, con Bersani ministro, batte Monti. Almeno sulle liberalizzazioni. Il comunista di Bettola, formatosi alla scuola dell’amministrazione locale, con le sue “lenzuolate” ha fatto di più e meglio per aprire il mercato italiano, per ridurre i prezzi per i consumatori e migliorare i servizi, del professore bocconiano che da Commissario europeo alla Concorrenza colpì con una multa stratosferica il monopolista Bill Gates. Diciamo che se fosse un match di pugilato, il segretario del Pd vincerebbe ai punti. I CONTI CORRENTI Bersani, tra il 2006 e il 2007, ha abolito i costi fissi per le ricariche telefoniche (2 miliardi di risparmi l’anno per i …