Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Ora la parola ai lombardi", di Giuseppe Civati

Il famoso modello lombardo di cui Roberto Formigoni illustra da anni le magnifiche sorti e progressive perde punti ogni giorno, in termini di credibilità e di qualità amministrativa. Un vero disastro di immagine e, cosa più grave, di sostanza politica. Ciò che sorprende ancor di più è l’atteggiamento del tutto irresponsabile che Formigoni sta tenendo in queste ore. Incurante della molteplicità delle contestazioni che sono state sollevate nei confronti dell’amministrazione regionale che presiede, dell’effetto tremendo che hanno nell’opinione pubblica, e della gravità degli episodi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi due anni, Formigoni minimizza, gridando al complotto e banalizzando tutto ciò che accade in Lombardia ormai da tempo. Il quarto mandato consecutivo (e su questo, come è noto, ci sarebbe già parecchio da eccepire) del presidente della Lombardia era nato sotto una cattiva stella, con la presentazione delle liste. E poi con la vicenda Minetti. E poi con lo scandalo delle bonifiche. E poi, ancora, con la scomoda verità emersa su quell’eccellenza lombarda chiamata San Raffaele. E poi, come se non bastasse, il …

Bersani accelera sulla legge elettorale: "Incalziamo gli altri", di Simone Collini

«La nostra proposta c’è, ora incalziamo gli altri». Pier Luigi Bersani ha convocato i vertici del Pd per pianificare una strategia che porti a «stanare» le altre forze politiche sulla legge elettorale. «La nostra proposta c’è, ora incalziamo gli altri». Pier Luigi Bersani ha convocato i vertici del Pd per pianificare una strategia che porti a «stanare» le altre forze politiche sulla legge elettorale. Il leader dei Democratici ha discusso brevemente dell’argomento con Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini il giorno dell’incontro a Palazzo Chigi con Mario Monti. E l’idea che si è fatto è che il problema non sia tanto di «tempi o modi»: «Il problema è la volontà politica di superare l’attuale legge». Così, per capire se ci sia o meno, negli altri leader politici, Bersani si è detto disponibile a «incontri bilaterali» con tutte le altre forze politiche. A questo punto, per il segretario del Pd, è necessario infatti «forzare per capire chi vuole una nuova legge elettorale e chi vuole invece andare al voto con quella attuale». Al di là delle …

Pensioni, sindacati e Pd «Le risorse ci sono, la partita va riaperta», di Massimo Franchi

Sindacati e Pd ribadiscono al governo che il capitolo pensioni non è chiuso. Del resto, ieri è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti al decreto Milleproroghe e la stragrande maggioranza delle modifiche proposte riguarda proprio questo argomento e la piattaforma che oggi sarà sul tavolo delle segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil avrà un capitolo apposito dedicato alla previdenza. LA PRIORITÀ L’emergenza, la priorità è quella delle migliaia e migliaia di persone che dopo la riforma delle pensioni contenuta nel decreto SalvaItalia si trovano senza lavoro né pensione. Si tratta essenzialmente di due categorie di persone: quelle in mobilità dopo la chiusura della loro azienda e quelle che hanno firmato un accordo collettivo accettando di dimettersi, di lasciare il lavoro, in cambio di una buonuscita, attendendo la tanto agognata pensione (che invece ora è lontana anni). In gergo si chiamano “esodati”. La Cgil li stima in circa 65mila. Cui vanno ad aggiungersi altre diverse migliaia tra coloro che hanno firmato accordi individuali con la loro (ex) azienda. E proprio questo tema è …

Vasco Errani: "La nostra lotta contro le mafie"

Che l’infiltrazione mafiosa sia un fenomeno che ci riguarda da vicino è senz’altro vero e non siamo tra quelli che pensano che sia sbagliato parlarne. Al contrario, servono parole e fatti. Qui certo presenta caratteristiche diverse, ma non meno pericolose, rispetto ad altre zone del Paese, in termini di infiltrazione nell’economia locale e avvelenamento del clima di legalità. Le mafie, in sostanza, hanno deciso di “investire” laddove è più alta la ricchezza, e dunque anche nei nostri territori, utilizzando una tecnica di guerriglia, più che di guerra aperta. Ripulendo capitali, conquistando posizioni, rendite. Di fronte a questo, in Emilia-Romagna non abbiamo di certo nascosto la testa sotto la sabbia ed abbiamo riconosciuto ed iniziato ad affrontare di petto un fenomeno evidenziato anche da alcune ricerche e da indagini svolte dalle Procure, che abbiamo apprezzato e sempre sostenuto. Non mancano, dunque, gli anticorpi: fra gli amministratori (a Modena ad esempio, numerose sono state le iniziative), fra i magistrati, le forze dell’ordine, i giornalisti, e lo dimostra da ultimo il vostro coraggioso cronista, fatto oggetto di minacce. …

"Tra sinistra e destra distacco invariato ma i partiti soffrono", di Carlo Buttaroni

Tra sinistra e destra distacco invariato ma i partiti soffrono Il paradosso. Cala la partecipazione al voto e cresce la spinta all’impegno politico. Tanti piccoli rivoli invece di grandi contenitori, pochi riferimenti comuni. Si diffondono nuove domande e nuove forme di partecipazione che i partiti tradizionali non riescono a intercettare né a interpretare. L’indagine è stata realizzata da Tecnè su un campione rappresentativo di italiani maggiorenni. Sono state intervistate telefonicamente, con metodo CATI, mille persone il 13 gennaio 2012. Il margine di errore è pari a +/3,1%. Il documento completo sondaggipoliticoelettorali.it Fra teoria e pratica cresce il sentimento dell’antipolitica. Il problema della coerenza tra teoria e pratica come ricorda Antonio Gramsci si pone soprattutto nei momenti storici di rapida trasformazione, quando realmente le azioni domandano di essere giustificate teoricamente per essere più efficienti, o si moltiplicano i programmi teorici che chiedono, a loro volta, un punto di ricaduta pratico. Il tema è quanto mai attuale. E si ripropone, con evidenza, nell’indagine di Tecnè, nel momento in cui registra, al tempo stesso, una forte spinta all’impegno …

"Riforma locale: 7 punti per fare sul serio", di Claudio Martini

Il 2012 appena avviato propone scelte importanti sul riordino del poteri locali, parte dell’azione straordinaria di contenimento del debito. Le sole previsioni sul “superamento” delle Province saranno un banco di prova impegnativo per tutti, legislatori e parti sociali. Vale la pena riassumere la logica road map che dovremo seguire per fare interventi organici e non combinare altri pasticci. Sette punti per fare sul serio. Primo: decidere finalmente su Senato federale e Carta delle Autonomie, calendarizzando il voto in Parlamento. Non si riorganizza nulla sul territorio senza certezze di ruoli e sedi di integrazione. E così si supera davvero il bipolarismo. Secondo: un forte dimagrimento degli uffici decentrati dello Stato, tema artatamente offuscato dalla campagna contro il governo locale. Ministeri, parastato, agenzie statali: c`è tanto risparmio da conseguire. Terzo: superare il “pulviscolo” comunale, favorendo decisamente associazioni, unioni, fusioni. È il vero nodo strategico, quello che darà i maggiori benefici in prospettiva. In termini di costi e soprattutto di qualità dell`amministrazione. Quarto: costituire effettivamente le Città metropolitane. Un primo riordino sta qui e rimandare ancora non ha …

Franceschini: "Ora intesa trasparente e larga in Parlamento", di Simone Collini

Referendum bocciato dalla Consulta: lei onorevole Franceschini era tra gli “uccelli del malaugurio bipartisan”, per dirla con I’Idv? «Io ho firmato per il referendum e invitato il Pd a sostenerlo perché era un chiavistello per spingere a fare una nuova legge elettorale. Al di là delle chiacchiere, le valutazioni della Consulta sono di carattere giuridico, costituzionale, non politico. E non si può commentarle con un mi piace o non mi piace». Di Pietro parla proprio di “decisione politica”, di “piacere” a Napolitano e di “deriva antidemocratica”. «Faccio fatica a commentare assurdità simili, incredibili attacchi al Capo dello Stato. Di Pietro soltanto ieri aveva detto che avrebbe rispettato il responso della Consulta, qualunque fosse. E oggi usa parole di una simile violenza». Come si risponde ora alla volontà espressa dagli elettori di cancellare il Porcellum? «Approvando una nuova legge elettorale in Parlamento. Dopo il no della Consulta resta il nodo politico di quella forte domanda, che non era legata tanto al modello che sarebbe uscito dal referendum». Il Mattarellum non piace al Pd? «Il Pd ha …