Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

Riforma elettorale: la proposta depositata dal PD

Il Partito Democratico è l’unica forza politica ad aver presentato formalmente la propria proposta di riforma elettorale in Parlamento. La proposta formulata dal PD basata su 8 punti. La proposta formulata dal Pd prevede: 1. Un mix per l’assegnazione dei seggi per la Camera dei Deputati, la quale avviene mediante tre diversi “canali”: a) collegi uninominali maggioritari; b) una quota proporzionale distribuita su base circoscrizionale; c) una quota nazionale di compensazione; 2. L’elettore dispone di una sola scheda, su cui vota solo per un candidato di partito in collegi uninominali; il voto, automaticamente, è attribuito anche alla lista del medesimo partito presentata per ciascuna circoscrizione. Nella scheda, accanto al simbolo e al nominativo di ciascun candidato nel collegio uninominale, è presente anche la lista dei candidati concorrenti a livello circoscrizionale. 3. Una quota pari al 70% dei seggi in palio (corrispondente a 433 seggi) è attribuita agli eletti in collegi uninominali maggioritari a doppio turno. E’ eletto al primo turno il candidato che ottiene la metà più uno dei voti validamente espressi; altrimenti si da’ …

Fitch minaccia di declassare l'Italia. Fassina: il Paese non ha bisogno di altre manovre

Come Monti ha ricordato, abbiamo un avanzo primario di gran lunga superiore a quello di qualunque altro paese europeo, Germania inclusa. Il problema dell’Italia e dell’Area Euro è lo sviluppo. C’è una “significativa possibilità” che Fitch abbassi il rating dell’Italia, attualmente pari ad A+, una volta completata la revisione avviata nel dicembre scorso. Lo ha affermato David Riley, capo della divisione rating sovrani dell’agenzia internazionale di classificazione. “Una cosa che aiuterebbe l’Italia, ma che è al di fuori del nostro controllo immediato, è un’assicurazione sulla crisi di liquidità, il che significa di base che serve un ‘muro di protezione’”, ha spiegato Riley incontrando la stampa a un evento di Fitch a Londra. “In questo momento non lo abbiamo e questo è motivo di seria preoccupazione per quanto riguarda l’Italia – ha proseguito Riley -. E’ una delle ragioni per le quali abbiamo messo l’Italia sotto osservazione con implicazioni negative ed è una delle ragioni per le quali c’è una significativa possibilità che, una volta conclusa la revisione, il rating dell’Italia cali”. Fitch, che è controllata …

"Contratto prevalente
 e tutele ai neoassunti. Definita la proposta Pd", di Simone Collini

Definita la proposta del Pd sulla riforma del mercato del lavoro: contratto prevalente d’ingresso e nessuna modifica dell’articolo 18. Bersani: «Malinconico dia spiegazioni sulla vicenda delle vacanze pagate da altri». Un contratto prevalente che preveda un periodo formativo di massimo tre anni al termine del quale siano garantite tutte le tutele, articolo 18 compreso, indennizzo monetario per chi venisse licenziato nella fase d’ingresso, riduzione degli oneri contributivi per le aziende che stabilizzano. Anche le ultime limature sono state fatte e dopodomani Stefano Fassina illustrerà ai membri del forum Lavoro riuniti nella sala Berlinguer di Montecitorio la proposta con cui il Pd andrà al confronto col governo. Pier Luigi Bersani ha chiesto ai dirigenti del partito di evitare di entrare nel dibattito, ora che la partita sul mercato del lavoro è tutta giocata tra esecutivo e parti sociali. Ma al tempo stesso ha dato mandato al dipartimento Lavoro, guidato da Fassina, di mettere a punto un testo che tenga conto di quanto deciso all’Assemblea nazionale del maggio 2010 e alla Conferenza nazionale sul lavoro dell’estate scorsa. …

Bersani: "Ora i partiti siano coinvolti di più", di Federico Geremicca

Pierluigi Bersani, segretario Pd, auspica che «si arrivi ad una nuova legge elettorale meditata e migliore di quella che abbiamo oggi». «E’ chiaro che con l’anno che comincia bisogna darsi un metodo…». Un metodo, dice Pier Luigi Bersani: che semplifichi il lavoro del governo nel suo confronto con i partiti e renda più trasparente il rapporto tra i partiti e tra loro e il Parlamento. Il tutto, naturalmente, per lavorare meglio e di più. Così, chi temeva (o sperava) di trovare alla ripresa un Bersani dubbioso circa le scelte fatte – e magari tentato da un qualche disimpegno ora sa come stanno le cose. Si va avanti ventre a terra, perché il Paese ne ha bisogno e soluzioni migliori all’orizzonte per ora non ce ne sono. Naturalmente, bisogna cambiar passo. Prima di tutto in Europa, ma anche qui da noi: bisogna accelerare sul versante della crescita e correggere qualcosa di quanto fatto (sulle pensioni, per esempio). Ma sono soprattutto certi veti europei a preoccupare il leader del Pd, che dice: «Veti ideologici… La globalizzazione ha …

"Bersani: unire subito i progressisti europei", di Nini Andriolo

Adesso bisogna stringere con le decisioni, perché non è che i mercati abbiano bisogno di cavare informazioni dalla libera stampa, visto che sanno già tutto e speculano sui nostri tentennamenti e sulle nostre divisioni. Bisogna dare un segnale inequivocabile adesso: l’Euro costi quel che costi lo si difende assieme». Unico leader di partito presente alle celebrazioni del 215 ̊ anniversario del Tricolore, Pier Luigi Bersani, lascia il Valli dopo aver ascoltato il presidente del Consiglio pronunciare parole «di verità» sulla realtà dell’emergenza economico-finanziaria che investe l’Italia, e l’Europa. Frasi che capovolgono il “tutto va bene” distribuito a piene mani in questi anni. Dietro le transenne c’è la gente che applaude il nuovo premier e ci sono indignados, leghisti e militanti di Rifondazione che lo contestano chiedendo elezioni. «Vedo la Lega laggiù commenta Bersani Ecco fin quando si tratta di indignati o di Rifondazione nulla da dire. Ma la Lega no. Ha governato otto degli ultimi dieci anni, ci ha parcheggiati davanti a un baratro e adesso tutto può fare tranne che contestare». È preoccupato il …

"Pd, sì al contratto prevalente. Ma non si tocca l’articolo 18", di Simone Collini

Disboscare la giungla di tipologie contrattuali oggi esistenti dando vita a un contratto d’inserimento che può durare da un minimo di sei mesi a un massimo di tre anni, senza toccare l’articolo 18. È con questa proposta che il Pd andrà al confronto con il governo, quando la discussione sulla riforma del mercato del lavoro entrerà nel vivo. Pier Luigi Bersani segue con attenzione la partita che si è aperta tra ministero del Welfare e parti sociali. Il leader dei Democratici evita di commentare le indiscrezioni giornalistiche su ipotesi governative di riforma che nascono e muoiono nell’arco di ventiquattr’ore e ha chiesto ai dirigenti del suo partito di fare altrettanto. Però ha pianificato una road map ben precisa per rendere chiaro qual è “la” posizione del Pd, che a tempo debito verrà sostenuta in Parlamento. Il primo passo è la convocazione del Forum lavoro, che giovedì si riunisce nella sala Berlinguer di Montecitorio. Il secondo è l’Assemblea nazionale del 20 e 21, che discuterà di mercato del lavoro e non solo, e che si chiuderà …

I parlamentari del Pd: “I tagli agli stipendi? Facciamoli”

“Ma la busta paga degli eletti non è che un aspetto di quello che deve essere cambiato”. I parlamentari modenesi Barbolini, Bastico, Ghizzoni e Miglioli intervengono con una nota comune nel dibattito sui tagli agli emolumenti degli eletti di Camera e Senato: in un momento in cui sono chiesti grandi sacrifici è giusto che tutti se ne facciano carico, ma non possiamo fermarci qui. E’ il momento delle riforme e della modernizzazione delle regole. Occuparsi di politica oggi, nell’immaginario collettivo, equivale ad essersi accaparrati una posizione di potere e privilegio e nient’altro. Non ci viene più chiesto cosa facciamo per rispondere al mandato consegnatoci dai cittadini, ma solo quanto guadagniamo per questo. La commissione Giovannini ha avuto il merito di riportare la discussione su dati reali e comparabili con altre nazioni. Il lordo dei parlamentari italiani è superiore a quello dei loro colleghi europei, il netto no. Ma questa non deve e non può essere una giustificazione. Non intendiamo rifugiarci dietro a una facile spiegazione meccanicistica dei computi delle buste paga, anche se basterebbe ricordare …