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Dichiarazione di voto di Dario Franceschini sul decreto 'Salva Italia' alla Camera dei Deputati

Signor Presidente, in questa stagione di comprensibili tensione sociali, di paure, in questa situazione di sfiducia nei confronti della politica, in cui, purtroppo, tutto sembra scaricarsi sui parlamentari e sul loro lavoro, vorrei rivendicare in quest’Aula, non per il gruppo del Partito Democratico ma, se mi è consentito, per l’intero Parlamento, il lavoro che è stato fatto su questa manovra, in una situazione politicamente difficile, inedita. In soli nove giorni, è stata esaminata, corretta e approvata la manovra, e la fiducia viene messa non sul maxiemendamento del Governo, ma sul testo approvato dalle Commissioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). È stato un lavoro di miglioramento lasciando intatti i saldi, il carattere strutturale della manovra, gli impegni assunti con l’Unione europea, una manovra indispensabile, urgente per la situazione di crisi del nostro Paese – sull’orlo del fallimento, è stato detto dal Presidente Monti -, indispensabile per far uscire l’Italia dalla situazione in cui si trova dopo gli ultimi tre anni. Abbiamo ascoltato i deputati e le deputate della Lega: sembrano scesi dalla luna (Applausi …

Bersani: «Ora però gli ammortizzatori sociali», da unita.it

«Dopo la riforma delle pensioni si deve affrontare immediatamente il problema degli ammortizzatori sociali e specialmente dei giovani». Il segretario del Pd alla riunione dei deputati alla Camera, tornando a spronare il governo a fare di più sulle liberalizzazioni. Pier Luigi Bersani è tornato a spronare il governo a fare di più sulle liberalizzazioni. «Sulle liberalizzazioni non siamo ancora a posto, aspettiamo il governo al prossimo appuntamento», ha riferito il segretario del Pd al termine della riunione del gruppo alla camera. «Diremo qualcosa su quello che è necessario e non è solo il mercato del lavoro», ha spiegato Bersani, «se non lo si capisce subito prima o poi si capirà meglio». «Domani diremo ciò che ci piace ma anche che resta del lavoro da fare. Ciò che non abbiamo ottenuto fin qui, ci impegneremo insieme per ottenerlo in futuro». Pier Luigi Bersani garantisce così, all’assemblea dei deputati, l’impegno ad incidere nei prossimi provvedimenti del governo. «Noi domani diremo – spiega Bersani – che siamo fedeli al nostro impegno e a essere chiari e trasparenti con …

"La sfida della sinistra va oltre Monti e questa manovra", di Vincenzo Visco

Sulle pagine dell’Unità, all’ interno del PD e del più ampio mondo della sinistra è in corso un dibattito sulla natura del governo Monti: è un governo di destra? Conservatore? Progressista? È il «nostro governo»? Il dibattito appare per certi versi surreale. Il governo Monti infatti è nato come governo di salvezza (unità) nazionale, ed è sostenuto in Parlamento da tutte le forze politiche con l’eccezione della Lega e dell’Idv, quindi non può che rappresentare (nella composizione e nella linea) un punto di equilibrio, un minimo comune denominatore, delle forze politiche e degli interessi rappresentati. Il governo Monti quindi è un governo di tutti che, in quanto tale, potrebbe anche diventare improvvisamente di nessuno. Èquesto il tentativo in corso ed è bene per tutti che possa riuscire. Analoghi interrogativi riguardano le posizioni di Monti. Ho conosciuto per la prima volta personalmente l’attuale presidente del Consiglio molti anni fa negli Stati Uniti, dove ambedue studiavamo in diverse università, e ho avuto modo di incontrarlo successivamente più volte e di lavorare insieme, io da ministro e lui …

«I miglioramenti alle misure, frutto del nostro lavoro», intevista a Dario Franceschini di Maria Zegarelli

Qui ci si sta dimenticando della premessa: questo è un governo sostenuto in parlamento a forze politiche avversarie. Non è che siamo diventati maggioranza…». Dario Franceschini preferisce chiarire ancora una volta i «fondamentali» di questa vicenda politica che sta vivendo il Paese. Perché, aggiunge, «soltanto se teniamo bene a mente questo particolare, non proprio insignificante, allora si riescono a valutare le cose per quello che sono». E alla luce del fatto che non è la vostra maggioranza, come giudica la manovra, alla fine di questa serrata trattativa tra i partiti e il governo? «Come il meglio che potevamo ottenere considerando che ogni singolo cambiamento è stato frutto di un’intesa che abbiamo dovuto, e lo sottolineo, trovare con il Pdl. Questo non è il governo dei progressisti o del centrosinistra: è un esecutivo sostenuto da avversari politici. Quello che abbiamo ottenuto è un risultato positivo che, per certi versi, non mi aspettavo». Cioè? «Ma lei avrebbe scommesso, venti giorni fa, un solo euro sul fatto che saremmo riusciti a far tassare i capitali scudati e poi …

"Zagrebelsky, Monti e il governo senza partiti", di Michele Prospero

Ma che tipo di governo è quello di Monti? È forse un governo di destra? Ed è vero che comanda sempre lui? Né di destra né di sinistra, quello di Monti è piuttosto un governo di compromesso, a visibile prevalenza moderata, espresso in una fase di chiara emergenza, priva delle normali risorse della politica. Il fisiologico sbocco di una emergenza esterna (catastrofe economica) ed interna (dissoluzione non solo della maggioranza ma degli equilibri sistemici) altrove è una grande coalizione. In Italia questa strada è preclusa per ragioni storico-politiche. Non si può infatti passare da un ventennio di bipolarismo oltranzista a una condivisione esplicita di una stagione di governo. Questa impossibilità politica di stipulare un accordo temporaneo ha imposto un surplus di iniziativa del Colle. Lo stato di eccezione di Schmitt evocato dal Corriere della Sera non c’entra proprio nulla. Accadde così già con il governo Ciampi. Con una modica forzatura delle regole tradizionali, il capo dello Stato fu anche vent’anni fa il regista delle operazioni necessarie per attutire i contraccolpi di una caduta repentina del …

"È la politica la risposta alla Casta", di Pierluigi Castagnetti

Come si fa a non parlare della “casta” e dei suoi privilegi? Anticipo subito la conclusione di questo articolo: i parlamentari italiani devono decidere (attraverso gli uffici di presidenza delle due camere) di ridurre la loro indennità al di sotto della media europea. Anche negli altri paesi dell’Europa c’è la crisi, ma non si parla di questo? Non importa, noi dobbiamo farlo! Quando si chiedono sacrifici così pesanti ai pensionati e ai lavoratori, come è stato detto, chi sta meglio deve farne di più. Sacrifici. Anzi, in questo caso mi sembra non si debba parlare nemmeno di sacrifici: contenimento, riduzione, ma non sacrifici. Punto. Ciò premesso e ciò concluso, vorrei aggiungere qualche altra considerazione. Domenica scorsa non c’è stata prima pagina di giornale che non titolasse: i parlamentari si rifiutano di tagliare i loro stipendi. Una grande testata si è limitata a un brevissimo editoriale dal titolo: «Senza vergogna». Per la verità io ne ho provata moltissima. Mi sentivo come un cittadino incolpevole sbattuto in prima pagina senza possibilità di difendersi. Per di più la …

Firenze, Bersani: "Razzismo e violenza un pericolo reale"

Impegnamoci tutti ad alzare la soglia della vigilanza, della repressione e della battaglia culturale. “Il sangue sparso oggi a Firenze, dopo l’episodio del campo Rom a Torino, dimostra che questa deriva va fermata. Il dovere di tutti è oggi di impegnarsi per alzare la soglia della vigilanza, della repressione e della battaglia culturale, nella consapevolezza che in una crisi così pesante come quella che stiamo vivendo non si deve abbassare la guardia rispetto alla tenuta della convivenza civile. Impegnamoci tutti ad alzare la soglia della vigilanza, della repressione e della battaglia culturale”, ha concluso Bersani. www.partitodemocratico.it