Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"La laicità del Pd e i religiosi del maggioritario", di Cristoforo Boni-

Il Pd è un partito che può vivere con qualunque sistema elettorale: non ha bisogno del maggioritario per definire la propria identità. Per aver detto queste cose, che rappresentano peraltro un atto di fiducia verso il futuro del Pd, Dario Franceschini è stato bersaglio di critiche: per qualcuno in casa democratica l’implicita apertura a una riforma di tipo proporzionale è quasi una bestemmia (contro la religione del maggioritario, s’intende). Nell’emergenza economica, parlare di legge elettorale può apparire un diversivo. Ovviamente, altre sono oggi le priorità. Tuttavia il tema è di grande rilievo. Almeno per due ragioni. La prima riguarda, appunto, la natura del Pd. Contestare le affermazioni di Franceschini vuol dire avventurarsi nel territorio più ostile al Pd, abbracciando di fatto la tesi in base alla quale la sua fondazione è figlia di uno stato di necessità, indotto dalla costrizione del maggioritario. Il Pd non sarebbe nato dunque da un incontro di culture riformatrici, o dal proposito di dare un orizzonte “democratico” al centrosinistra cresciuto con l’Ulivo, ma dalla gabbia maggioritaria imposta nella (fallita) transizione …

Bersani: "Serve una manovra equa e poco recessiva", intervista di Fabrizio Nicotra

Parigi incalza il governo Monti sulla manovra e nello stesso tempo lancia un patto Francia-Germania-Italia per rafforzare la disciplina di bilancio. Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, si va verso un’Europa a due velocità? «Se si parla di modificare i trattati per rendere più coerente il patto a 17 (i Paesi della zona euro), va bene. Tuttavia, intanto che si prepara una riforma dei trattati noi rischiamo la pelle. Stiamo vivendo una contraddizione micidiale: mentre discutiamo giustamente di una necessaria disciplina dei bilanci dei singoli Paesi, noi non abbiamo una garanzia collettiva a tutela dell’euro. Questo è il punto irrisolto. Deve essere affrontato con assoluta urgenza, lavorando (anche dentro gli statuti attuali) per un ruolo della Banca centrale europea triangolato o con il Fondo monetario. soluzione non gradevolissima, o con la trasformazione del Fondo Salva Stati in una banca. Ma quale che sia la tecnica, se stiamo solo alla disciplina di bilancio rischiamo di arrivarci morti». C’è chi denuncia l’egoismo di Francia e Germania. Lei ha qualche rimprovero da fare a Sarkozy e Merkel? «Purtroppo …

«Equità e giovani: così Monti vincerà la sfida», intervista ad Anna Finocchiaro di di Simone Collini

Monti consideri il Parlamento il suo più potente alleato», dice la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro. E però la nomina dei sottosegretari, indispensabile per garantire il rapporto tra governo e Parlamento, ancora non c’è stata. «Questo è l’ultimo dei problemi, e sono sicura che il presidente Monti deciderà rapidamente e in piena autonomia, per poi consentire al Parlamento di conoscere e discutere le misure anticrisi e per consentire al governo di sapere quali sono le valutazioni delle Camere». La manovra verrà presentata il 5 dicembre: non si poteva fare in tempi più stretti? «Direi piuttosto che abbiamo avuto un raro esempio di tempestività. In pochi giorni è stato formato un governo, si è insediato, Monti ha svolto i suoi doveri istituzionali e poi ha avuto incontri comunitari molto importanti, visto che il riferimento all’Europa è essenziale. Il 5 verrà presentata la manovra, che mi auguro tenga conto delle posizioni espresse in questi mesi, per essere poi approvata in Parlamento con il più ampio consenso possibile». Voi avete insistito sui concetti di equità, crescita …

Bersani tra le piccole imprese: "con noi equità e sviluppo", di Luigina Venturelli

Non ce la giocheremo per un punto in più o in meno. Il nostro approccio è quello della ricerca comune di tutto ciò che può fare bene al Paese». Prima di entrare nel merito delle proposte concrete anti-crisi presentate dal Pd, prima di pronunciarsi sulle misure salva-bilancio attese dall’esecutivo, e prima di accennare alle polemiche politiche di vario genere sorte nelle ultime ore, Pierluigi Bersani chiarisce una volta per tutte la natura del sostegno suo e di tutti i democraticial governo Monti. Perchè questa è la chiave di lettura che permette di spiegare le scelte del partito e di sciogliere i dubbi tra le posizioni anche diverse che vi si possono rintracciare in campo economico. ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ «Il governo Monti è un governo di impegno nazionale, un governo di forte profilo tecnico sostenuto dall’assunzione di responsabilità delle forze politiche» spiega il leader Pd dal palco del convegno nazionale organizzato ieri a Monza sul lavoro autonomo e la micro e piccola impresa. Ne parla come dell’«unica soluzione possibile» per affrontare il «serio problema» che l’Italia …

"Incerti in politica, realisti in economia", di Roberto D'Alimonte

Con il governo Monti è iniziata una nuova fase della politica italiana caratterizzata da grande incertezza e fluidità degli orientamenti politici. Cresce l’area dell’astensionismo e della indecisione. Molti elettori, soprattutto nel centrodestra, sono disorientati. Ma sulla politica economica e sull’Europa il nuovo governo può contare su alcuni punti fermi. Gli italiani non vogliono l’uscita dall’Euro e sono disponibili ad accettare nuove regole su fisco, mercato del lavoro e liberalizzazioni. I sondaggi sono strumenti imperfetti. Soprattutto in tempi di grandi cambiamenti vanno presi con molta cautela. Detto ciò, fa comunque impressione vedere che solo il 22% degli elettori che oggi esprimono una preferenza per un partito voterebbero per il Pdl. Questo è il risultato più sorprendente dell’indagine demoscopica Cise-Il Sole 24 Ore effettuata nei giorni immediatamente successivi all’insediamento del governo Monti. Non è un dato del tutto nuovo perché sono mesi che tutti i sondaggi registrano il declino elettorale del Pdl ma un valore così basso non si era ancora visto. Rispetto ai tempi d’oro il partito di Berlusconi ha perso più di un terzo del …

"Una riforma e quattro principi", di Donata Lenzi

Tutti i grandi quotidiani di oggi parlano di pensioni riprendendo un articolo di prossima pubblicazione su “Italiani Europei” scritto da Elsa Fornero prima di diventare ministro. Suggerirei di leggere con attenzione, ma prima di rompersi la testa ricordiamoci che una cosa è uno studio, una cosa una proposta del governo confrontata con le parti sociali. Non sappiamo ancora cosa esattamente proporrà. Qualche “paletto” però possiamo metterlo. Comincio con il dire che il vitalizio dei parlamentari è la prima cosa che, giustamente, salta; infatti su nostra proposta Senato e Camera ne hanno già votato l’abrogazione. Non era l’unica cosa che abbiamo proposto e ottenuto nel nostro ordine del giorno del 3 agosto accolto dalla presidenza (per una lettura integrale delle undici proposte rimando alla news a lato). So che qualcuno dirà “non basta”, vorrei farvi notare però che l’ordine del giorno e il suo contenuto è sconosciuto ai più e nascosto volutamente dai media. Pensioni. Riporto la versione integrale, prima dei tagli, del mio articolo che oggi ha pubblicato l’Unità dal titolo “Una riforma e quattro …

Bersani: Per noi eguaglianza è sinonimo di sviluppo

Il Segretario del Partito Democratico chiude la Conferenza nazionale per il lavoro autonomo e la micro e piccola impresa. “Bisogna fare presto, ma lasciatelo dire a noi! Sono tre anni che ne parliamo. Sembra che qualcuno abbia vissuto in un sonno totale dove non è mai suonata la sveglia”. “Con oggi ci mettiamo alla pari del mondo delle Pmi: questa manifestazione è una risposta a quelli che pensano che il PD si ponga in una posizione al di sopra. Invece è proprio da qui a Monza che parte una ricerca comune per vedere cosa si può fare per il bene di questo Paese”. Così il segretario Pier Luigi Bersani ha introdotto il suo intervento alla Conferenza nazionale del PD per il lavoro autonomo e la micro e piccola impresa. “Non c’è nessuna stagione di scambio politico, nessun favore alle imprese in cambio di qualche voto. Anzi rispondiamo a quelli che dicono che abbiamo rinunciato alla vittoria elettorale: lo abbiamo fatto per il bene del Paese, perché per noi l’Italia è al primo posto” ha continuato …