Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Bersani: siamo un collettivo basta divisioni giovani-vecchi", di Simone Collini

“Oggi avviamo un progetto che non ha precedenti nella storia della politica italiana”, dice Pier Luigi Bersani arrivando a Napoli per inaugurare una scuola di formazione riservata a ragazzi under-35 dellemregioni del Mezzogiorno che durera un anno (attraverso appuntamenti come questo e soprattutto mediante la costruzione di una rete on-line) e che sara poi estesa anche alle regioni del Nord. “Mi sembra una notizia no?”, e sorride. “Ma se devo essere proprio sincero….” Il leader del Pd sa bene qual e l’attenzione mediatica riservata al Big Bang di Matteo Renzi e quale a questo appuntamento. Ma non si scandalizza, anzi ai duemila ragazzi che lo salutano con una standing ovation alla Mostra d’oltremare dice innanzitutto: “Stiamo facendo formazione alla politica, e allora la prima cosa da imparare e l’autonomia della politica. Rapporti amichevoli con la comunicazione,ma guai ad esserle subalterni. Anche perche il mestiere della politica non e il mestiere della comunicazione”. Inevitabile, in una giornata come questa, andare col pensiero alla Leopolda. Anche perche Bersani dedica una parte dell’intervento con cui apre Finalmente Sud …

Giovani, voi siate i ricostruttori!

Bersani ai giovani di Finalmente Sud: “Dedichiamo questo anno vostro alla memoria dei 76 ragazzi uccisi a Oslo da un pazzo criminale. Dal sud dell’Europa la fiaccola è accesa e va avanti”. “Una platea così toglie il fiato. È bellissimo vedere tanti ragazzi del Sud, una platea di giovani che crede alla politica, che crede che la politica sia protagonismo del territorio. Sono veramente orgoglioso di essere qui in una sfida che non ha precedenti nella storia della politica italiana”. Così il segretario del PD, Pier Luigi Bersani ha introdotto la sua relazione d’apertura dei lavori della scuola di formazione politica “Finalmente Sud”. “Se stiamo facendo formazione politica – ha continuato il leader democratico – la prima cosa da imparare e ricordare è quello di essere autonomi. Amici di tutti, ma parenti di nessuno, avendo tante idee in testa e la voglia di combattere per realizzarle. Non essere subalterni o subordinati alla comunicazione. Sapendo bene che Il mestiere della politica non è il mestiere della comunicazione. Con oggi lavoriamo a fondo in un percorso di …

"Per la difesa del Paese alt al consumo del suolo", di Giuseppe (Pippo) Civati

Terra! Questo deve essere grido della nuova politica. All’orizzonte, affacciandoci alle finestre, vediamo quasi dappertutto un forsennato sfruttamento del territorio, che spesso è all’origine di fenomeni come quello che ha devastato il Levante ligure. Non è più possibile stare a guardare o prendere tempo. Chi ha responsabilità istituzionali deve agire, e subito. A Cassinetta di Lugagnano proprio oggi si radunano centinaia di persone per dire stop al consumo di suolo. Cittadini, amministratori, movimenti, anche locali,danno vita auna grande mobilitazione nazionale, in difesa del suolo, del paesaggio e anche del cibo e dell’agricoltura: un tema che, pensando all’Expo 2015 (se terrà fede ai suoi principi), ci parla anche della fame nel mondo e di come combatterla. Il primo passo, a casa nostra, è mutuare quello che è stato fatto a Cassinetta, che ha varato il consumo zero di territorio, oppure Desio, in Brianza, che ha tagliato del 60% il cemento autorizzato dalla precedente amministrazione dellan destra, sfidando anche poteri forti e occulti. Ora è la politica che si deve rendere conto che il contrasto del consumo …

"Maria Stella, la scaricabarile", di Manuela Ghizzoni

Meno, è questo il segno che contraddistingue la parabola del governo Berlusconi che con l’ultimo voto di fiducia ha toccato il punto più basso. Meno sicurezza, meno risorse alle forze di polizia, meno lavoro, meno benessere, meno opportunità, meno sostegno alle famiglie, meno politiche per le piccole e medie imprese, meno diritti nel lavoro. Meno pluralismo, meno democrazia, meno giustizia, meno welfare, meno ricerca, meno autorevolezza sullo scenario internazionale, meno risorse agli enti locali, meno coesione sociale, meno solidarietà, meno investimenti per energie rinnovabili, meno crescita e Pil, meno rispetto del territorio, meno moralità. L’unico segno meno che manca, ed è l’ennesima promessa tradita, è quello riferito alle tasse, che sono aumentate. Ma c’è un luogo dove questo segno meno è particolarmente evidente, ossia il mondo della scuola e dell’università, dove in questi anni abbiamo assistito ad una inaudita opera di riduzione di risorse che è stata ribadita nella recente lettera alla Ue. L’anno scolastico è così iniziato tra le proteste di studenti, professori e personale della scuola per gli effetti sempre più tangibili dei …

«Per vincere bisogna capovolgere l’impianto di Berlusconi», intervista a Vasco Errani di Simone Collini

Mi sembra evidente che il governo è dimissionato dai fatti – dice il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani – dalla sua incapacità di dare risposte vere al problemadella crisi e di impostare una strategia per rilanciare il Paese. Come la lettera all’Ue ne è prova la battuta sbagliata di Berlusconi sull’euro». Guardando all’impianto della lettera all’Ue, qual è secondo lei l’obiettivo del governo? «Dividere il Paese. Avendo di fronte la possibilità di un ampio raggio di interventi, il governo ha scelto il terreno ideologico: licenziamenti più semplici. È la strada opposta rispetto all’ accordo tra le parti sociali del 28 giugnoe a ciò che servirebbe, cioè un sussulto di unità per il bene del Paese». Secondo lei, quale sarebbe il motivo di questa scelta? «Il fatto che questo governo è prigioniero di se stesso. Ha continuato a dire che andava tutto bene e non si è mai occupato dei problemi dell’occupazione, delle politiche industriali, della questione dell’equità. Il governo è andato avanti per tre anni così e ora non ha nessuna possibilità di …

Licenziamenti, Fassina: "Nostre proposte alternative a misure regressive Governo"

“E’ incredibile che in un tornante storico segnato da una pesante caduta della domanda aggregata, da una capacità produttiva inutilizzata pari a circa il 50% e da una drammatica emorragia di lavoro per padri e figli si insista, in nome di un’ideologia fallita e di interessi materiali miopi, sulla ulteriore facilitazione dei licenziamenti come via per la crescita”. Lo afferma Stefano Fassina, responsabile economico del Partito Democratico che oggi ha partecipato alla manifestazione indetta dallo SPI-GCIL e dalla UIL-funzione pubblica. “L’effetto reale che si avrebbe – continua Fassina – sarebbe un’ulteriore precarizzazione del lavoro, l’ulteriore indebolimento delle organizzazioni sindacali e del potere negoziale dei lavoratori, l’ulteriore compressione delle retribuzioni, l’ulteriore aumento delle disuguaglianze di reddito, ricchezza e opportunità e l’ulteriore recessione e aumento del debito pubblico. Contro la precarietà, il Pd nell’Assemblea Nazionale di Maggio 2010 e alla Conferenza per il lavoro del Giugno scorso a Genova, ha approvato un impianto culturale e specifiche soluzioni alternative alle misure contenute nella lettera del Governo Berlusconi al Consiglio Europeo. Per ricostruire la dignità della persona che lavora …

"Pronti alla sfida di governo, io in campo per la premiership", Intervista a Pier Luigi Bersani di Barbara Jerkof

“Primarie di centrosinistra, poi patto di legislatura con il centro. Il lavoro con Vendola, Di Pietro e socialisti è avanti: per garantire credibilità a vincolo di maggioranza in Parlamento”. Pronti ad affrontare la sfida del governo. che sia ora con un esecutivo di transizione, o che sia dopo elezioni anticipate. Perché una cosa è certa. avverte Pier Luigi Bersani, così al 2013 non ci si arriva. Il segretario del Pd traccia la sua road map: primarie di centrosinistra dopo aver stretto un accordo «di credibilità» con Idv, Sel e Psi, che metta al riparo dagli errori del passato sulla tenuta della coalizione attraverso precisi meccanismi parlamentari (un vero e proprio vincolo di maggioranza nei gruppi parlamentari); e apertura ai moderati con un patto di legislatura. Obiettivo: «Ricostruire il Paese» dopo il ventennio berlusconiano. Chiarendo che. quando sarà il momento di scegliere dal basso il candidato premier. il candidato del Pd sarà lui. Segretario, lei ha definito il documento d’intenti del governo alla Ue come «merce usata», mai sindacati prendono la parte sui licenziamenti molto sul …