Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

Le obiezioni del Pd “laburista”, di Rudy Francesco Calvo

Anche i Democratici dicono no a interventi da parte della Bce giudicati troppo liberali. I contenuti della lettera inviata al governo italiano da Mario Draghi e Jean-Claude Trichet non possono certo essere definiti originali. Anzi, in casa Pd qualcuno leggendoli avrà avuto la sensazione di un deja vu. «Riduzione al 50 per cento delle società e degli enti partecipati dallo stato centrale e dal sistema delle autonomie – Non è possibile garantire stabilità ai singoli posti di lavoro, ma si può garantire continuità all’occupazione delle persone […] Ci vogliono politiche attive sul mercato del lavoro, che forniscano tutele del reddito in caso di disoccupazione e un sistema efficiente di servizi, di formazione e di occasioni per il reimpiego. Questo è il senso della migliore flexicurity europea – Riforma del modello di politica retributiva nelle pubbliche amministrazioni […]. Rimpiazzo parziale e selettivo del turnover […]. Abolizione dello spoils system e graduale superamento degli automatismi retributivi e di carriera – La lotta alla precarietà è indispensabile per dare prospettive di vita dignitosa ai giovani. Si devono estendere …

«Al Paese non serve un commissariamento, ma un nuovo governo», di Francesco Cundari

Il segretario del Pd propone un esecutivo di personalità credibili e promette battaglia per correggere le iniquità della manovra. Dire che siamo stati commissariati è dire poco, la verità è che abbiamo perso la nostra sovranità nazionale». Di fronte alle perentorie richieste di Germania e Francia, la prima considerazione di Pier Luigi Bersani è espressa nel linguaggio che ha fatto la fortuna dei suoi imitatori (e un po’ anche la sua), ma il tono colloquiale non ne attenua la durezza: «Abbiamo perso la sovranità, mica noccioline». Il segretario del Pd, che sta tornando a Roma per essere presente in Parlamento per l’audizione del ministro dell’Economia, non intende però fare buon viso a cattivo gioco. «Se il premier si lascia commissariare – scandisce – noi non intendiamo essere commissariati». Ma«il problema più pressante non è nemmeno questo». E qual è? «Il problema è che la faccia di chi dovrebbe presentare le dure ricette prescritte dal commissario è quella di Silvio Berlusconi. Si tratterà di misure drammatiche e bisognerà spiegarle al Paese. Qualcuno pensa forse che l’Italia …

«Vogliono abbattere il Welfare. E giocare con la Costituzione», intervista a Rosy Bindi di Maria Zegarelli

Ci stanno facendo commissariare in un agosto terribile». E non perché «dobbiamo tornare a Roma e riaprire il Parlamento», il punto è «che tutto questo non serve, non è inserendo una modifica in Costituzione che si affronta una crisi economica di questa portata, non è in questo modo che spieghiamo all’Europa e ai mercati che l’Italia è un paese credibile». Rosy Bindi, presidente del partito Democratico, non è tra coloro, come Walter Veltroni e il Terzo Polo, che apprezzano l’annuncio delle modifiche degli articoli 41 e 81 della Carta costituzionale. Né è tra quanti pensano che il cambio di passo possa avvenire con questo governo e con questo presidente del Consiglio. «L’unica possibilità di avere la nostra collaborazione è quella di modificare profondamente la manovra introducendo le misure che abbiamo proposto noi, ma non lo faranno». Presidente, la sua sembra una chiusura di credito totale. Neanche questa emergenza senza precedenti può aprire uno spiraglio tra maggioranza e opposizione, considerato che Berlusconi non ci pensa proprio ad un passo indietro? «Berlusconi ha detto che non vuole …

«Il Pd in spiaggia, la nostra politica non va in vacanza», di Claudio Visani

Il segretario emiliano spiega la «campagna d’estate» dei democratici. «Tra la gente per resistere a questa manovra». Il momento è drammatico. Il governo è un’orchestra stonata che suona sul Titanic. L’Italia appare commissariata dall’Europa. C’è bisogno di costruire subito un’alternativa per dare una prospettiva a questo Paese. La politica non può andare in vacanza. La nostra non ci va. Siamo qui per testimoniare il nostro impegno, per spiegare ai cittadini, anche sulla spiaggia, le nostre proposte alternative per salvare e governare l’Italia». Così il segretario emiliano-romagnolo del Pd, Stefano Bonaccini, spiega la «campagna d’estate» dei democratici sulla riviera romagnola: 500 tra dirigenti, parlamentari e semplici militanti impegnati a distribuire sul bagnoasciuga depliant, cartoline, braccioli «per restare a galla nonostante la manovra». Le prime iniziative venerdì sui lidi ferraresi, ieri a Rimini e Riccione, oggi il clou tra i lidi ravennati e Cesenatico. Dirigenti e militanti Pd che sbarcano sulla spiaggia a bordo dei pedalò. Sembra una gag di Maurizio Ferrini… «Un po’ d’allegria non guasta, anche se la situazione è serissima. Noi non vogliamo fare …

Scuola, a Modena la Festa nazionale del Pd

Dal 25 agosto al 19 settembre. Il 30 agosto arriva Pierluigi Bersani. Tra gli ospiti anche Susanna Camusso, Mara Carfagna, Shirin Ebadi Si terrà a Modena, dal 25 agosto al 19 settembre, nell’area di Ponte Alto, la Festa nazionale del Pd dedicata alla scuola. “Abbiamo scelto Modena – spiega Francesca Puglisi, responsabile nazionale scuola del Pd – perché è in questa città e in questa regione che amministratori locali lungimiranti hanno deciso da sempre che l’investimento in istruzione, anche in tempi di crisi economica, è un fattore strategico per la crescita sociale e fattore di sviluppo dell’intera comunità”. Hanno assicurato la loro presenza i massimi dirigenti nazionali del Pd. Si comincia con il vicesegretario Enrico Letta, sabato 27, che assieme al segretario provinciale Davide Baruffi sarà intervistato dal direttore della Gazzetta di Modena Antonio Ramenghi. Domenica 28 sarà la volta di Piero Fassino, assieme al sindaco di Modena Giorgio Pighi, al neo-sindaco di Trieste Roberto Cosolini e al sociologo Aldo Bonomi. Tema della serata: il “vento del Nord”. Martedì 30 il segretario Pierluigi Bersani parlerà …

"Cinque proposte per uscire dalla tempesta", di Stefano Fassina

I democratici hanno indicato una serie di azioni da avviare per rimettere in moto un Paese sempre più in ginocchio: dalla pubblica amministazione al fisco, dalle liberalizzazioni alla politica industriale. E la revisione della manovra. L’Italia si trova in un mare in tempesta senza nocchiere. Anche le altre leadership europee sono incerte e deboli. Oggi, Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Italia sono sotto straordinaria pressione, ma segnali di tensione riguardano persino i titoli di Stato francesi. La ragione di fondo è la contraddizione tra l’unione politica e l’unione economica. La fine del ciclo della finanza facile e spensierata, fonte di debito pubblico e debito privato, ha fatto emergere il limite dell’avventura europea: da un lato, la moneta unica, condivisa da 17 economie diverse, anzi distanti, in termini di capacità competitiva; dall’altro, un assetto di governance inadeguato, privo delle istituzioni federali necessarie ad una politica economica comune per rimuovere i differenziali di competitività, per promuovere il lavoro di qualità nel quadro di uno sviluppo sostenibile, per fare trasferimenti di risorse tra aree a differente dinamica di …

Crisi: Bersani: Tremonti dica chi paga in anticipo la manovra

Noi responsabili con le nostre proposte. Se non si risolve il problema politico, sarà uno sforzo inutile Se vuol conservare la manovra anticipandola, Tremonti non pensi di uscire dalle Commissioni parlamentari senza uscire dalle nebbie, senza dire cioè dove precisamente e a carico di chi e di che cosa intende ricavare decine di miliardi dall’assistenza e dalla manovra sul fisco e detrazioni. Ci dovrà anche dire quanto pagherà, di questa manovra, chi ha un reddito medio basso o chi ha bisogno dei servizi, e quanto pagherà chi ha redditi, patrimonio e ricchezza paragonabili, per fare solo un esempio, a quelli del Presidente del Consiglio. Dovrà anche dire se davvero dovremo affidare le speranze di crescita alla prospettiva filosofica di un nuovo art. 41 della Costituzione sulla libertà d’impresa o se finalmente non sia il caso di qualche scelta più concreta. Noi saremo nelle Commissioni con le nostre proposte sul controllo della spesa pubblica, sulle misure fiscali, sulla semplificazione delle strutture pubbliche, sulle liberalizzazioni e così via. Lo faremo responsabilmente ma tenendo ferma la nostra convinzione, …