Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

Muro PD contro Tedesco che attacca Rosy Bindi

“Sono inaccettabili e sbagliate le parole usate contro la nostra Presidente Rosy Bindi dal senatore Tedesco in alcune interviste apparse sui quotidiani oggi. È bene che il senatore Tedesco rifletta sul proprio comportamento”. Questa la dichiarazione di Maurizio Migliavacca, Coordinatore della Segreteria del Pd, commentando le pesanti affermazioni del senatore del Gruppo misto, Alberto Tedesco, nei confronti del quale l’aula del Senato non ha autorizzato la richiesta di arresto arrivata dai magistrati pugliesi. La Presidente del Partito aveva pubblicamente definito opportune le sue dimissioni da senatore e Tedesco per tutta risposta ha dichiarato: “La Bindi? Non sa niente della mia vicenda, parla a prescindere. Il suo moralismo mi fa orrore. E non da oggi. Sono vent’anni che la vedo invocare manette e galera con un livore indegno di una persona civile”. “ Al Senatore Tedesco, che da mesi non appartiene più al gruppo del Pd, suggerirei oggi maggiore sobrietà e discrezione”, ha affermato Anna Finocchiaro, Capogruppo del Partito democratico a Palazzo Madama. “Il tema delle sue dimissioni è questione che riguarda la sua coscienza. Ma …

Inchiesta su Penati, l’accusa: «È un sistema trasversale», di Giuseppe Vespo

Ci sarebbe un «sistema» dietro il presunto giro di mazzette di cui è accusato Filippo Penati. A sostenerlo sono gli imprenditori coinvolti nell’inchiesta di Monza. Il Pd: nessun finanziamento. I nostri bilanci sono certificati. Finanziamento illecito ai partiti. È l’ipotesi di reato che più fa discutere tra quelle messe in piedi dalla procura di Monza, che indaga sulle presunte mazzette prese dall’ex sindaco di Sesto San Giovanni, e vicepresidente del consiglio regionale lombardo, Filippo Penati, nell’ambito «degli interventi edilizi sulle aree Falck ed Ercole Marelli, e sulla gestione del servizio trasporti Altomilanesi». La bufera giudiziaria scatenata dai pm Walter Mapelli e Franca Macchia svelerebbe infatti «un sistema insospettabile e trasversale, che qualcuno chiama “lobbismo” e che io chiamo “mazzette”, che non riguarda un solo partito, ma una classe politica». A sostenerlo è Piero Di Caterina, indagato e imprenditore nel settore del trasporto pubblico con la «Caronte srl». È uno dei principali accusatori dell’esponente democratico, insieme al consigliere sestese di centrodestra, nonché ex proprietario dell’area Falck, Giuseppe Pasini. Dai verbali secretari delle loro rivelazioni ai magistrati …

"L'etica e i partiti", di Alfredo Reichlin

Non si tratta di una questione morale ma di un tema politico di prima grandezza. Un partito come il Pd, che ha l’ambizione di portare il Paese fuori dalla crisi della Seconda Repubblica e contribuire alla ricostruzione di un tessuto civile e democratico, deve usare verso se stesso il massimo di rigore e di trasparenza. E deve tornare ad agire come un organismo collettivo, come una comunità. Quando uno dei sui diritenti viene accusato di reati gravi, o comunque incompatibili con il sereno esercizio di un ruolo pubblico, questi deve compiere quel passo indietro che consenta a se stesso la piena libertà nell’azione giudiziaria e al partito di riprendere la propria battaglia secondo le priorità che si è dato. Non è un cedimento al vento giustizialista. E neppure all’antipolitica. È anzi la ribellione nei confronti dei partiti personali e dei troppi personalismi che stanno logorando le reti di solidarietà politica e persino la tenuta istituzionale. Il centrosinistra, i progressisti non possono pretendere una diversità antropologica. Sarebbe questo un sentimento elitario. I partiti democratici sono partiti …

Bersani: «Chi è indagato faccia un passo indietro», di Simone Collini

Il giorno dopo la notizia di Filippo Penati indagato con l’accusa di aver ricevuto tangenti nel 2001 e il giorno dopo il voto in contemporanea alla Camera e al Senato sull’autorizzazione all’arresto di Alfonso Papa e Alberto Tedesco, Pier Luigi Bersani lancia due messaggi. Uno una più corta e uno a più lunga gittata. Il primo, che cade nei confini democratici o giù di lì (Tedesco prima di passare al gruppo Misto quando è scoppiata la bufera sulla sanitopoli pugliese è stato eletto al Senato con la lista Pd): «Le regole devono valere per tutti, politici, cittadini e amministratori. Se uno è indagato è corretto che faccia un passo indietro, anche se è innocente, per non coinvolgere le istituzioni ». Il secondo, a beneficio di chi addossa al Pd la responsabilità di aver salvato Tedesco dagli arresti domiciliari, forze del centrodestra e non solo: «Noi siamo abituati a tutti i mea culpa, però questa volta non ne dobbiamo fare perché siamo stati lineari e coerenti. Abbiamo detto alla Camera e al Senato che i deputati …

"Quando la questione tocca il Pd", di Stefano Menichini

Dimissioni, tuona Gad Lerner, e si riferisce a Filippo Penati. Dimissioni, chiede a grande maggioranza la rete, e si riferisce ad Alberto Tedesco. Credibilità perduta, scrive Pigi Battista, e anche qui il bersaglio è il Partito democratico. Si poteva pensare che la batosta subita da Berlusconi, il tracollo della sua maggioranza e la epocale novità sulla leadership leghista avrebbero messo mediaticamente e politicamente in secondo piano il coinvolgimento di un dirigente democratico di primissimo piano, ex braccio destro di Bersani, e anche il salvataggio (impossibile da nascondere) operato in senato in favore di un altro dirigente discusso e discutibile. Non va così, meno male che non va così, è giusto che non vada così. Il Pd deve fare i conti fino in fondo con una contiguità fra politica e affari che, al di là di questi casi personali tutti da verificare, non lo risparmia. Il tirarsi indietro rispetto ai propri incarichi è una prima misura di salvaguardia, anche personale, e sarebbe opportuna sia per Penati (che ieri si è autosospeso da vicepresidente del consiglio regionale …

"Il nostro voto compatto", di Alessandro Maran

Trecentodiciannove sì, 293 no. La camera non fa processi. Doveva solo decidere se nella domanda di autorizzazione a eseguire la misura cautelare del carcere per Papa vi fosse o no un intento persecutorio E ha deciso che, no, non c’era. Non c’era persecuzione, Papa aveva cercato di spiegare tutto con le presunte inimicizie nei suoi confronti da parte della procura di Napoli e non aveva fornito alla giunta nessun elemento concreto idoneo a smentire gli addebiti che gli erano stati mossi. Alfonso Papa, Pdl, ex magistrato, finito nell’inchiesta P4 che ha allarmato l’opinione pubblica rivelando uno scenario inquietante di relazioni istituzionali alterate, di rapporti degradati e corrotti, di uso spregiudicato di ruoli e funzioni teso a ricavare denaro e altre utilità potrà dunque, come chiesto dal giudice per le indagini preliminari, essere arrestato. Ne è passato di tempo da quando nella seduta del 29 aprile 1993 – si discuteva allora la domanda di autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi, la Lega esponeva il cappio (i retroscenisti vi racconteranno se e quanti padani hanno …

Papa, la Camera dice sì all'arresto. Al Senato la maggioranza vota no all'autorizzazione per Tedesco

Franceschini: “Alla Camera PD compatto, con noi 30 voti dalla maggioranza”. Bersani: “Voto alla Camera coerente, la maggioranza si è rotta”. Finocchiaro. “Al Senato nell’ombra la Lega ha votato no”. “Abbiamo accolto il voto senza esultanza, ma in modo sobrio visto che si tratta di una misura di custodia cautelare. I deputati del Pd erano presenti in 206 su 206 e come gli altri parlamentari dell’opposizione, come mostrano i tabulati, hanno votato compatti. Ci sono stati una trentina di deputati dei gruppi della maggioranza che hanno votato per l’arresto”. Cosi’ ha commentato il voto su Alfonso Papa alla Camera il presidente dei deputati democratici Dario Franceschini. “Si è votato in modo serio valutando nel merito. La Camera ha votato con coerenza e questo rassicura perche’ dimostra che i tentativi di richiamo all’ordine hanno dei limiti. C’e’ un risvolto politico in questo voto, la maggioranza rifletta”. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, giudica cosi’ il si’ all’arresto del deputato Alfonso Papa evidenziando che “in altri tempi il richiamo al vincolo di maggioranza avrebbe funzionato ma …