Franceschini: «Vogliono trattare? Bene ma prima si dimettano», di Maria Zegarelli
Si deve dimettere. Questa maggioranza non è più forte dopo il voto di fiducia. È sempre più sgangherata». Dario Franceschini, capogruppo Pd a Montecitorio, respinge con decisione al mittente l`invito al dialogo. E stavolta i mittenti sono due: Silvio Berlusconi, che apre all`opposizione parlamentare per un confronto sulle riforme e Umberto Bossi che si dice disponibile a parlare di legge elettorale. «Inaffidabili» e «inattendibili» entrambi. Chiuso il discorso. Franceschini, il Pd continua a chiedere le dimissioni, ma il premier è saldo in sella. 317 sì alla Camera. «In qualunque altro paese del mondo o in qualsiasi altra stagione politica in Italia un presidente del Consiglio nelle condizioni di Silvio Berlusconi si sarebbe dimesso. Nell`arco di tre anni ha registrato il fallimento del suo disegno politico, perché gli è sgretolato il Pdl in mano; lo sfaldamento della sua maggioranza, perché un pezzo, guidato dal presidente della Camera, è uscito ed è passato all`opposizione, è protagonista di scandali legati alle sue vicende personali e giudiziarie: chiunque, ripeto chiunque si sarebbe fatto da parte non solo per il …
