Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

Bologna: Virginio Merola presenta la Giunta comunale

“Siamo riusciti in tre giorni a dare alla città una Giunta pronta al lavoro, un equipaggio fantastico. Il criterio seguito è quello più volte annunciato: Giunta con forte ricambio generazionale, con la forte presenza di donne, basata su merito, capacità e passione per questa città”. Con queste parole, Virginio Merola, sindaco di Bologna, oggi pomeriggio nella Sala Rossa di Palazzo D’Accursio, ha presentato i 10 assessori che andranno a formare la Giunta del Comune di Bologna. “Ci metteremo subito al lavoro. Voglio però sottolineare che la prima Giunta formale e deliberativa sarà dopo l’insediamento del Consiglio comunale, questo perché riteniamo che sia un atto dovuto di correttezza istituzionale, che avverrà martedì 7 giugno alle ore 15”, continua il sindaco. “Lavoreremo bene perché lavoreremo insieme, riusciremo a convincere la città che possiamo avere il futuro che meritiamo. Saremo una Giunta che lavorerà per progetti, non ci saranno gelosie per quanto riguarda le deleghe di ognuno, ma ci confronteremo sul merito per quanto riguarda i progetti per la città, dove è necessario questo spirito di squadra”, conclude …

Bersani: sulla crisi il governo nega la realtà

Conferenza stampa del segretario PD sui ballottaggi, i referendum su acqua e nucleare, la crisi economica negata da Tremonti e Berlusconi: “Dopo le elezioni si torni a parlare di lavoro”. E annuncia: “Disposti a discutere con chiunque per cambiare legge elettorale, basta nominati, si ridia lo scettro ai cittadini” “Nessun italiano presta più fede alle parole del presidente del Consiglio, questo è un guaio per un paese perché se uno perde completamente la credibilità, il paese è fermo, bloccato. Non si può andare avanti a governare in questo modo, siamo ormai alla frutta di un’esperienza di governo che per il proprio fallimento sta, lacerando le componenti del centrodestra”. Già il governo litiga e così, come Bersani ribadisce anche in conferenza stampa l’Italia va con il pilota automatico. Nonostante la crisi sempre più pesante, come rilevato dall’Istat, e sempre più assurdamente negata: “Le smentite di Tremonti lasciano il tempo che trovano, ormai l’hanno visto tutti e noi lo dicevamo da tanto tempo, noi abbiamo perso il doppio degli altri nella crisi in termini di Pil e …

Dichiarazione di voto finale sul decreto cosiddetto "omnibus" dell'on. Dario Franceschini

Signor Presidente, ci lasciamo alle spalle la questione fiducia numero quarantatré, che è insieme un’altra prova di paura e un’occasione perduta su un decreto-legge che avete chiamato omnibus, in cui avete buttato dentro – ormai è il vostro modo di fare le leggi – qualsiasi cosa: un’accozzaglia di cose messe insieme senza alcun disegno politico e senza alcuna logica. È una prova di paura, perché avete posto la questione di fiducia un’altra volta perché è l’unico modo che avete per tenere insieme una maggioranza sotto ricatto da chi vota soltanto per la promessa di una poltrona di Governo o di «sottogoverno», che magari non arriva mai (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). È un’occasione perduta, lo ha detto bene il collega Baretta ieri, perché servivano interventi per affrontare l’emergenza sociale, per cercare la crescita e, invece, ancora una volta nulla. Spesso ci viene chiesto giustamente che cosa farebbe l’opposizione per affrontare la crisi e per cercare la crescita. Qui c’è il tempo soltanto per i titoli, ma noi partiremo oggi dall’opposizione e domani dal …

"La strada obbligata dell’Italia: ricominciare dal lavoro", di Stefano Fassina

Il fallimento del neoliberismo dimostra come non ci possa essere crescita senza una adeguata cultura del lavoro. Due borse di studio del Pd nel nome di Massimo D’Antona ed Ezio Tarantelli. Irisultati del primo turno delle elezioni amministrative assegnano al Pd le maggiori responsabilità nella ricostruzione di una «Repubblica democratica fondata sul lavoro». Il Pd, con tutti i suoi limiti, è l’unico grande partito nazionale. Per essere all’altezza della sfida, il Pd deve irrobustirsi, innanzitutto in termini di cultura politica. I partiti fondatori dell’Italia repubblicana erano soggetti culturali forti, prima che organizzazione, macchina elettorale e sistema di potere. Esprimevano una visione autonoma delle cose, una cultura politica diffusa e radicata, condivisa dalla sua classe dirigente, dai suoi iscritti e, almeno in larga misura, dai suoi elettori. Erano intellettuali collettivi e strumento di formazione e di selezione di classi dirigenti adeguate. Erano,come le grandi organizzazioni sindacali, i principali vettori di mobilità sociale in Italia. Il rapporto tra partito ed intellettuali era un rapporto sistematico e proficuo. I partiti avevano al proprio interno le migliori forze intellettuali …

«Siamo alla svolta attenti ai colpi di coda», intervista a Dario Franceschini di Simone Collini

Il capogruppo del Pd a Montecitorio: «I segnali di cambiamento oltre le aspettative, il Paese ha girato le spalle al berlusconismo. Ora serve unità» Non è solo che il governo sia andato sotto quattro volte…», ma poi la voce di Dario Franceschini scompare per lasciare il posto a una gran confusione. Urla, applausi, ancora urla. «E cinque», si sente dopo un po’ sotto il frastuono che esce dal telefono. «La maggioranza è allo sbando», dice il capogruppo del Pd alla Camera mentre in Aula torna un po’ di calma, «ma da Berlusconi ora aspettiamoci pericolosi colpi di coda, dobbiamo tenere al livello massimo la vigilanza democratica». Onorevole Franceschini, partiamo dal voto amministrativo: al di là del dato sulle singole città e province, cosa ci dice? «Che il Paese ha voltato le spalle alla maggioranza e al berlusconismo. Che l’attesa svolta è arrivata. Pensiamo a Milano, dove il segnale di cambiamento è al di sopra delle aspettative, visto che non solo si va al ballottaggio ma il candidato di centrosinistra è in vantaggio. Questo è avvenuto …

"Paura dei numeri, il testamento biologico resta impantanato", di Jolanda Buffalini

Sine die: rinvio a data da destinarsi. L’immagine plastica dell’indietro tutta sul testamento biologico è quella dell’onorevole Cicchitto che si alza in Aula per rispondere all’appello bipartisan di Walter Veltroni. Un lungo giro di parole, un «non abbiamo mai voluto accelerare i tempi », e il «meno peggio è meglio del peggio» però «ora i tempi sono totalmente intrecciati con i ballottaggi» e allora meglio «spostare nel mese di giugno». A questo punto, persino a Fabrizio Cicchitto, professionista di lungo corso della politica, si inceppa la lingua. Chiede al presidente Fini di cambiare l’ordine del giorno, di mettere «il decreto». «No, non il decreto », «i trattati», no. Comesi dice? «La ratifica». La fibrillazione è iniziata martedì sera, si è aggravata quando il governo è andato sotto, ieri mattina, ma intanto il senatore Calabrò, padre del testo sulla «Dat» votato a palazzo Madama, si faceva vedere in Transatlantico per raccomandare: «Non cambiate troppo, altrimenti ci fermiamo di nuovo al senato». E quando Cicchitto, alle 16 e 30, finalmente dice «opportuno rinviare», l’imbarazzo è palpabile. «Sono …

"Il grande comunicatore senza parole", di Michele Brambilla

Da tre giorni non si hanno notizie di Berlusconi. Lunedì sera il suo portavoce Paolo Bonaiuti aveva fatto sapere che il presidente avrebbe espresso le proprie valutazioni il giorno dopo, cioè martedì, «a risultati definitivi». È passato martedì, è passato pure mercoledì ma le valutazioni del presidente sul voto restano un mistero di cui è probabilmente a conoscenza solo qualche stretto collaboratore. Al popolo italiano, e perfino a quello delle libertà, non è dato sapere che cosa pensi il premier su un risultato elettorale che ha già provocato un mezzo terremoto. È un silenzio molto strano. Berlusconi è, per definizione, il Grande Comunicatore: o, secondo il professor Alberoni, quantomeno un Grande Seduttore. In ogni caso, un uomo che ha fatto del proprio rapporto diretto con il popolo il suo principale punto di forza. Berlusconi non si è mai sottratto alla pubblica esposizione, nemmeno quando si è trovato sotto scacco. Quand’è stato in difficoltà, ha sempre chiamato a raccolta la sua gente e ha contrattaccato, si è difeso con le unghie e con i denti, insomma …