Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

Bersani: "Il berlusconismo è finito. Democratici manteniamo i nervi saldi"

L’Unità intervista Bersani a Washington: “La corruzione infetta le istituzioni, il Paese è senza guida. Teniamo la barra di un’opposizione ferma e guardiamo alle forze più responsabili”. «Ai democratici dico: nervi saldi». Pier Luigi Bersani guarda con preoccupazione ai «gravissimi fatti di corruzione che stanno infettando le istituzioni e i luoghi di governo». Ora spunta “Cesare”, quello che tutto sapeva. Il leader del Pd sottolinea che al di là dei nomi di Nicola Cosentino, Denis Verdini, Claudio Scajola e di tutti gli altri invischiati in questa torbida vicenda che passa per l’eolico sardo, gli appalti per il G8 e vecchie e nuove logge segrete, quel che ormai è chiaro è che «sotto l’ombrello dell’imperatore si sono creati dei meccanismi quasi feudali, con vassalli, valvassori e valvassini che hanno ritenuto di potersi muovere avendo in mano un pezzo di potere e giostrandolo anche al di fuori dei circuiti istituzionali». Siamo arrivati, dice il segretario del Pd, a «un punto critico». E alle «forze più responsabili del centrodestra» lancia un appello: «Riconoscano che il Paese è senza …

"All´ombra del potere berlusconiano aperta un´autostrada per la corruzione" intervista a Bersani di Alessandra Longo

Bersani: il Cavaliere ha fallito, deve prenderne atto. Giusto il tempo di guardare in albergo la partita Spagna-Olanda, dopo aver superato la dogana americana, sottoponendosi al rito di controllo delle quattro dita da esporre e delle pupille rivolte alla telecamera, e Pier Luigi Bersani è stato raggiunto ieri mattina a Washington, prima tappa della sua missione americana, dal rombo della politica italiana. Casini «apre» a Berlusconi nell´ipotesi di un governo di unità nazionale? Il segretario del Pd si fa leggere bene la frase incriminata e mette la parola fine alle illazioni: «Casini sa bene che è arrivato il momento di chiudere con il ciclo berlusconiano, con sette anni che non ci hanno portato a niente. E´ vero: Berlusconi ha vinto le elezioni ma c´è un´altra verità altrettanto chiara. Berlusconi ha fallito. La maggioranza deve prendere atto del suo fallimento. Siamo alla fine, al secondo tempo, e bisogna evitare al Paese ulteriori danni». Stop, dunque. Bersani parla in piedi, davanti all´ingresso del Center for American Progress, pensatoio democratico presieduto da John Podesta, già capo staff di …

"Con il federalismo truffa stanno tagliando 14 miliardi di servizi. Regioni, spiegatelo ai cittadini"

Bersani a L’ISOLA CHE C’E’: “Basta con la subalternità alla Lega. L’autonomismo lo abbiamo inventato noi, loro hanno fatto solo le ronde” immagine documento “Non vorrei che il federalismo che ha in testa Tremonti diventasse la via italiana per ridurre lo stato sociale che è basato sulla dimensione locale. Non vorrei che il federalismo fosse il pretesto per dare una botta alla spesa sociale. Non si possono dare mazzate così senza sapere cosa si sta facendo, si passa dal federalismo delle chiacchiere al federalismo della truffa”. Dalla scuola di politica del Partito democratico che si svolge a Venezia, Bersani ha denunciato come se “si abbassa di 14 miliardi di euro la soglia della finanza regionale locale, o sono 14 miliardi in meno di servizi o sono 14 miliardi in più di tasse. Se vogliamo toglierne uno per gli sprechi? Saranno 13 miliardi oppure saranno 12, ma questo è quello che sta succedendo. Poi come curiamo i cancri, come gestiamo gli asili che chiudono? Occhio ai costi standard. In Emilia 29 bambini su 100 hanno gli …

«"Amo la Costituzione perchè è scritta in modo semplice". Giovanni Maria Flick apre la scuola di politica "L'Isola che c'é"», di Ivana Giannone

Giovanni Maria Flick apre la scuola di politica “L’Isola che c’é” a San Servolo: “L’hanno scritta così perchè avevano cose forti da dire”. “Sono innamorato della Costituzione. Lo sono perché parla in modo semplice, perché i nostri padri la scrissero in modo semplice, così che potessero capirla anche i politici e i professori universitari. Diffidate di chi parla difficile: o non ha nulla da dire o non vuole farsi capire”. È questo il biglietto da visita di Giovanni Maria Flick, giurista ed ex presidente della Corte Costituzionale, nonché relatore d’apertura del workshop di “In buone mani”. Davanti ad una platea di ragazzi e giovani amministratori locali, lo studioso apre i lavori del workshop con una profonda riflessione sul federalismo e l’unità d’Italia. Nella sue parole tanta passione e la precisa volontà di far comprendere a chiunque in sala concetti che normalmente sono appannaggio dei soli “addetti ai lavori”. Oggi quella Carta così semplice pone un problema fondamentale: quale modello di federalismo? “La riflessione è d’obbligo, tanto più nel centocinquantesimo anniversario dell’unità l’Italia. In questa ricorrenza …

«Il film di Berlusconi sta finendo», di Andrea Draghetti

È stata una lunga chiacchierata quella tra il segretario Pier Luigi Bersani e il direttore del Tg2, Mario Orfeo alla Festa dell’Unità di Roma. Dalla crisi economica alla manovra finanziaria del governo, dall’attualità politica fino alle ultime vicissitudini sullo scandalo eolico, Bersani ha evidenziato come il Pd sia pronto alla battaglia parlamentare e pronto a garantire al Paese una valida alternativa di governo. “Trenta giorni sono lunghi, ci vuole il fisico!”, così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani ha salutato i volontari della festa romana dell’Unità, terza Festa Democratica, commentando lo sforzo e la passione che ci vuole per rendere un successo la kermesse estiva. “Nel mondo di Internet, dove noi siamo i meglio – ha continuato il leader democratico – è bello guardare la gente all’altezza degli occhi. Questo è un partito popolare”. La crisi e la manovra finanziaria. Rispondendo alla domanda di Orfeo “cosa avrebbe fatto” il Pd se fosse stato al governo nel momento della crisi economica, Bersani ha ribadito che nella storia recente, il centrosinistra è stato già capace di …

«Scatta la discussione tra Pd e Popolo Viola», di Francesca Fornario

In Italia si verifica uno strano paradosso. Migliaia di militanti dei movimenti, delle associazioni o dei sindacati di base – il genere di persone che definiamo «impegnate» e che Berlusconi definirebbe «comunisti» anche se sono nati nel 1994 e che Vittorio Feltri definirebbe «omosessuali» e che il Tg1 definirebbe «dieci» – non vanno a votare. Non mi riferisco ai pochi che non ci sono mai andati ma ai molti che non ci vanno più. Altri votano per senso di responsabilità, con fatica, per partiti che non li convincono fino in fondo (beh: benvenuti nel club) e che però non si sognano di cambiare. Non perché siano stanchi di sognare: se fossero a corto di sogni non disegnerebbero cartelli colorati con i pennarelli dei bambini, non si annoderebbero un bavaglio intorno alla bocca in segno di protesta contro la censura, non scenderebbero in piazza per chiedere una società migliore. È un paradosso, perché rinunciare a cambiare i partiti significa rinunciare a cambiare la società: e allora perché scendere in piazza? Ne parleremo stasera alle 20 alla …

Rai di tutti, non dei partiti

Pier Luigi Bersani ha presentato nel corso di una conferenza stampa la proposta di legge del Pd per riformare la governance della RAI. “Disposizioni per la gestione della RAI”: per un’impresa libera, svincolata dalle “cooperative pseudopolitiche” “La RAI non lavori contro se stessa e diventi un’azienda libera dai Partiti ed economicamente stabile, in quanto è una società per azioni che esercita un’attività di servizio pubblico; è una impresa che vive con i soldi dei cittadini.” E’ questa l’idea del Pd per la Rai, contenuta nel disegno di legge dal titolo: “Disposizioni per la gestione della Rai”, presentato nel corso di una conferenza stampa, nella sede del Pd Nazionale, dal segretario Pierluigi Bersani, primo firmatario del ddl. Presenti alla conferenza stampa: Carlo Rognoni, presidente del Forum Pd per la Riforma del sistema radiotelevisivo, Matteo Orfini, responsabile Cultura del Pd e Fabrizio Morri, senatore Pd, membro della Commissione per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. “Serve un intervento urgente perché siamo alla crisi della Rai, sia sul piano del pluralismo sia su quello della strategia …