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Ricercatori, l'appello del Pd ai Rettori dell'Emilia-Romagna

L’on. Ghizzoni e Massimo Milani: “I Senati accademici di Bologna, Modena, Ferrara e Parma devono avanzare proposte concrete e precise nei confronti del Ministero” L’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in Commissione istruzione della Camera, e Massimo Milani, responsabile del Forum Provinciale Università del Pd di Modena, lanciano un appello ai Rettori degli atenei emiliano-romagnoli in difesa dei ricercatori e “contro la morte per asfissia dell’università pubblica”. Ecco di seguito la loro nota. «E’ tempo che i Rettori dei quattro Atenei regionali giungano a una scelta condivisa sullo stato di agitazione dei ricercatori, che tenga conto dell’attività didattica da loro svolta e che fino a oggi ha garantito l’offerta formativa delle università emiliano-romagnole. I Senati accademici di Bologna, Modena, Ferrara e Parma devono avanzare proposte concrete e precise nei confronti del Ministero, al fine di garantire un futuro professionale ai ricercatori, così come devono assumere decisioni nette in merito all’attività del prossimo anno accademico, soprattutto in ragione del fatto che tra poche settimane si apriranno le immatricolazioni. E’ chiaro a tutti che senza la disponibilità dei …

Franceschini "Brancher. Le sue dimissioni sono una vittoria del Pd e dell'opposizione"

“Le dimissioni del ministro Brancher sono una vittoria del Pd e dell’opposizione e dimostrano che quando l’opposizione prende una iniziativa politica al di là dei numeri e dei rapporti di forza in Parlamento, può ottenere dei risultati importanti. Penso, per come sono messe le cose, che questa volta Berlusconi non possa ripetere la sceneggiata delle dimissioni respinte: il voto di giovedì fa troppa paura”. Lo ha detto Dario Franceschini, presidente deputati Pd, commentando la notizia delle dimissioni del ministro Aldo Brancher annunciate oggi all’nizio dell’udienza presso il tribunale di Milano. dal sito www.deputatipd.it

Il giovedì che rischia di spaccare la maggioranza

È previsto per giovedì mattina alla Camera il voto sulla mozione di sfiducia per il neo ministro Brancher presentata da Pd e Idv. Pdl in difficoltà. La Lega non ha mai digerito la nomina. Il ministro Rotondi avverte: «Quelli che gli voteranno la sfiducia, anche gli interni al Pdl, si mettono all’opposizione del governo…». Non è una distinzione priva di conseguenze quella prospettata dal ministro per l’Attuazione del programma di Governo, Gianfranco Rotondi, nel prendere in esame ciò che potrebbe accadere giovedì prossimo alla Camera, dove è in programma la discussione della mozione di sfiducia individuale contro Brancher, presentata da Pd e Idv. «Il voto di giovedì mattina alla Camera sul minstro Brancher darà sorprese. Tra assenze e casi coscienza noi ci aspettiamo che quel voto lo costringa alle dimissioni. Brancher ha usato la nomina a ministro per sfuggire ai processi». È quanto prevede Enrico Letta, vice segretario Pd, parlando della mozione di sfiducia presentata insieme all’ Idv in cui si chiedono le dimissioni del titolare del ministero per l’Attuazione del federalismo. «Il presidente del …

"Bersani: «Da sette anni ghe pensa lù. È questa la malattia»", di Sara Bianchi

«Non si può lasciare il paese in questa situazione se la maggioranza non ce la fa, se non ce la fanno, bisogna pensare a qualche altra ipotesi». A dirlo è il segretario del Pd a margine dell’assemblea regionale del partito, a Milano. Pier Luigi Bersani risponde anche all’affermazione del presidente del consiglio che, intervistato dal Tg1, parlando dei problemi del paese ha promesso, in dialetto milanese: «da lunedì ghe pensi mì». «Sono sette anni -dice Bersani- che ghe pensa lù. Questa è la malattia, non la medicina». Perché l’idea populista, prosegue il segretario «più che risolvere i problemi li suscita». La manovra? «Non sta in piedi – ribadisce Bersani – è ingiusta in modo radicale, se la prende con poliziotti e insegnanti». Ed è anche «improbabile. Con meccanismi di taglio lineare, lotta all’evasione e una crescita così bassa ci porta verso un’ulteriore manovra». Andrebbe dunque cambiata attraverso un dibattito in Parlamento. A Giulio Tremonti, ricorda che lui stesso ha ripianato i buchi di bilancio dei Comuni di Palermo e Catania guidati da «cialtronissimi» del centrodestra. …

«Legge bavaglio» Pd pronto a votare insieme ai finiani

La crisi interna al Pdl e il caos nel governo che deve ancora metabolizzare le polemiche (anche interne) per la nomina del ministro Brancher, stanno spingendo l’opposizione ad accelerare le iniziative per mettere in difficoltà Berlusconi e i suoi. Importante, su questo fronte, le dichiarazioni Pd sul ddl intercettazioni. I democratici sarebbero pronti a votare gli emendamenti che dovessero essere presentati dalla componente finiana, se in grado di migliorare il testo. Lo annuncia il capogruppo alla Camera Dario Franceschini. «Il gruppo del Pd -spiega- è pronto ad una dura battaglia parlamentare per impedire l’approvazione di una legge che limita la libertà di stampa e pregiudica la possibilità di contrastare con efficacia i reati della criminalità organizzata». «Per questo presenteremo emendamenti in grado di eliminare le parti più pericolose del provvedimento. Ma lavoreremo, come è nostro dovere fare, per limitare i danni prodotti dalle norme introdotte. Anche per questo, sin dai lavori della commissione, potremo votare a favore di quegli emendamenti presentati dai deputati finiani che tendono a migliorare il testo o contenerne i danni». Il …

«Il Grande centro è rimasto piccolo», di Giovanni Cocconi

Probabilmente consolerà gli ex Margherita pentiti dell’adesione al Pd: anche la nuova creatura di Francesco Rutelli non si sente troppo bene. Ieri il direttivo di Alleanza per l’Italia ha rivolto una «domanda pubblica» all’Udc per sapere se «l’annuncio di un possibile nuovo soggetto politico verrà tradotto in una nuova tappa dell’attuale Udc, o di un suo allargamento sulla base di procedure stabilite dalla stessa Udc, oppure in un processo democratico, partecipato, aperto?». Tradotto: fate tutto da soli o ci coinvolgete? Qualcosa di meno di un ultimatum, qualcosa di più di un avvertimento. Sono passati solo nove mesi da quando sia Casini che Rutelli annunciavano la futura nascita di una costituente di centro. «A metà della legislatura» precisava il primo. «Siamo solo il nucleo di un soggetto più largo» spiegava il secondo che non sembrava nemmeno troppo convinto di presentare Api alle regionali. In tanti, già allora, erano scettici sull’esistenza di uno spazio politico per un terzo polo centrista, una Kadima italiana, un rassemblement moderato che – scommettendo sullo scongelamento dei poli – potesse raccogliere anche …

Chi nasce in Italia è italiano

Bersani visita l’Esquilino e inaugura la “festa dei nuovi italiani” voluta dal Forum immigrazione del Pd con un confronto con quattro ragazzi immigrati: “L’immigrazione porta benessere, aiuta la cultura e l’economia dell’Italia” “Chi nasce in Italia è italiano “: è questo il titolo della “festa per i nuovi italiani”, organizzata dal Forum Immigrazione del Partito democratico in corso a San Giovanni, presso “Il Circolo degli artisti”di Roma dall’ 1 al 4 luglio. E con questi nuovi italiani è trascorso tutto il pomeriggio di Pier Luigi Bersani, che nel pomeriggio era al quartiere Esquilino, dove ha visitato il Polo Intermundia, di via Bixio, per poi passare allo sportello di orientamento legale di via Galilei ed arrivare ai giardini di Piazza Vittorio. Due ore nel quartiere più multietnico di Roma strumentalizzato dalle destre come luogo di degrado. Alle 20,30, si è poi recato presso la sede della festa, al Circolo degli artisti, intervistato da Iman Sabbah, giornalista di Rai News, davanti ad una vasta platea di giovani figli di immigrati nel nostro Paese. L’Esquilino, che Bersani ha …