Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

Lavori in corso», apriamo il cantiere della sinistra, di Concita De Gregorio

Da dove cominciamo, Nadia Urbinati, a parlare del risultato elettorale e dello stato della sinistra in Italia? Dal Partito democratico? Dal cantiere dei lavori fatti e da fare, dall’analisi degli errori e dalle fondamenta di una nuova proposta? Cominciamo dal successo di Vendola, da Grillo? «Cominciamo dall’Emilia». Risponde così Nadia Urbinati: c’è bisogno di una discussione larga, ampia, franca e senza paura. Un dibattito come quello che si è sviluppato in questi giorni anche sulle colonne del nostro giornale e soprattutto nel web, migliaia di lettori ci hanno scritto per raccontarci quel che vedono, quel che sperano, quello in cui credono e in cui non credono più. Apriamo davvero il cantiere delle idee, dice la docente della Columbia, appassionata studiosa di politica. Però facciamolo a partire dalla realtà: lasciamo che l’insegnamento ci venga dai fatti. Dunque l’Emilia, dove da poco è tornata a vivere. «Perchè in queste settimane, da quando sono rientrata in Italia, ho visto nei miei paesi qualcosa che non avevo visto mai. L’Emilia sarà la prossima regione a diventare leghista se non …

Siamo in piedi, ora acceleriamo

Questa mattina il segretario nazionale Pier Luigi Bersani ha inviato una lettera a tutti i coordinatori dei circoli del Partito Democratico. Di seguito il testo integrale. Carissimo/a, le recenti elezioni regionali sono state per tutti noi un passaggio importante, che ci mostra tutta la complessità e la profondità dei problemi che abbiamo di fronte. Il Partito democratico è in piedi. Sentiamo forte in queste ore la delusione per avere perso la guida di alcune regioni, e il Lazio e il Piemonte per una manciata di voti. La delusione è solo in parte attenuata dal fatto che abbiamo conquistato comunque la presidenza di sette tra le tredici regioni in palio: un risultato certamente non scontato alla luce dei rapporti di forza che si sono determinati nelle elezioni più recenti, tenendo conto che le elezioni regionali del 2005 si erano svolte dentro un altro universo politico. Va rimarcato che per la prima volta dopo molto tempo, nel voto di domenica e lunedì scorsi si è verificato un arretramento consistente dei consensi del Popolo delle libertà, solo in …

«Per noi la strada è ancora in salita. Non nascondiamo la polvere sotto il tappeto», di Marina Sereni

Non è il risultato che speravamo. Credo che si debba partire da qui, fare un’analisi onesta e rigorosa dei dati che questo voto ci consegna. Non voglio sminuire la conferma al centrosinistra di sette delle tredici regioni che hanno svolto le elezioni, né l’affermazione significativa di alcuni nostri candidati. Ma non saremmo in sintonia con i nostri elettori se non vedessimo alcuni problemi seri. Primo: l’astensionismo è stato particolarmente ampio ma, al contrario di quanto molti si aspettavano, non ha penalizzato in maniera più evidente il centrodestra. E’ un segnale di disaffezione verso la politica e di insoddisfazione verso la qualità dell’offerta politica di entrambi gli schieramenti. Ma, nel centrodestra, la campagna personale di Berlusconi da un lato e il successo straordinario della Lega dall’altro sono riusciti a mobilitare l’elettorato più militante, mentre non ci sono stati fenomeni altrettanto forti nel nostro campo. Insomma non possiamo dire che questo voto è – come noi pensavamo potesse essere – una bocciatura dell’azione di governo. Questo vuol forse dire che l’azione del governo contro la crisi sia …

«Prodi preoccupato chiede facce nuove "A 71 anni il più giovane sembro io"», di Marco Marozzi

L’ex premier: “Ridare al cittadino la capacità di contare”. “Nei comuni, dove il rapporto è più diretto, teniamo” “E’ stata dura”. Un nubifragio. Poi l’arcobaleno. Bologna accoglie così il ritorno di Romano Prodi. Professore, si sente Noè, votato ancora a salvare l’arca del centrosinistra? “Per l’amor di Dio. Sono arrivato che pioveva da matti. La mia esperienza politica è finita. Servono giovani. Ho 71 anni e ogni tanto rischiano di farmi sentire un ragazzo. Io al massimo ho cercato di dare una mano, mica sono quello che se ne va sull’Aventino. Certo è stata dura e adesso c’è tanto lavoro da fare”. Non si riferisce alle durezze del cielo l’ex premier che due volte su due ha sconfitto Berlusconi alle urne. Guarda alle difficoltà terrene del centrosinistra, persino nella “sua” Emilia-Romagna, sempre meno rossa, meno di altre in Italia. Il Professore venerdì ha voluto chiudere la campagna elettorale a fianco di Vasco Errani, il governatore confermato per la terza volta, pur perdendo oltre il 10 per cento e che è riuscito a trascinare in Consiglio …

Si riparte da qui

All’indomani del risultato elettorale, Pier Luigi Bersani traccia un bilancio per il PD e per l’intera coalizione. Il segretario del Pd ribadisce in conferenza stampa che serve “un’analisi più attenta e veritiera dei risultati, considerando che all’inizio di gennaio nessuno era disposto a scommettere che il centrosinistra conquistasse 7 regioni su 13. Dopo questo appuntamento elettorale non intendo cantare vittoria ma neanche accettare una descrizione dei fatti che assomiglia a una sconfitta nostra e del centrosinistra. Chiedo un’analisi attenta e un interpretazione più veritiera. Il divario tra le coalizioni si è ridotto di 3 punti. Bisogna riprendere la costruzione di un campo alternativo al centrodestra nel solco basato sulla costruzione di un PD sempre più popolare radicato nei bisogni di lavoro, imprese, famiglie e sulla costruzione di un’alternativa che dia sbocco credibile alle esigenze di rinnovamento della politica”. E sul nord contrasta una delle analisi già fatte: “Non c’è un nostro arretramento al Nord, in Piemonte abbiamo perso per 9mila voti, è come prendere un palo al 95esimo. La vulgata che il Pd non sia …

Pierluigi ora punta sul modello Liguria "L´Udc non basta, alleanze larghe", di Umberto Rosso

E ora, tutti dentro. Il modello piazza del Popolo, il palco dell´ultima manifestazione animato dalla nuova union sacrè, alla quale aggiungere un altro ospite: Pier Ferdinando Casini. Tutti insieme appassionatamente per mandare a casa il Cavaliere. La lezione delle regionali, anche trepidando ancora per la Bonino e Bresso, per gli uomini di Bersani c´è già. Enrico Letta, il numero due del Pd, l´ha spiegata e illustrata più o meno così, mentre lo stato maggiore del partito ragiona sul dopo-voto. Abbiamo vinto in posti dove in campo siamo scesi con schemi di gioco opposti. Nelle Marche attacco a tre punte, Pd-Udc-Idv, e niente sinistra. In Puglia, al contrario, dentro i rossi di Vendola e fuori i centristi. Ma la ricetta migliore, la tempesta perfetta per liberarsi del centrodestra l´hanno, secondo il vicesegretario del Pd, concepita a Genova: «Claudio Burlando ce l´ha rifatta portando dentro sinistra e centristi, dipietristi e grillini». E´ il modello Liguria che vince, ingloba e tiene insieme, e che tira di più al Nazareno. Senza i brividi lasciati nelle ossa da Lazio e …

"Errani: conferma chiara e il 2005 era irripetibile", di Andrea Bonzi

Vince, Vasco Errani. E si riconferma presidente dell’Emilia-Romagna. Un risultato mai in bilico, quello della regione “rossa” per eccellenza: Errani è sempre stato in vantaggio. Ma non può essere ignorato il crollo dei consensi per il candidato del Centrosinistra. Il 51,9% che è bastato a “regolare” l’avversario principale, Anna Maria Bernini (Pdl-Lega Nord), inchiodata sul 37%, è infatti inferiore di oltre 10 punti a quella con cui Errani vinse cinque anni fa (62,73%). Il presidente confermato si presenta in viale Aldo Moro alle 18.20, quando ormai il risultato è chiaro. Davanti alle telecamere è rilassato, Errani. «Nel 2005 c’era un’altra fase politica – risponde ai cronisti che gli chiedono conto del gap di consensi rispetto a un lustro fa – il risultato è chiaro, politicamente molto netto, la distanza col Centrodestra ampia. La conferma del Centrosinistra è chiara». E la campagna «fatta sulle cose concrete» ha pagato, osserva. Poi, certo l’analisi del voto la faremo con la massima attenzione» continua Errani che rivendica di aver detto «per tempo che la situazione politica era fortemente mutata» …